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Per chi suona la campana
05 Ottobre 2025 - 07:00
Francesco araldo di Cristo o leader pacifista ed ambientalista?
Com'è noto il Parlamento italiano ha stabilito che dal 2026, per gli 800 anni della nascita, il 4 ottobre, festa liturgica di San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia insieme a Santa Caterina da Siena, torni ad essere Festa nazionale. Negli ultimi decenni la figura del Poverello d'Assisi è stata ampiamente deformata dalle ideologie dominanti fino a farlo diventare l'icona di un pauperista anticlericale e un precursore dell'ambientalismo o, addirittura, un eretico buono che la Chiesa cattiva ha manipolato per i suoi fini.
Tale operazione storiografica prende le sue mosse fin dai tempi di Lutero, passando per l’illuminismo e il giansenismo, fino ai nostri giorni, con il caso del pastore calvinista Paul Sabatier (1858-1925), agente di collegamento tra gli ambienti modernisti europei di fine Ottocento e primo Novecento, che vedeva in Francesco una vittima della Chiesa romana e un cataro, riconducendo la sua spiritualità ad autosuggestione e le sue stimmate a fenomeno di isteria.
Ma quale fu il vero San Francesco? Le fonti autentiche ci dicono che egli non fu un pacifista contemporaneo ma un cristiano radicale che combatté i vizi, la carne, la mondanità e il diavolo e le idolatrie del suo tempo e di tutti i tempi,generoso fino all’eroismo con i poveri, di cui condivise la condizione più estrema. La povertà era per lui dama e sposa, mezzo per conformarsi a Gesù Crocifisso.
Francesco è obbediente alla Chiesa, tanto che papa Innocenzo III approva la proto-regola dando vita all’Ordine dei Minori, e Onorio III approva la Regola bollata, mentre Gregorio IX lo canonizzerà. Il Crocifisso di san Damiano gli conferirà la missione di restaurare la Chiesa, non di costruirne un’altra secondo le tendenze eretiche del suo tempo.
Francesco volle per i suoi figli l’abito a forma di Croce. Non è allora possibile servirsi della dottrina di Francesco per dare valore ad idee secolarizzanti dove la Trinità diventa «divisiva» agli scopi della fratellanza universale, perché Francesco parlava sempre della Trinità, in quanto conosceva il pericolo di parlare di un dio generico: non è possibile confondere le Tre Persone divine con Allah o altre divinità.
Così il famoso incontro di Francesco con il sultano Malik al Kamil a Damietta in Egitto nel 1219 è stato strumentalizzato, mentre sappiamo che il Poverello parlò al sultano della sua fede in Cristo e della volontà di salvezza per il suo popolo. Non esisteva per san Francesco fratellanza se non in Cristo, egli parlava e andava in missione per convertire.
Spesso, chi oggi ne parla lo fa con spirito profano: non vuole convertire ma affratellare attraverso uno spirito essenzialmente umano.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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