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Preservativi gratis ai detenuti per motivi terapeutici?

Preservativi gratuiti in carcere, l'Osapp insorge: tra "stanze dell'amore", aumento delle violenze sessuali e possibili usi illeciti per occultare droga, il sindacato chiama in causa il ministero, il Dap e il governo.

Preservativi gratis ai detenuti per motivi terapeutici?

Preservativi gratis ai detenuti per motivi terapeutici?

È polemica sul sistema penitenziario italiano dopo la denuncia dell’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che in una nota firmata dal segretario generale Leo Beneduci mette nel mirino una nuova iniziativa all’interno delle carceri: la distribuzione gratuita di profilattici ai detenuti maschi, giustificata – ufficialmente – da “motivi terapeutici”.

Secondo il sindacato, ben prima dell’introduzione sperimentale delle cosiddette “stanze dell’amore”, già in alcuni istituti di pena erano state avviate forniture gratuite di preservativi. Una scelta che, nelle parole di Beneduci, stride con lo stato di crisi cronica dell’amministrazione penitenziaria.

“A dire il vero – sottolinea – l’apprendere di tali iniziative gratuite per i detenuti, presso un’Amministrazione quale quella penitenziaria, in completo dissesto e oramai da chiudere completamente per eccesso di spesa e assenza di risultati, non ci scandalizza in alcun modo, non essendo noi contrari alla possibilità che possano intrattenersi rapporti affettivi tra persone dello stesso sesso. Ben difficilmente, del resto, i profilattici servirebbero per pratiche di autoerotismo”.

carcere

“Quello che ci indigna profondamente - aggiunge - è che nell’ambito di un sistema penitenziario, quale quello italiano, in cui i detenuti, soprattutto se più violenti e di maggiore indole criminale, di fatto possono agire come vogliono, l’amministrazione favorisca di fatto anche tali pratiche nell’ambito delle celle detentive. Senza poi sottacere che anche le violenze sessuali all’interno delle sezioni detentive delle carceri sono in preoccupante aumento”.

Non solo. L’Osapp richiama l’attenzione anche sull’uso distorto che i preservativi potrebbero avere tra le mura carcerarie: “Non è da sottovalutare il fatto che i profilattici siano anche agevolmente utilizzabili per nascondere nelle parti intime sostanze stupefacenti o altro”.

Una critica che si allarga fino a colpire direttamente il Ministero della Giustizia e la dirigenza del Dap.

“A fronte di un Ministro della Giustizia preoccupato e/o occupato esclusivamente in altre iniziative, quali quella della separazione delle carriere – conclude Beneduci – e di un capo dell’Amministrazione penitenziaria di cui, dopo le polemiche dei mesi precedenti, dalla nomina nel mese di maggio ad oggi si è persa qualsiasi traccia, l’appello possibile è al Capo del Governo Giorgia Meloni perché si ponga comunque fine all’indecenza e all’illegalità quotidiane di cui le carceri, luogo oramai dedicato alle pratiche criminali, si stanno anche macchiando”.

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