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05 Ottobre 2025 - 19:49
De Stefano e Colosso
Mercoledì 1° ottobre, in Comune a Ivrea, la Commissione Commercio presieduta da Massimiliano De Stefano si è riunita con un ordine del giorno tutt’altro che leggero. Tra gli altri il bando regionale dei Distretti del Commercio.
All’incontro l’assessora Gabriella Colosso si è presentata con il progetto per richiedere il contributo già confezionato.
Tra le altre cose, De Stefano ha proposto di introdurre la filodiffusione per rendere il centro cittadino un vero e proprio “centro commerciale all’aperto”: musica nei sabati pomeriggio, informazioni di servizio e magari qualche messaggio promozionale per i clienti, con l’obiettivo di rendere più accogliente e viva la città.
La Colosso, però, avrebbe tagliato corto sostenendo che “tutti i commercianti sono contrari”. “Tutti chi?”, ha ribattuto secco De Stefano, chiedendo nomi e numeri. “Ne ho contati ventidue”, ha risposto l’assessora.

Una risposta che, più che convincere, lo ha lasciato di sasso.
Morale? La Commissione, che avrebbe dovuto esaminare e condividere i contenuti del piano, si è ritrovata davanti a un documento chiuso, completo e – secondo De Stefano – già ben indirizzato verso “gli interessi di sempre”.
Nel progetto figurano, tra le varie misure, una telecamera da installare in via Arduino e un’altra nel quartiere del Borghetto. Poi una non meglio precisata “formazione per i commercianti”, che secondo molti presenti suona più come un modo elegante per distribuire fondi a qualche ente di fiducia che come un vero sostegno al tessuto commerciale locale. Dulcis in fundo, shopper e carrelli per gli ambulanti: una trovata che, a detta dei consiglieri di opposizione, non risolve nessuno dei problemi reali che si vivono quotidianamente al mercato.
“È venuta con i compiti già fatti, con la scusa che siamo a ridosso del bando” – tuona De Stefano – “Non ha tenuto conto delle richieste emerse durante la riunione in Sala Santa Marta, appena pochi giorni fa”. Il tono è deciso, quasi furioso.
La sensazione diffusa è che la Commissione sia stata convocata solo per ratificare decisioni già prese.
E qui il giudizio politico si fa tagliente: con la Colosso, si mormora tra i banchi dell’opposizione, si va d’accordo solo quando si parla del nulla. Appena si prova a fare politica vera, entra in modalità bulldozer: scorretta, rigida, sempre convinta che la ragione sia solo sua. “Facesse qualcosa di concreto – commenta amaro De Stefano – magari partendo dal tema del salario minimo, che da due anni rinvia di mese in mese, forse qualche passo avanti si vedrebbe”.
Più che un progetto per i commercianti - e questo lo diciamo noi de La Voce - un progetto per Ascom, guidata dalla presidente Luisa Marchelli, che da anni riesce – con tutte le amministrazioni, di destra o di sinistra – a far pesare la propria influenza. E ogni volta, alla fine, “si fanno i conti con lei”. Succedeva già con Fabrizio Dulla e succede anche con Colosso.
Più che “Democratica” una solista che con il suo gnè gnè inganna tutti, anche la maggioranza.
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