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Ivrea svela il manifesto del Carnevale 2026. Eccolo!

La Vezzosa Mugnaia e il Generale protagonisti dell’immagine ufficiale firmata da Niccolò Galeotti. Un omaggio all’essenza della festa, dove il cerimoniale incontra la spontaneità e il cuore della città batte all’unisono

Ivrea, l’abbraccio che unisce storia e popolo: svelato il manifesto del Carnevale 2026

La Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea ha presentato il Manifesto 2026

Sabato Grasso, Piazza di Città. L’aria vibra, la folla trattiene il fiato. Dalle finestre del Municipio scende un applauso che si trasforma in un boato quando la Vezzosa Mugnaia appare, il volto illuminato dai riflettori e dall’emozione. Accanto a lei, il Generale. Insieme attraversano il portone, e in un istante la piazza si apre come un’onda: un mare di berretti frigi, di bandiere, di mani tese verso i due protagonisti della storia. È l’abbraccio del popolo, il più atteso, il più autentico.

Non c’è protocollo che tenga in quel momento. Il Cerimoniale si scioglie, i gesti si fanno liberi, gli sguardi sinceri. È la parte più vera del Carnevale di Ivrea, quella che non si scrive nei regolamenti: il contatto diretto tra la città e i suoi simboli, tra la leggenda e la vita reale. È lì, tra il caos e la gioia, che si rinnova ogni anno il rito dell’appartenenza.

Alberto Alma

il sindaco

il cda

il manifesto

Da quell’istante nasce l’immagine scelta per rappresentare l’edizione 2026 dello Storico Carnevale di Ivrea. Una scena che racchiude tutto: la forza del Corteo Storico, la passione degli aranceri, la magia di una piazza che diventa cuore pulsante di un popolo. Un’immagine che non è solo un manifesto, ma un racconto: la sintesi visiva di una festa che unisce la storia alla sua gente.

A firmarla è Niccolò Galeotti, eporediese, graphic designer e art director di Evergreen Design House, che dal 2020 intreccia arte e artigianato in progetti su misura. Dopo tre edizioni firmate da Joey Guidone, il testimone passa a lui, che conosce il Carnevale non come un tema da illustrare, ma come un linguaggio da tradurre in colore, luce, movimento.

Il suo lavoro si ispira ai manifesti storici, in particolare a quello della Canzone del Carnevale, il canto che ogni eporediese conosce a memoria e che, da solo, basta a spiegare il senso della festa: un popolo unito dalla sua musica, dai suoi simboli, dalla voglia di esserci.

Il percorso creativo è stato condiviso dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea, coordinato dal consigliere con delega alla comunicazione Fabio Vaccarono, che ha voluto dare continuità al progetto di valorizzazione delle Componenti e dei simboli identitari della manifestazione.

«Con l’immagine 2026 - ha spiegato Fabio Vaccarono - celebriamo l’essenza dello Storico Carnevale di Ivrea: l’incontro tra Storia e Popolo. Dopo due edizioni dedicate alla Battaglia, il manifesto cattura l’istante in cui la Mugnaia e il Generale attraversano la piazza gremita. È un momento di energia e attesa condivise, un abbraccio simbolico che rappresenta la comunità».

 

E in effetti, basta guardarla quell’immagine per capire tutto: la storia, la tradizione, il rumore dei tamburi, la luce dei lampioni sulla piazza, l’emozione che si legge negli occhi di chi partecipa. È la fotografia di una città che ogni anno si ritrova, diversa ma uguale, pronta a vivere ancora una volta la sua leggenda.

Alla presentazione tenutasi in sala Santa Marta questo sera era presente il sindaco Matteo Chiantore e tutto il cda della Fondazione dello Storico, oltre al presidente Alberto Alma e a Fabio Vaccarono anche Emilia Sabolo, Franco Rosso e Gian Piero Frigo. 

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