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Eporedia Futura
07 Ottobre 2025 - 07:27
Matteo Chiantore
Un appello per salvare il Sindaco Chiantore potrebbe apparire fuori luogo nell’editoriale del Capogruppo di Fratelli d’Italia. Eppure, eccolo qua.
Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale si è manifestata in maniera lampante la situazione di un Sindaco tenuto in ostaggio dalla propria maggioranza (o, quantomeno, da una parte di essa).
Sto, ovviamente, parlando del contributo di 40mila euro per il campo nomadi, da devolversi all’associazione 21 luglio(la medesima che presenta esposti contro il Governo italiano quando dispone lo sgombero dei campi abusivi, bene ricordare), annunciato dopo la prima aggressione subita dalla giornalista Delia Mauro.
La solita soluzione sbagliata, a parere nostro, a un problema ampiamente sottovalutato.
E, ovviamente, è arrivata la seconda aggressione.
Prima ancora che uscissero le dichiarazioni del Primo Cittadino alla stampa locale, abbiamo ascoltato le sue parole alla trasmissione Fuori dal Coro, in cui diceva che la Città si sarebbe costituita parte civile nel processo penale e, soprattutto, che “l’ulteriore violenza cambia anche un po’ i rapporti tra il Comune e questa comunità”.
Tutti avevamo pensato che si trattasse del ritiro del contributo di cui sopra, anche dal momento che non si riteneva pensabile disporre o meno l’abbattimento delle costruzioni abusive in base al comportamento degli occupanti, atteggiamento contrario a ogni principio di buona amministrazione.
Tale nostra lettura, infatti, è stata confermata dallo stesso Sindaco, che ha dichiarato ai giornali locali che il contributo non sarebbe stato erogato.
Molto bene. La nostra Città ha tante altre priorità.
Proprio per questo, come Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, abbiamo pensato e proposto di destinare quella somma per istituire il nucleo operativo cinofilo comunale, per affiancare le Forze dell’Ordine nel contrasto allo spaccio, che è alla base di buona parte dei fenomeni criminali che toccano Ivrea.
Apriti cielo.
Smentite in Consiglio Comunale da parte del Sindaco e da tutti i gruppi di maggioranza, con addirittura il Consigliere PD Emanuele Longheu che invita a verificare le fonti giornalistiche e a mandare messaggi al Sindaco per verificare la veridicità delle dichiarazioni.
Effettivamente, mi sembrava strano che il Sindaco Chiantore, finalmente, ne azzeccasse una sulla sicurezza e avrei potuto anche pensare che fosse colpa dei giornalisti o di un colpo di sole.
Dunque, dopo il Consiglio, ho “verificato le fonti”, come direbbe il collega Longheu, che mi hanno ribadito la veridicità di quanto immaginavo: quelle parole sono state effettivamente pronunciate dal Sindaco, che aveva promesso di fare un passo indietro sul contributo di 40 mila euro.
Ma, quindi, cos’è successo?
È successo che Matteo Chiantore, di fronte all’ennesima aggressione, ha giustamente ritenuto impraticabile la soluzione di destinare un’importante somma al campo nomadi, annunciando la costituzione di parte civile da parte dell’Amministrazione e il ritiro dei fondi per far vedere la presenza del Comune.
E poi?
Poi si è evidentemente trovato a fare i conti con la propria maggioranza e con i paraocchi ideologici di questi ultimi e ha dovuto ritrattare.
Un Sindaco che smentisce se stesso in questo modo, in Consiglio Comunale, non è un Sindaco libero di assumere le basilari decisioni per la gestione di una Città.
Non avremo le dimissioni.
Non avremo nemmeno le scuse.
Però qualcuno salvi il soldato Chiantore, prima che sia troppo tardi per salvare Ivrea.
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