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Stellantis sceglie Abu Dhabi: un nuovo asse industriale tra Golfo e Torino

Partnership per un ecosistema automobilistico integrato; obiettivo: hub regionale per export e tecnologie di mobilità avanzata

Stellantis sceglie Abu Dhabi: un nuovo asse industriale tra Golfo e Torino per plasmare la mobilità di domani

Tra le nuove rotte che stanno ridisegnando l’industria globale dell’automotive, una direttrice inedita sta prendendo forma tra il Golfo Persico e l’Europa. Dopo gli investimenti in Marocco, Tunisia, Stati Uniti e Cina, il gruppo Stellantis guarda ora agli Emirati Arabi Uniti. Il nuovo progetto, firmato con l’Abu Dhabi Investment Office (ADIO) e l’AD Ports Group, punta a trasformare Abu Dhabi in un hub automobilistico regionale, in grado di coniugare produzione, export e innovazione tecnologica.

L’accordo, annunciato nei giorni scorsi e riportato dal quotidiano Gulf News, prevede la creazione di un ecosistema industriale integrato, con l’obiettivo di posizionare la capitale emiratina come centro per le esportazioni automobilistiche, le tecnologie di mobilità avanzata e l’innovazione industriale. I termini economici dell’intesa non sono stati resi pubblici, ma il valore strategico è evidente: Stellantis si impegna a collaborare con ADIO per esplorare nuove opportunità di investimento e sfruttare la logistica e la connettività dell’emirato, uno dei principali snodi commerciali del Medio Oriente.

Il progetto rientra nell’Automotive Sector Programme di ADIO, parte dell’iniziativa governativa “Make it in the Emirates”, che mira ad attirare produttori internazionali, promuovere la ricerca e lo sviluppo e ampliare la base industriale locale.

Per Mohammed Al Kamali, Chief Industry and Trade Officer di ADIO, l’accordo rappresenta «un passo strategico verso il potenziamento dell’ecosistema industriale e commerciale di Abu Dhabi», accelerando la creazione di «un hub automobilistico e commerciale pienamente integrato».

Patrick Labilloy, Senior Vice President di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa, ha sottolineato che la capitale emiratina offre «la visione, l’infrastruttura e la connettività necessarie per plasmare il futuro della mobilità attraverso elettrificazione, trasporto autonomo e mobilità urbana sostenibile».

Patrick Labilloy Senior Vice President di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa

Gli Emirati Arabi Uniti rappresentano uno dei mercati automobilistici più ricchi del mondo arabo. Al netto delle supercar, le nuove immatricolazioni valgono 6,4 miliardi di dollari all’anno, mentre il mercato dell’usato supera i 20 miliardi. Eppure, il tessuto produttivo locale resta limitato: il marchio più noto, W Motors, fondato a Beirut e oggi con sede a Dubai, è l’unico costruttore del Medio Oriente impegnato nella produzione di auto ad alte prestazioni.

L’ingresso di Stellantis nel mercato emiratino colma questo vuoto industriale e apre la strada a una nuova catena del valore regionale. L’emirato offre infrastrutture logistiche di livello mondiale, un contesto normativo favorevole e una strategia pubblica di diversificazione economica che punta a ridurre la dipendenza dal petrolio.

La connessione con l’Italia, in particolare con il Piemonte, non è nuova. Proprio W Motors realizza parte della produzione delle sue vetture a Torino, negli impianti di Magna Steyr, mentre il design porta la firma di Studiotorino. Una collaborazione che ha già legato l’eccellenza torinese nella progettazione automobilistica alle ambizioni industriali del Golfo.

L’accordo di oggi tra Stellantis e Abu Dhabi si inserisce idealmente in questa linea di continuità: un canale di competenze e tecnologie che collega due poli industriali diversi ma complementari — il know-how europeo e la capacità d’investimento mediorientale.

L’approdo ad Abu Dhabi si inserisce nella strategia globale di diversificazione di Stellantis, guidata dal CEO Carlos Tavares. Dopo i 13 miliardi di dollari investiti negli Stati Uniti per l’espansione di impianti e tecnologie green, e le partnership già avviate in Nord Africa e Cina, il gruppo franco-italo-americano aggiunge un tassello cruciale nel Medio Oriente.

L’obiettivo è ridurre i rischi di filiera, presidiare i mercati a più alta crescita e accelerare la transizione verso l’elettrificazione e la guida autonoma. Gli Emirati offrono un contesto ideale per sperimentare nuovi modelli di business legati alla mobilità sostenibile, grazie a politiche di incentivazione e a infrastrutture all’avanguardia.

I dettagli operativi del progetto non sono ancora stati resi pubblici, ma la direzione è chiara. Stellantis e ADIO intendono costruire un hub regionale capace di attrarre fornitori, competenze e capitali, integrando produzione, logistica e ricerca. Il polo sarà orientato in particolare alla mobilità elettrica e autonoma, con un occhio all’export verso Medio Oriente, Africa e Asia meridionale.

Per Abu Dhabi, è una scommessa di posizionamento internazionale: diventare piattaforma di export e innovazione nel settore automotive. Per Stellantis, un’ulteriore mossa nella partita globale per la leadership tecnologica e produttiva dell’auto del futuro.

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