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Appendino pronta a lasciare la vicepresidenza M5s, Conte minimizza: “Mai ricevute dimissioni, non avrebbe logica”

Tensione ai vertici del Movimento 5 Stelle: l’ex sindaca di Torino riflette sul passo indietro, ma il leader nega di aver ricevuto comunicazioni ufficiali e invita alla calma

Chiara Appendino

Chiara Appendino

L’ipotesi di dimissioni di Chiara Appendino da vicepresidente del Movimento 5 Stelle agita le acque nel partito guidato da Giuseppe Conte. Secondo indiscrezioni giornalistiche, l’ex sindaca di Torino starebbe valutando l’idea di lasciare l’incarico, in dissenso con la linea politica del leader e per la delusione legata ai risultati elettorali finora ottenuti dal Movimento nelle regionali.

Le voci, circolate durante l’ultima assemblea dei parlamentari pentastellati, non sono state smentite né confermate formalmente da Appendino, che in queste ore mantiene un rigoroso silenzio. Un atteggiamento che, in ambienti interni al Movimento, viene interpretato come un periodo di riflessione, ma che per Conte non rappresenta un segnale di crisi.

Il leader ha infatti liquidato le indiscrezioni definendole prive di fondamento. «Il nostro processo costituente ha definito il M5s come una forza progressista indipendente e si va insieme solo se ci sono programmi chiari e concordati per iscritto con obiettivi strategici condivisi», ha spiegato Conte conversando con i giornalisti.

Poi, sul caso specifico di Appendino, ha chiarito: «Non c’è stato nessun annuncio e io non ho ricevuto nulla, e io sono il presidente che l’ha nominata. Oltretutto, in questo contesto non avrebbe alcuna logica: le cariche sono tutte in scadenza e scadono automaticamente anche tutti i vicepresidenti».

Un modo per sgonfiare la tensione interna e rimandare ogni chiarimento ai prossimi passaggi del rinnovo delle cariche, previsto nelle prossime settimane.

Conte, nel frattempo, ha preferito spostare l’attenzione sul piano economico, commentando la manovra del governo e denunciando la crescente difficoltà delle famiglie italiane. «Gli italiani soffrono per gli stipendi da fame, ci sono 5 milioni e 700 mila poveri, e anche un record di bambini poveri rispetto agli ultimi 10 anni. Dunque, abbiamo bisogno di misure straordinarie come l’incremento dell’assegno unico per le famiglie con figli e un maxi taglio delle tasse per le fasce di reddito medie e basse», ha dichiarato a margine di un convegno a Villa Nazareth, a Roma.

Mentre il Movimento cerca un nuovo equilibrio e l’ex sindaca di Torino valuta il proprio futuro politico, il leader insiste sulla necessità di rafforzare l’identità progressista del partito. Ma il silenzio di Appendino resta un segnale di malessere che rischia di riaccendere il dibattito interno sui risultati, sulle alleanze e sulla leadership di Conte.

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