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18 Ottobre 2025 - 13:24
Tragedia nel cantiere di Torino Esposizioni: ecco chi è la vittima
Un’altra mattina di sangue a Torino. Un’altra morte sul lavoro, dentro un cantiere che doveva costruire futuro e invece ha inghiottito una vita. Andy Mwachoko, 42 anni, originario della Nigeria, è morto schiacciato da alcune reti metalliche nel cantiere del Torino Esposizioni, in corso Massimo D’Azeglio. Era da poco passata l’ora in cui la città si sveglia, quando la routine si è trasformata in tragedia.
Secondo una prima ricostruzione, Andy stava manovrando una gru quando il carico si è sganciato. Un istante. Un tonfo. Poi il silenzio. I soccorritori del 118 di Azienda Zero lo hanno trovato in arresto cardiaco. Le ferite troppo gravi, le manovre di rianimazione inutili. Attorno, la solita scena: i nastri gialli, i colleghi immobili, il telo bianco, l’odore acre della paura.
Sul posto sono arrivati la Polizia, la Scientifica, gli ispettori Spresal dell’Asl e il medico legale. Tutto “secondo protocollo”, come si dice. Ma ogni volta è lo stesso copione: un uomo che non torna a casa, una famiglia che non capirà mai fino in fondo come sia potuto accadere.
L’azienda per cui lavorava, la Cobar, ha diffuso una nota: «Nonostante Andy lavorasse con tutti i dispositivi di sicurezza, questo non ha purtroppo evitato la terribile sciagura…». Dicono che si sia trovato sulla traiettoria del carico, ceduto improvvisamente. Dicono che i vertici aziendali “raggiungeranno Torino”. Dicono che “non ci sono parole”. Ma le parole servono, eccome, quando la normalità diventa morte.
Il sindaco Stefano Lo Russo si è recato sul posto. «Una tragedia per Torino, per la famiglia, per una città già provata», ha detto. Andy viveva in Puglia, dove la Cobar ha sede. Era a Torino per lavorare, per guadagnarsi da vivere. Per questo, oggi, la distanza tra nord e sud non è solo geografica: è fatta di turni, fatica e sacrifici che finiscono sotto un telo bianco.
La Cisl Torino-Canavese parla di un dato drammatico: venticinque morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, in aumento rispetto al 2024. «I lavoratori continuano a morire nonostante gli appelli e le regole», denuncia il segretario Giuseppe Filippone. E ogni numero, ogni “caso”, ha un nome, una storia, una casa che resta vuota.
Andy Mwachoko lascia una moglie e tre figli. La sua storia si somma a quelle di troppi altri. E ogni volta la città si ferma per un istante, promette “mai più”, poi riparte. Come se morire sul lavoro fosse il prezzo da pagare per costruire, ancora una volta, qualcosa che non appartiene mai a chi lo realizza.
Ancora un’altra vittima sul lavoro nel territorio della Circoscrizione 8 del Comune di Torino, lo stesso dove sono morti tre lavoratori nel crollo della gru di via Genova (18 dicembre 2021), dove un operaio è rimasto schiacciato da una gru nel Centro Ricerche Smat (18 novembre 2024), dove un altro lavoratore è morto cadendo dal cestello di una gru (8 settembre 2025).
L’infortunio è avvenuto nella mattinata di sabato 18 ottobre 2025, nel maxi cantiere di Torino Esposizioni per la realizzazione della nuova biblioteca civica della Città di Torino e la riqualificazione del Teatro Nuovo, finanziato con fondi Pnrr, tra corso Massimo d’Azeglio e viale Bistolfi, dove un lavoratore 42enne di origine nigeriana, Andy Mwachoko, della Cobar SpA di Altamura (Bari), è morto, probabilmente colpito da materiali sganciatisi da una gru che li stava sollevando.
«Le gru continuano a fare strage di lavoratori nel Torinese – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – confermando ancora una volta l’edilizia come uno dei settori più a rischio per l’incolumità di chi ci opera, anche all’interno delle grandi opere».
«La ‘patente a crediti’ così come è attualmente strutturata – afferma Quirico – non appare uno strumento adeguato per un’effettiva prevenzione, così come vanno riviste le normative su caduta dall’alto e formazione di lavoratori e datori di lavoro».
«Sono questioni cruciali che sicuramente affronteremo a Roma insieme a Istituzioni e parti sociali – annuncia il direttore – in occasione della seconda edizione degli Stati Generali su Salute e Sicurezza sul Lavoro (Sgssl), in programma a Palazzo Montecitorio dal 21 al 23 ottobre 2025, a cui l’associazione Sicurezza e Lavoro collabora sin dalla prima edizione, per promuovere efficaci tutele per lavoratori e lavoratrici».
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