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La voce degli animali
15 Settembre 2025 - 22:25
Bob
Era una partenza come tante, fatta di borse caricate in fretta, di voci che si incrociano in un “hai preso tutto?” e di sorrisi che pregustano le vacanze. In mezzo a quella scena, c’era anche lui: Bob, un gatto che non aveva mai visto un’automobile dall’interno. Chiuso nel suo trasportino, guardava il mondo scorrere dal finestrino: case che diventano strisce veloci, prati che si aprono improvvisi, odori nuovi che lo travolgono. Poi, un gesto di umanità: lo tirano fuori dal trasportino e lo stringono in braccio, finalmente libero di annusare, di osservare. Il finestrino scende, l’aria gli accarezza il musetto. Per Bob è un gioco, un sogno. Per i suoi padroni, invece, è il momento in cui decidono di disfarsene.
Un attimo, e la sua vita cambia per sempre: Bob vola fuori dal finestrino, scaraventato come spazzatura. L’impatto, la paura, il corpo che si accartoccia sull’asfalto. Poi, il riflesso disperato di scappare, di cercare rifugio tra i cespugli. Non un incidente, non un errore: qualcuno ha scelto di gettarlo via. A raccontarlo sarà un testimone, una persona affacciata al balcone che ha visto tutto, senza però riuscire a prendere la targa di quell’auto maledetta.
Il “posto giusto”, così lo chiamano, è una colonia felina. Ed è lì che Bob si ritrova, in coda con gli altri gatti davanti a ciotole sempre troppo piene d’acqua piovana e troppo vuote di speranza. Si bagna sotto la pioggia, non trova riparo. La bronchite lo piega, ed è di nuovo in macchina, stavolta non verso il nulla, ma verso un veterinario che lo cura. Poi, il gattile.
Qui il destino gli riserva un’altra beffa: i gatti della colonia hanno la leucemia felina. Basta una ciotola condivisa, una leccata, un colpo di tosse. Bob la prende anche lui. Nel giro di una settimana, la sua scheda cambia: da “adottabile subito” a “adozione del cuore”. Una malattia cronica, un’etichetta che lo condanna a essere uno degli invisibili.
E invece no. Perché il destino, a volte, ci mette il sarcasmo, altre volte la poesia. Ed è così che arriva un uomo: barba lunga, tatuaggi, una moto che romba come una promessa di libertà. Si china su Bob, lo bacia, gli sussurra che non lo lascerà mai. Lo prende con sé, lo strappa all’oblio.
Bob era stato buttato da una macchina, e viene salvato da una moto. Non è forse questa la più incredibile delle ironie? Dentro quel paradosso c’è la forza di una verità semplice: non tutti gli umani sono uguali. C’è chi ti tradisce e chi ti salva, chi ti scarta e chi ti stringe.
E oggi Bob, con la sua malattia che non è più una condanna ma una compagna di viaggio, ha trovato ciò che aveva sempre cercato: non una ciotola, non un rifugio improvvisato, ma un cuore che non lo getterà mai più via.
Una storia tratta da libro di Eporedianimali
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