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San Giusto ricorda la maestra partigiana: palestra intitolata ad Anna Fiorina

Un ascensore e una targa: doppia festa per la scuola di San Giusto Canavese

San Giusto ricorda la maestra partigiana: palestra intitolata ad Anna Fiorina

San Giusto ricorda la maestra partigiana: palestra intitolata ad Anna Fiorina

La memoria non si archivia con una targa. Si coltiva. Domenica a San Giusto Canavese, nel cortile della scuola, la comunità ha provato a farlo: intitolando la palestra alla maestra Anna Fiorina e inaugurando un ascensore che — finalmente — promette inclusione. Due gesti diversi, uniti da un filo: ricordare chi ha speso la vita per educare e togliere barriere a chi oggi deve crescere.

Anna Fiorina non è stata “solo” una maestra. Nata nel 1908, morta nel 1971, pedalava ogni giorno da San Giusto a Borgomasino per portare lettere, informazioni e coraggio. Una staffetta partigiana, discreta e instancabile, che usava la bicicletta come strumento di libertà in un’Italia piegata dalla guerra. E intanto, in classe, trasmetteva l’essenziale: istruzione, dignità, giustizia sociale. La sua dedizione — ricordano gli ex alunni — non si fermava davanti ai chilometri né alle bombe. Oggi la sua comunità prova a restituirle qualcosa, con il nome inciso su un muro frequentato da generazioni di ragazzi.

Poi c’è l’ascensore. Opera piccola, apparentemente. Ma in un Paese in cui ancora troppi edifici pubblici escludono chi ha difficoltà motorie, quell’impianto dice più di cento discorsi: la scuola è di tutti, senza eccezioni. Non un lusso, non un vezzo, ma un diritto. Come insegnava la stessa Fiorina, l’educazione è la prima forma di giustizia sociale. E la giustizia non può avere gradini.

La cerimonia è stata arricchita da banda, bambini, Pro Loco, volontari, Protezione Civile. Una comunità in festa, certo. Ma tra sorrisi e fotografie resta la domanda: quanto durerà questa consapevolezza? Perché ricordare una maestra partigiana significa anche misurarsi con il presente. Con le scuole che cadono a pezzi, con insegnanti precari e svalutati, con un’Italia che spesso celebra ieri dimenticandosi di oggi. Intitolare è facile. Mantenere viva quella lezione — responsabilità, coraggio, inclusione — è la vera sfida.

(foto di Domenico Persichella, pubblicate sulla pagina Facebook del Comune di San Giusto)

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