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Torino, Settimo e Castellamonte spalancano le porte a Wenzhou: accordi, gemellaggi e affari tra Italia e Cina

Delegazione cinese ricevuta nella sede della Città metropolitana: firmato un memorandum con Settimo, focus su automotive, turismo e ceramica, con l’obiettivo di costruire nuove opportunità di cooperazione internazionale

Torino, Settimo e Castellamonte spalancano le porte a Wenzhou: accordi, gemellaggi e affari tra Italia e Cina

il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza con il sindaco cinese

La Città metropolitana di Torino ha fatto da cornice a un incontro che va ben oltre il cerimoniale. Torino, Settimo Torinese e Castellamonte hanno accolto una delegazione proveniente da Wenzhou, antica e dinamica città del sud-est della Cina che conta circa dieci milioni di abitanti ed è considerata la culla della maggior parte della comunità cinese oggi radicata in Piemonte. Una comunità che, nel corso degli anni, ha intrecciato il proprio destino con quello del territorio torinese, contribuendo in modo significativo alla sua crescita economica, sociale e culturale.

A guidare la delegazione il sindaco Wenjie Zhang, accompagnato da Deting Yang, sindaco di Wencheng, una delle cinque contee della prefettura di Wenzhou. Ad accoglierli, il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, la vicesindaca di Torino Michela Favaro, la sindaca di Settimo Elena Piastra, il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza e il presidente del Consiglio comunale di Settimo Torinese Luca Rivoira. Un parterre istituzionale che ha voluto sottolineare il valore politico e simbolico della giornata: rinsaldare legami di amicizia e aprire nuove prospettive di collaborazione, soprattutto in campo economico e culturale.

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foto di gruppo

«È per noi un grande privilegio accogliere per la prima volta a Torino il Sindaco di Wenzhou, accompagnato da una qualificata delegazione – ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro –. Torino ha una relazione speciale con la comunità cinese proveniente da Wenzhou, che rappresenta la quasi totalità della comunità cinese residente qui. Una comunità che ha dato un contributo essenziale allo sviluppo della città e che costituisce un ponte prezioso fra i nostri due popoli».

Favaro ha ricordato anche la visita della delegazione al Politecnico di Torino, in particolare al CARS Polito, centro d’avanguardia per la ricerca automotive. Un punto di contatto naturale: Wenzhou è leader mondiale nella componentistica auto e questo settore, considerato strategico, potrebbe generare nuove sinergie industriali e tecnologiche tra Italia e Cina.

Il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha invece posto l’accento sul significato politico dell’incontro. «Abbiamo bisogno di rafforzare le alleanze fra città e dare segnali di pace. In un mondo attraversato da crisi e incertezze, la cooperazione internazionale resta un pilastro fondamentale», ha dichiarato, aprendo anche alla dimensione turistica con un invito a scoprire le bellezze del territorio metropolitano. Non a caso ha citato il Forte di Fenestrelle, definito spesso la “piccola Muraglia cinese”, simbolo di una connessione culturale che diventa metafora di incontro tra popoli.

L’incontro ha rappresentato anche l’occasione per rilanciare la collaborazione tra Wenzhou e Castellamonte, città simbolo della ceramica, che presto ospiterà una grande installazione artistica realizzata da artisti piemontesi e cinesi. Una prova tangibile di come l’arte possa farsi terreno comune di dialogo.

Il momento più rilevante è stato però la firma di un memorandum di collaborazione tra Settimo Torinese e Wencheng, che apre la strada a un futuro gemellaggio. La sindaca Elena Piastra ha evidenziato la portata dell’accordo: «Inizia un percorso che testimonia il bisogno di investire insieme nell’innovazione per le imprese dei nostri territori. Ma è anche un segno di amicizia tra popoli che scelgono di conoscersi meglio e di collaborare per diffondere le rispettive culture».

L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie al lavoro di ANGI Torino – Associazione Nuova Generazione Italo Cinese, che da anni favorisce l’integrazione e i rapporti bilaterali, e che fa parte della rete Codiasco, con la quale la Città metropolitana ha già siglato un’intesa.

Un incontro, dunque, che non si limita alle foto di rito: il dialogo aperto con Wenzhou potrebbe tradursi in nuove opportunità economiche, scambi culturali e una rinnovata cooperazione tra le comunità. Segnali che, in un tempo segnato da conflitti e incertezze, assumono un valore ancora più forte.

Wenzhou, la “capitale privata” della Cina

Wenzhou, città-prefettura della provincia di Zhejiang, nel sud-est della Cina, conta quasi dieci milioni di abitanti ed è oggi una delle realtà più dinamiche e simboliche del Paese. Situata sulla costa del Mar Cinese Orientale, è un crocevia di commercio, innovazione e cultura, con una storia che affonda le radici a oltre duemila anni fa, quando era il cuore del regno di Dong’ou.

Wenzhou

Per secoli Wenzhou è stata una porta sul mondo: nel periodo delle dinastie Tang e Song i suoi porti erano animati da scambi con il sud-est asiatico e oltre. Questa vocazione commerciale non si è mai persa, tanto che oggi la città è conosciuta come la “capitale dell’economia privata” cinese. Qui il modello di sviluppo si basa su migliaia di piccole e medie imprese familiari, agili e competitive, capaci di conquistare i mercati internazionali. Calzature, abbigliamento, componentistica elettrica e soprattutto automotive sono i settori trainanti: prodotti spesso partiti da piccole botteghe locali sono arrivati in tutto il mondo.

Ma Wenzhou non è solo economia. È anche cultura e spiritualità: non a caso è stata definita la “Gerusalemme d’Oriente” per l’alta presenza di comunità cristiane, che convivono accanto a tradizioni antichissime. È anche terra di teatro e poesia: qui è nata la “Nan Opera”, una delle prime forme drammatiche mature della Cina.

La città è composta da nove divisioni amministrative, tra cui la contea di Wencheng, con cui Settimo Torinese ha appena firmato un memorandum di collaborazione. Questo conferma come Wenzhou non sia soltanto un colosso economico, ma anche un ponte tra popoli e culture, grazie anche alla sua numerosa diaspora: la gran parte della comunità cinese presente in Piemonte proviene proprio da qui.

Oggi Wenzhou guarda al futuro: ricerca tecnologica, automotive elettrico, turismo e apertura internazionale. Una città che sa innovare senza dimenticare le proprie radici, capace di raccontare al mondo una storia di resilienza e di crescita che continua a intrecciarsi con quella del nostro territorio.

ANGI, il ponte culturale tra Torino e la Cina

A Torino, da oltre dieci anni, esiste una realtà che lavora silenziosamente ma con costanza per avvicinare mondi lontani e per costruire dialogo e integrazione: è l’Associazione Nuova Generazione Italo Cinese (ANGI). Fondata da giovani cittadini cinesi cresciuti in Italia, ANGI è oggi un punto di riferimento per la comunità sino-torinese e un laboratorio permanente di scambi culturali.

La sua missione è semplice e ambiziosa allo stesso tempo: fare da ponte tra due culture, promuovere la conoscenza reciproca e favorire l’inclusione sociale. Lo fa attraverso attività culturali e artistiche, dall’organizzazione delle celebrazioni del Capodanno Cinese con le spettacolari danze del Drago e del Leone, fino a progetti di teatro, musica, sport e cucina tradizionale. Ogni evento diventa occasione per superare stereotipi e abbattere barriere, creando spazi di incontro aperti a tutti.

Ma ANGI non è soltanto cultura: è anche servizio e sostegno concreto. L’associazione gestisce a Torino un Centro di Lingua e Cultura Cinese, che offre corsi di lingua, laboratori interculturali e mediazione linguistica. Non mancano le attività di assistenza amministrativa e il supporto ai ricongiungimenti familiari, aspetti delicati che toccano la vita quotidiana di molte famiglie di origine cinese. Durante l’emergenza sanitaria, l’associazione ha svolto un ruolo fondamentale mettendo a disposizione volontari bilingue per agevolare la comunicazione tra cittadini e servizi sanitari.

Il presidente, Ming Chen, guida un gruppo giovane e motivato che lavora in rete con enti locali, scuole, istituzioni e altre associazioni. ANGI, infatti, fa parte del Coordinamento Nuove Generazioni Italiane (CoNNGI) e collabora stabilmente con la Città Metropolitana di Torino e con il Comune di Torino per progetti di cooperazione e scambio.

Oggi l’associazione è diventata un interlocutore autorevole: le sue iniziative sono ormai parte del calendario cittadino e il suo contributo all’integrazione è riconosciuto anche dalle istituzioni. Un lavoro quotidiano che dimostra come, dietro le grandi parole “amicizia” e “cooperazione”, ci siano spesso giovani cittadini pronti a costruire, passo dopo passo, una comunità più aperta, inclusiva e ricca di contaminazioni culturali.

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