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Bonus Vesta, la notte della lotteria: famiglie escluse e scontro politico in Piemonte

Voucher esauriti in 25 minuti. Ravinale accusa Cirio e Marrone di propaganda: “Farsa a danno delle famiglie”. La giunta replica: “Un successo oltre ogni immaginazione”

Bonus Vesta, la notte della lotteria: famiglie escluse e scontro politico in Piemonte

Bonus Vesta, la notte della lotteria: famiglie escluse e scontro politico in Piemonte

Una piattaforma aperta a mezzanotte, 30.000 famiglie in coda dopo pochi secondi, fondi esauriti alle 00.25. È stato il debutto del Bonus Vestail voucher regionale per i bambini 0-6 anni voluto dall’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia). Una misura che in pochi minuti ha diviso il Piemonte: da un lato la maggioranza che parla di “successo oltre ogni immaginazione”, dall’altro le opposizioni che denunciano “una farsa a danno delle famiglie”.

Per la giunta Cirio il click day è stato un esperimento riuscito. “Il Click day Vesta è stato un successo oltre ogni immaginazione: la piattaforma online ha assegnato senza intoppi in mezz’ora 10 milioni di euro a 10.000 famiglie piemontesi che potranno così usarli per i costi di accesso ai servizi per l’infanzia”, rivendica Marrone.

“Un segnale concreto di speranza ed incoraggiamento per la natalità in un Piemonte dove ogni anno nascono 900 bambini circa in meno. La straordinaria novità di Vesta – spiega – consiste nell’aver accolto in maggioranza domande del ceto medio, finora escluso da aiuti sociali alla natalità, perché ben 7.000 richieste presentate sono in fascia ISEE 10.000-35.000, e sul totale il 90% delle domande accolte sono di residenti con cittadinanza italiana, l’8% di residenti con cittadinanza europea e solo il 2% di stranieri extracomunitari”.

Marrone rilancia: “L’alto numero di domande dimostra che stiamo dando proprio la risposta che serve ai bisogni reali delle famiglie e ci sprona a metterci immediatamente al lavoro per aumentare le risorse su Vesta già dal click day del prossimo anno: la risposta migliore ad un’opposizione senza argomenti, che prima attaccava su nome, simbolo e sistema voucher, mentre ora cerca di fare sciacallaggio sul budget, dicendo che bisogna metterci più soldi”.

Il voucher, erogato a rimborso, sarà di importo graduale: 1.200 euro per le famiglie sotto i 10.000 euro, 1.000 euro tra 10.000 e 35.000, 800 euro tra 35.000 e 40.000 euro. Le famiglie dovranno tenere copia delle fatture e caricarle in piattaforma per ottenere il rimborso sul conto corrente. Il buono ha validità 12 mesi dal primo giorno del mese successivo all’ammissione, e i beneficiari dovranno presentare un’unica richiesta di rimborso non prima di 120 giorni dall’inizio di validità e non oltre 30 giorni dalla scadenza.

Vesta potrà essere utilizzato per servizi per la prima infanzia (nidi, micronidi, sezioni primavera, spazi gioco, centri per bambini e famiglie), scuole per l’infanzia e primaria con i relativi servizi di assistenza scolastica (pre, post orario, mensa), centri estivi e invernali, baby-sitting a domicilio e attività educative, sportive e ricreative (nuoto, danza, musica, lingue, psicomotricità, ginnastica, massaggio infantile).

Ben diversa la lettura di Alice Ravinale, consigliera regionale d’opposizione (Alleanza Verdi Sinistra), che su Facebook ha bollato il Bonus Vesta come “una ignobile lotteria” ed è andata all’attacco: “È utile solo alla propaganda dell’assessore Marrone, che negli ultimi mesi ha passato il tempo a fare incontri pubblici (concentrati soprattutto nella provincia di Torino, suo collegio elettorale) per magnificare questa sua trovata”.

“Le politiche sociali e a sostegno delle famiglie sono state ridotte da questa penosa destra a un ‘click day’ per accaparrarsi le briciole messe a disposizione dalla Regione usando fondi europei, senza alcun criterio rispetto ai beneficiari: riceve il contributo chi è più fortunato, non chi ha più bisogno”, puntualizza la consigliera.

Sempre nel post, Ravinale denuncia le contraddizioni: “Ricordiamo che il bonus è destinato a tutte le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro, proprio quelle a cui Cirio & co hanno alzato le tasse solo un mese fa. Tutto questo nello stesso Piemonte in cui 70.000 famiglie con ISEE compreso tra 7.500 e 28.000 euro sono rimaste escluse dal contributo regionale per i libri e i trasporti scolastici. Un’ingiustizia palese, e insopportabile”.

Alice Ravinale, consigliera regionale d’opposizione (Alleanza Verdi Sinistra).

Non mancano i dubbi sulla modalità a rimborso: “Il bonus è a rimborso: che ne sarà dei fondi non utilizzati, magari proprio perché le famiglie non riescono ad anticipare la spesa?”.

E infine il capitolo più tecnico. Ravinale aveva inizialmente segnalato un’anomalia nell’accesso alla piattaforma: “Abbiamo riscontrato un bug nella piattaforma: l’accesso alla domanda risulterebbe infatti collegato all'orario del computer o telefono usato per accedere. Chi ha il telefono avanti di qualche minuto, insomma, sarebbe risultato avvantaggiato”.

In un commento successivo, la consigliera ha chiarito l’evoluzione della vicenda: Il CSI, gestore della piattaforma, ha confermato che in effetti esisteva una sorta di pre-coda per chi accedeva al link della Sala d’Attesa prima dell'orario ufficiale di apertura basato sui loro server (cosa quindi effettivamente capitata a chi aveva l’ora un poco avanti e ci ha mandato le segnalazioni) e che questi sono poi stati reindirizzati nella coda ufficiale. Dunque, il bug che avevamo segnalato c'era, ma non c'è stato il vantaggio che avevamo erroneamente ipotizzato. Bene”.

Ma non è finita. Ravinale ha rilanciato: C’è però un altro problema, altrettanto serio. Dice il CSI che il reindirizzamento delle persone in pre-coda è avvenuto in “modalità randomica”: il bando però prevede che le domande vengano accolte in ordine cronologico, non in modalità randomica. Occorrerà, e lo chiederemo con interrogazioni, a questo punto fare piena chiarezza sulla modalità di accesso alla coda vera e propria, per la quale peraltro non era necessario inserire lo SPID, consentendo quindi alla medesima persona di utilizzare più device.

La consigliera rimarca un punto cruciale: “Le decine di migliaia di persone che a mezzanotte in punto hanno cliccato per caricare la domanda per i loro figli e sono entrate nella ormai famosa schermata della sala d'attesa con il “numero di coda” sono state messe in coda sulla base della rapidità – come funziona con i click day e come avrebbe dovuto funzionare anche Vesta sulla base del bando – o in ‘modalità randomica’? In che modo e perché, a parte la questione dell'orario del PC, si poteva accedere alla pre-coda? Chi – in perfetta buona fede – ha avuto accesso alla pre-coda a causa dell'orario sbagliato, anche solo di pochi minuti, del suo PC è dunque stato danneggiato dal reindirizzamento ‘randomico’ in coda?”.

Un post che annuncia battaglia: “Di tutto questo chiederemo conto a Marrone e Cirio, a partire dal consiglio di martedì: su questa farsa a danno delle famiglie faremo rumore”, avverte Alice Ravinale.

Lo scontro politico è ormai tracciato: da una parte la maggioranza che celebra il click day come “successo oltre ogni immaginazione”, dall’altra le opposizioni che lo bollano come “una lotteria ingiusta”. In mezzo, le famiglie piemontesi, tra chi ha ottenuto il voucher e chi è rimasto escluso in pochi minuti.

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