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Cuorgnè, folla in piazza per Gaza: fiaccolata con mezzo migliaio di persone

Una fiaccolata più grande del previsto attraversa il centro storico. La sala dell’ex-Trinità gremita per il libro di Martina Marchiò

Cuorgnè, folla in piazza per Gaza: fiaccolata con mezzo migliaio di persone

“Impressionante!” è l’aggettivo più adatto. La manifestazione a sostegno della popolazione di Gaza, anzi l’insieme di manifestazioni tenutesi questa sera a Cuorgnè, hanno visto una partecipazione davvero notevole, che ha sorpreso gli stessi organizzatori. La sala-conferenze dell’ex-Trinità non è riuscita a contenere tutti durante la presentazione del libro di Martina Marchiò «Brucia anche l’umanità - Diario di un’infermiera a Gaza»: oltre alle tante persone rimaste in piedi, almeno una cinquantina non ha trovato posto all’interno del locale.

Quanto alla successiva fiaccolata per le vie del centro storico, la valutazione di 200-250 partecipanti, ipotizzata a caldo da alcune fonti, sembra davvero approssimata per difetto: è più probabile che si aggirassero intorno al mezzo migliaio. Da tempo non si ricordava un corteo così folto in città e così variegato, composto da persone di ogni età e di vario orientamento politico.

Accanto ai tanti cittadini c’erano gli esponenti di tutte le sezioni ANPI dell’Alto Canavese ed il presidente dell’ANPI Provinciale Nino Boeti, ma anche l’amministrazione di Cuorgnè con in testa la sindaca Giovanna Cresto; la consigliera regionale Alice Ravinale; la comunità musulmana. Una delegazione di studenti del Liceo Aldo Moro di Rivarolo ha comunicato di aver organizzato per venerdì 3 ottobre una manifestazione aperta a tutta la cittadinanza.

L’incontro con Martina Marchiò, organizzato dall’ANPI, era programmato da tempo. Dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni si era aggiunta la fiaccolata. Il tutto si è collegato alla manifestazione degli operatori sanitari, indetta per le 21 davanti all’ospedale in concomitanza con quelle svoltesi in tutta Italia. Non è stato possibile prolungare fin lì la fiaccolata per una questione di autorizzazioni, ma in tanti vi si sono recati e sono rimasti fino alle 10 di sera, ascoltando in silenzio l’agghiacciante elenco dei nomi di medici, infermieri, ausiliari, impiegati amministrativi, farmacisti, uccisi nella Striscia di Gaza mentre prestavano la loro opera di soccorso.

Tutto si è svolto nella massima tranquillità ma lasciando il segno: è evidente che il coinvolgimento emotivo nella tragedia della popolazione palestinese continua a crescere e riguarda ormai anche strati di popolazione che solitamente non prestano grande attenzione alle vicende del mondo.

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