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24 Ottobre 2025 - 09:31
Lorenzo Albry
Ci sono passioni che restano in silenzio per anni, finché non trovano finalmente il tempo e lo spazio per emergere. È quello che è accaduto a Lorenzo Albry, autore originario delle Valli di Lanzo, che dopo una vita dedicata alla montagna e all’agricoltura ha deciso di dare voce alle sue storie. Oggi torna in biblioteca per presentare il suo ultimo romanzo, Agnes, un racconto che mescola coraggio, natura e memoria.
Lorenzo Albry è l’esempio che rincorrere i propri sogni è possibile a qualunque età. Nato a Lanzo Torinese nel 1954 e cresciuto a Pialpetta, frazione di Groscavallo, ha vissuto i primi trent’anni della sua vita immerso nella Val Grande di Lanzo, dove i genitori gestivano un’attività commerciale. Un contesto montano autentico, in cui il francoprovenzale – sua lingua madre – e il contatto quotidiano con la natura hanno lasciato un segno profondo nella sua identità.
La sua vita professionale si è sviluppata nel mondo della pubblica amministrazione, sempre a stretto contatto con l’ambiente rurale. Per oltre quarant’anni si è occupato di agricoltura, prima alla Comunità Montana Valli di Lanzo come responsabile del servizio agricolo, poi alla Regione Piemonte. Anche dopo il pensionamento ha continuato a impegnarsi per il territorio, in qualità di amministratore presso l’Unione Montana Alpi Graie, promuovendo iniziative legate all’agricoltura montana.
È dopo il ritiro dal lavoro che Albry ha finalmente dato voce a una passione coltivata a lungo: la scrittura. “Qualcosa che mi diverte, mi appassiona e mi appaga. Creare personaggi (negativi o positivi) è decisamente piacevole, e fargli vivere le loro storie è intrigante”, racconta. Ha iniziato a scrivere stabilmente da circa dieci anni, ma è dal 2020 che la sua attività letteraria ha preso slancio, dando vita a una saga di gialli storici ambientati nella Lanzo medievale. I primi due volumi sono già stati pubblicati, mentre il terzo è pronto e in attesa di pubblicazione.
Con il suo ultimo romanzo, Agnes, Albry cambia completamente registro: ambientato nel II secolo d.C., il libro racconta la storia di una ragazza che sfida il mondo in cui vive e le sue violenze. L’ambientazione è volutamente vaga e indefinita, ma il legame con la natura – tema caro all’autore – rimane un filo conduttore. Come recita il sottotitolo, si tratta di “una storia di tenacia e coraggio”, popolata da bambini: un elemento non casuale, dato che l’autore è diventato recentemente nonno.

Il volume verrà presentato alla Biblioteca Civica Italo Calvino di Balangero venerdì 24 ottobre alle ore 21:00, mentre i due romanzi gialli ambientati nella Lanzo medievale saranno raccontati dall’autore il 6 novembre, presso la Biblioteca Civica D’Entrèves (via Guido Reni, 102) di Torino.
Con la sua scrittura semplice ma profonda, Lorenzo Albry continua a raccontare storie che, pur cambiando scenari e personaggi, restano ancorate a un filo rosso fatto di natura, bellezza e umanità. Le sue parole, come i sentieri della sua valle, continuano a tracciare percorsi che uniscono passato e presente.
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