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24 Ottobre 2025 - 19:09
“Villa Felice”, la casa delle favole dove anche gli oggetti hanno un cuore
Una casa colorata appollaiata su una collina, dove ogni oggetto custodisce un segreto e, soprattutto, un cuore. È lì che si ambientano le nuove storie del favolista Corrado Brignolo, autore astigiano che torna in libreria con “Villa Felice”, pubblicato da Baima & Ronchetti Editore. Un titolo che già da solo evoca un luogo magico, sospeso tra sogno e realtà, dove le avventure non finiscono mai e la fantasia regna sovrana.
Dopo il successo de “Il grande abbraccio della foresta”, Brignolo continua il suo viaggio nel mondo delle favole con una raccolta di racconti che parlano, sì, agli occhi dei bambini, ma toccano anche il cuore degli adulti. “Villa Felice nasce quasi per caso” racconta l’autore. “Dopo aver scritto il mio primo libro, le idee non erano finite. Un giorno mi sono imbattuto in racconti che avevano come protagonisti degli oggetti: una panchina, uno sdraio, una nuvola. Da lì è nata la prima favola, quella di un coltello dall’animo buono che non vuole più rischiare di far male a qualcuno. Poi sono arrivati il libro dalle pagine bianche, l’orologio che corre troppo, il martello tuttofare. Ho dato vita a oggetti curiosi, capaci di parlare, insegnare e far riflettere”.
Come nel precedente volume, anche in “Villa Felice” ogni racconto è una piccola perla di saggezza, un invito alla gentilezza e alla scoperta del valore nascosto dietro le piccole cose. “Ci tengo molto all’aspetto didattico” sottolinea Brignolo. Le sue storie, infatti, non sono semplici fiabe: sono parabole moderne, che invitano a rallentare e ad ascoltare il mondo con occhi diversi.
Le favole, per Brignolo, non hanno età. “Lo dice anche l’editore: sono per bambini da 0 a 99 anni. Io aggiungo, ridendo, anche per chi ha 101 e 102 anni. Sono racconti che parlano a tutti, perché la morale piace, fa riflettere e resta dentro. Anche gli adulti si ritrovano in queste storie, e forse è questo il segreto del loro successo”.

L’ispirazione, come spesso accade, arriva dalla vita di tutti i giorni. “C’è una pietra sorridente che compone il muro di un castello e che insegna ai bambini che l’unione fa la forza. L’idea è nata al castello Sarriod de La Tour: ho notato un graffio su un muro che sembrava un sorriso. Da lì è nata la favola. Un’altra storia, quella del vaso di cristallo altezzoso, mi è venuta in mente durante un viaggio negli Stati Uniti, in un piccolo emporio di Philipsburg. Ho immaginato che gli oggetti esposti avessero un’anima”.
A impreziosire il libro, ancora una volta, ci sono le illustrazioni degli studenti del Liceo artistico Alfieri di Asti, coordinati dalla professoressa Silvia Caronna. “È stato un progetto bellissimo” racconta l’autore. “I ragazzi hanno dato prova di grande creatività. È stato difficile scegliere: tutti i loro disegni erano dei piccoli capolavori. Alla fine abbiamo selezionato le opere di tre studenti: Elena Manca, autrice della copertina, e Carolina Avidano e Marco Roberto, che hanno illustrato gli interni del libro”.
Ma Brignolo non si ferma qui. “Sto lavorando a un romanzo giallo, attualmente in fase di editing. Poi c’è un romanzo per bambini dedicato ai quattro elementi, che prosegue idealmente il filone delle mie raccolte di favole. E infine un progetto legato ad Asti, forse una favola lunga per avvicinare i bambini al Palio”.
Con la modestia di chi scrive per passione, Brignolo conclude con un sorriso: “Ogni tanto mi chiamano ‘scrittore’. Google dice che sono un favolista, ma mi fa ancora un certo effetto sentirmi definire così. Diciamo che è la mia seconda attività, anche se non ho mai capito quale sia la prima. So solo che scrivere mi rende felice. E vedere che i miei libri piacciono, che fanno riflettere e sognare, è la mia più grande ricompensa. Il mio grazie va a mia moglie e a mia figlia, Chiara ed Emma, che mi supportano e sopportano in questa avventura”.
Tra un coltello buono, un libro dalle pagine bianche e una pietra sorridente, “Villa Felice” diventa così un piccolo universo dove anche gli oggetti più umili insegnano a guardare il mondo con occhi nuovi. Un invito a credere che, dopotutto, la felicità può davvero nascondersi in una casa colorata su una collina.
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