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Qualcosa di sinistra

Giornate a raffica: dopo la Memoria e la Liberazione, ecco l’ennesima ricorrenza

Dal Parlamento una nuova “Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi”. Un pasticcio tra date, emendamenti e distinguo che finirà solo per confondere l’opinione pubblica

Giornate a raffica: dopo la Memoria e la Liberazione, ecco l’ennesima ricorrenza

Marco Grimaldi

Eccone un’altra! Il 20 settembre scorso, per la prima volta, ricorre la «Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi durante la seconda guerra mondiale». Si vede che i nostri parlamentari hanno proprio la memoria corta!
Nessuno, ma proprio nessuno, ha detto ai nostri rappresentanti: «Ma come? E il 27 gennaio cosa lo celebriamo a fare?» è vero che la Giornata della memoria è stata istituita venticinque anni fa e che, nel frattempo, delle forze politiche presenti nell’allora Parlamento è rimasta solo la Lega (ex Lega Nord di Umberto Bossi, per intenderci).

Per la verità qualche parlamentare se lo ricorda: ad esempio i pidini Andrea De Maria (ex sindaco di Marzabotto) e Stefano Graziano che sono intervenuti con l’emendamento (accettato) per stabilire che le iniziative per la giornata degli IMI «sono complementari rispetto a quelle previste per il 27 gennaio, Giorno della memoria e per la festività del 25 aprile, Anniversario della Liberazione».

Sono intervenuti pure il pidino torinese Federico Fornaro e il sinistrorso Marco Grimaldi (torinese pure lui) per puntualizzare che il 20 settembre (la data prescelta per la ricorrenza) è stato il giorno nel quale i militari italiani fatti prigionieri dai nazisti cambiarono il loro status. Nel 1943 infatti «Hitler modificò la condizione dei prigionieri di guerra italiani catturati dopo l’armistizio dell’8 settembre in quella di internati militari», i cosiddetti «Italienische Militär-Internierte». Tutte cose vero, ma…

In un faticosissimo lavoro di cesello (la legge è costituita da soli quattro articoli), i deputati già citati, ai quali si sono aggiunti pezzi da 90 dei Verdi-Sinistra (Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli) si sono ingegnati a limitare i danni: non se ne abbiamo a male coloro che, pur avendo fatto la propria parte, non sono qui richiamati. I sopraindicati, a proposito delle associazioni da coinvolgere nelle attività informative, hanno opportunatamente suggerito di sostituire la generica indicazione di «associazioni di reduci» con le autorevoli ANED, per gli ex deportati nei campi nazisti, ANEI per gli ex internati, l’ANRP per i reduci dalla prigionia, dall’internamento e dalla guerra di Liberazione.

Maria Elena Boschi

Maria Elena Boschi

Da tutto ‘sto darsi da fare è uscito un testo strabico. Se i destrini volevano dare una botta alla Giornata della memoria e alla festa dei partigiani, e i sinistrini riparare ad un colpevole silenzio, il risultato, invece, sarà che l’opinione pubblica si troverà a sentire una messa in più.

Ad esempio: «c’è una coincidenza nell’individuazione della data del 20 settembre con una ricorrenza che ha una centralità non solo nella storia d’Italia, ma anche nella storia europea: è quella della Breccia di Porta Pia…». Direte: è sempre il 20 settembre, ma che c’entra? Dovreste chiederlo a Riccardo Magi, deputato di Gruppo misto +Europa!

L’ultima, ma merita: «è valso un po’ l’uso di istituire nuove giornate per la commemorazione e la celebrazione di eventi vari e io non sempre sono tra i più entusiasti sostenitori di quelle iniziative, perché, a volte, si rischia di annacquare il significato di quelle giornate, abusando un po’ dello strumento, ma non è questo il caso». Ah, no???? Mannaggia all’onorevole Maria Elena Boschi!

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