Cerca

Attualità

John Elkann al servizio dei Salesiani per chiudere la vicenda sulla frode fiscale

Il nipote dell’Avvocato, presidente di Stellantis, svolgerà 30 ore settimanali per 10 mesi con i ragazzi vulnerabili

John Elkann al servizio dei Salesiani per chiudere la vicenda sulla frode fiscale

ELKANN JOHN

Il presidente di Stellantis e Ferrari N.V., John Elkann, ha ottenuto dalla Procura della Repubblica di Torino il parere favorevole per avviare una richiesta di messa alla prova – periodo di lavori socialmente utili – nell’ambito dell’inchiesta sull’eredità Agnelli, che lo vede indagato per contestata frode fiscale e truffa ai danni dello Stato.

Nel dettaglio, condiviso dai quotidiani, è previsto che Elkann svolga per circa dieci mesi – al ritmo di 30 ore settimanali – attività “di formazione e tutoraggio” presso l’ufficio pastorale giovanile «Maria Ausiliatrice», afferente ai Salesiani Don Bosco Torino, a Torino. Le mansioni comprendono la «progettazione e pianificazione di modelli educativo-formativi rivolti a giovani in situazioni di vulnerabilità e a rischio di dispersione scolastica» e attività di «avvicinamento al mondo del lavoro e orientamento scolastico-professionale».

L’accordo con il fisco – che ha visto il versamento di circa 183 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate – e il parere favorevole della Procura costituiscono elementi centrali della strategia difensiva. Secondo la Procura, tali versamenti estinguerebbero il debito tributario con lo Stato.

La messa alla prova, se ratificata dal GIP di Torino e se condotta positivamente, comporterebbe la sospensione del procedimento penale e la sua estinzione al termine del periodo, evitando così l’apertura di un processo e eventuali pene accessorie. I difensori di Elkann precisano che «la richiesta di messa alla prova non comporta … alcuna ammissione di responsabilità».

Tuttavia, per la parte civile – in particolare la Margherita Agnelli, figlia di Gianni Agnelli – questa svolta rappresenta invece, nelle parole del suo legale, «una inequivocabile ammissione di responsabilità, con rilevanti ripercussioni sui procedimenti civili pendenti».

La vicenda eredità della vedova Marella Caracciolo, deceduta nel 2019, ruota attorno alla contestazione, da parte della Guardia di Finanza e della Procura torinese, di una residenza elvetica fittizia della stessa, volta a sottrarre alla tassazione italiana un patrimonio ereditario stimato in circa un miliardo di euro, più redditi non dichiarati per 248,5 milioni.

La strategia della famiglia Elkann è dunque quella di “definire” la contesa fiscale e penale evitando un contenzioso lungo e potenzialmente assai rischioso, sia in termini personali che per le aziende che controlla. Questa operazione viene dunque affidata in parte ad un percorso “riparativo” che coinvolge il mondo del sociale – in questo caso giovani fragili e formazione – piuttosto che un dibattimento in aula.

Resta da vedere la ratifica del GIP e l’esito concreto della “prova” che Elkann dovrà affrontare: un risultato positivo significherebbe la chiusura di un capitolo giudiziario rilevante per la più nota dinastia industriale italiana.

John Elkann con la mamma, Margherita Agnelli

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori