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16 Ottobre 2025 - 21:48
Ex Ilva Racconigi, rischio fermo produttivo. L'appello del sindaco: “Valutare nuovi investitori”
Il sindaco di Racconigi, Valerio Oderda, condivide la forte preoccupazione per il futuro del sito produttivo ex Ilva di Racconigi (stabilimento Acciaierie d'Italia), i cui lavoratori oggi hanno aderito allo sciopero nazionale proclamato dai sindacati metalmeccanici, manifestando in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento. Ma invita anche i sindacati a non chiudere alle ipotesi di nuovi investitori.
La protesta odierna nasce dalla recente decisione del Ministero del Lavoro di autorizzare l'azienda a incrementare del 50% il numero di addetti in cassa integrazione a livello nazionale, portandoli da 3.062 a 4.450 unità. Tale misura si traduce per Racconigi in un impatto drammatico, equivalente a un quasi totale fermo produttivo dello stabilimento. Già nelle prossime settimane i dipendenti in cassa integrazione passeranno dagli attuali 15 a 50, per poi arrivare a coinvolgere 80 lavoratori sugli 87 in organico entro l'inizio di novembre.
“Lo stabilimento Ilva di Racconigi - afferma Oderda - ha dipendenti che offrono da sempre una qualità assoluta e che hanno contribuito non poco a rendere grande questa azienda. Ma oggi la realtà nazionale è difficile e rispetto a queste dinamiche Racconigi è purtroppo solo una piccola parte del tutto. Però questa piccola parte è stata recentemente oggetto di attenzione da parte di gruppi che hanno la volontà di investire. E allora dico a tutti, anche alle forze sindacali, che stanno portando avanti giustamente una loro visione - che potrebbe essere saggio valutare con attenzione queste offerte e, perché no, sceglierne una, la migliore, facendo così in modo che le maestranze oggi in Ilva possano portare a casa risultati concreti in termini di lavoro e di crescita non solo nel breve ma anche nel lungo termine”.
“Chiaramente restiamo al fianco di tutti voi, come abbiamo sempre fatto in questi anni - rimarca - e solleciteremo ogni intervento necessario presso tutti gli interlocutori del caso, però invitiamo tutte le parti in causa ad ampliare lo sguardo e a valutare attentamente la possibilità di percorrere altre strade”.
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