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Vandalizzato il cippo dei Reduci di Russia con scritte pro Gaza a Torino

L’Ana e l’Unirr insorgono contro il gesto: “La libertà d’espressione non giustifica la profanazione della memoria”

Le foto della Associazione da Facebook

Le foto della Associazione da Facebook

L’Associazione Nazionale Alpini (Ana) condanna con fermezza il gesto di chi ha imbrattato con scritte inneggianti a una “Gaza libera” il cippo dedicato ai caduti della Campagna di Russia del 1941-1943, eretto a Torino dall’Unione Italiana Reduci di Russia (Unirr) in ricordo dei soldati italiani morti sul fronte orientale.

Un atto vandalico che ha colpito un simbolo della memoria collettiva, provocando indignazione e rabbia nel mondo alpino e tra le associazioni combattentistiche. L’Ana, organizzazione apartitica e di volontariato, ha ribadito i propri valori fondanti in un post diffuso anche sui social ufficiali.

“L’Associazione Nazionale Alpini condanna con forza il gesto di quanti hanno deturpato con scritte inneggianti ad una ‘Gaza libera’ il cippo che l’Unione Italiana Reduci di Russia (Unirr) ha eretto a Torino in memoria di chi perse la vita durante la tragica Campagna di Russia del 1941-1943”, si legge nel comunicato.

Il presidente nazionale dell’Ana, Sebastiano Favero, ha poi aggiunto: “L’Ana, associazione di volontariato apartitica per statuto, sostiene da sempre i valori della libertà di pensiero e della condivisione e diffonde messaggi di pace, ma l’espressione di questi stessi valori non può e non deve ledere il culto della memoria di quanti tra i nostri soldati caddero sacrificandosi nell’adempimento del dovere e nel tentativo di salvare dalla morte altri fratelli”.

Durissimo anche il commento dell’Unirr, che in una nota ufficiale ha definito l’accaduto “un intollerabile atto vandalico ad opera di infami”. L’associazione ha poi aggiunto: “Non esistono parole per definire questi personaggi. La libertà di pensiero e di manifestazione non può offendere il culto della memoria altrui! Vi preghiamo la massima diffusione”.

Il monumento, dedicato alla memoria dei militari italiani caduti nella Campagna di Russia, è da anni luogo di raccoglimento e di commemorazione per reduci e familiari. L’imbrattamento con scritte politiche ha sollevato una condanna unanime e rilanciato la richiesta di maggior tutela per i luoghi della memoria, troppo spesso presi di mira da vandali e provocatori.

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