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Caos a Caselle: manifestanti forzano i cancelli, rischio ritardi per i voli

Allarme sicurezza allo scalo torinese, avviso ai passeggeri per possibili disagi su arrivi e partenze

Caos a Caselle

Allarme sicurezza allo scalo torinese, avviso ai passeggeri per possibili disagi su arrivi e partenze

Mattinata di tensione all’aeroporto Sandro Pertini di Torino-Caselle, dove la normale routine dei viaggiatori è stata improvvisamente interrotta da un avviso inusuale diffuso dagli altoparlanti interni: «I voli in partenza e in arrivo potrebbero subire ritardi». Un messaggio che ha destato preoccupazione tra i passeggeri in attesa ai gate, mentre nei corridoi dello scalo si diffondeva la notizia di una nuova incursione ai margini dell’area aeroportuale.

Secondo le prime informazioni, un gruppo di manifestanti avrebbe raggiunto le recinzioni perimetrali e, in un punto ancora in via di identificazione da parte delle forze dell’ordine, sarebbe riuscito a tagliare le reti, introducendosi all’interno della zona di sicurezza. L’allarme ha immediatamente messo in moto i protocolli di controllo: pattuglie e addetti alla vigilanza hanno bloccato i varchi e circoscritto l’area interessata.

Si tratta di circa 70 manifestanti. La dinamica richiama episodi già registrati in altre città europee, in cui gruppi organizzati hanno scelto infrastrutture strategiche come aeroporti e ferrovie per amplificare la visibilità delle proprie proteste. La possibilità di un legame con le mobilitazioni filo-palestinesi che negli ultimi giorni hanno attraversato Torino – con cortei che avevano puntato verso la tangenziale e l’aeroporto – viene presa in considerazione dagli inquirenti, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.

Per i passeggeri, la conseguenza immediata è stata un clima di incertezza. In sala partenze e negli spazi comuni, l’annuncio dei possibili ritardi ha creato lunghe file agli sportelli informativi e un’impennata di richieste agli addetti delle compagnie aeree. Alcuni voli avrebbero già accumulato slittamenti, mentre le compagnie invitano i viaggiatori a monitorare in tempo reale la situazione tramite app e siti ufficiali.

La priorità, spiegano fonti interne allo scalo, è garantire la sicurezza senza bloccare completamente le operazioni aeroportuali. In questo senso, il lavoro congiunto di polizia, carabinieri e addetti alla security è cruciale per evitare che l’incidente si trasformi in un vero e proprio stop delle attività.

Il fatto che i manifestanti siano riusciti a violare, anche solo in parte, il perimetro dell’aeroporto, solleva tuttavia interrogativi sulla tenuta dei sistemi di protezione. Un’infrastruttura come Caselle, che movimenta ogni anno milioni di passeggeri, non può permettersi vulnerabilità in aree sensibili. Da qui la decisione di avviare verifiche tecniche immediate sul tratto di recinzione danneggiato e sull’efficienza dei sistemi di sorveglianza.

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di tensioni che, nelle ultime settimane, hanno visto crescere il ricorso a forme di protesta ad alto impatto. L’aeroporto, con la sua visibilità e la centralità nei collegamenti internazionali, diventa così uno snodo simbolico ma anche logistico, capace di generare eco mediatica ben oltre i confini locali.

Per chi viaggia, la raccomandazione resta una sola: informarsi costantemente, partire con anticipo e prepararsi a possibili attese. Per la città e per le istituzioni, invece, la sfida è duplice: da un lato garantire la libertà di manifestare, dall’altro proteggere infrastrutture essenziali, la cui sicurezza è un bene collettivo che non può essere messo in discussione.

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