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14 Settembre 2025 - 23:26
Il sindaco Mazza e il consigliere Cieol
Era stato annunciato come uno scontro istituzionale e tale si è rivelato. Già nei giorni precedenti al Consiglio comunale del 12 settembre, i consiglieri del gruppo “Uniti con Voi per Banchette” – Maurizio Cieol, Salvatore Pennisi, Alberto Russo ed Emanuele Splendore – avevano depositato una mozione che puntava a modificare lo Statuto comunale per introdurre la figura del Presidente del Consiglio. Una proposta che in molti altri Comuni è già realtà e che, secondo i promotori, rappresenta un passaggio fondamentale per garantire equilibrio e correttezza nei lavori d’aula.
La mozione nasce da episodi precisi. L’interrogazione del 23 settembre 2024, quando a rispondere al posto dell’assessore Posillipo fu il sindaco Antonio Mazza, sottraendo di fatto la parola al diretto interessato. Il consiglio del 1° agosto 2025, in cui il primo cittadino intervenne più volte sovrapponendosi agli altri. E soprattutto la seduta del 30 giugno, con la ratifica di una delibera di Giunta mai pubblicata né trasmessa ai consiglieri, approvata solo dai rappresentanti della maggioranza e riproposta successivamente in agosto. “Quella scelta non era un atto di garanzia ma una decisione politica, a discapito del diritto dei consiglieri di conoscere e discutere preventivamente la documentazione”, si legge nella mozione.
Con queste premesse, la discussione in aula non poteva che accendersi. E infatti, per la prima volta dopo mesi di silenzio, il capogruppo di maggioranza Giampiero Bobbio ha preso la parola. Un intervento che, racconta l’opposizione, aveva il sapore della scena teatrale: voce tremante, testa che oscillava e persino una lacrima che pareva rigargli il volto. Tutto per annunciare che i consiglieri di “Insieme per Crescere” avrebbero respinto la proposta di modifica dello Statuto.
Secondo l’opposizione, il suo discorso è stato “infarcito di imprecisioni e inesattezze: nessuna data, nessun riferimento a documenti ufficiali, nessun fatto concreto”. Il passaggio più contestato riguarda la delibera non pubblicata, definita da Bobbio un semplice “errore materiale”. Una giustificazione che non convince affatto i consiglieri di minoranza: “Bobbio dimentica che sotto la sua gestione sono almeno cinquanta le delibere pubblicate con settimane di ritardo. È un comportamento che la legge consente, ma che tradisce la trasparenza dovuta ai cittadini”.
L’immagine restituita dall’aula, sottolineano, è stata quella di una maggioranza muta e composta, con i consiglieri in silenzio e con la testa bassa, “come soldatini obbedienti”. Solo il sindaco Mazza osservava la scena con aria trionfante. Al termine, ha tentato di provocare il capogruppo Maurizio Cieol, ricevendo però – raccontano – una risposta ferma che ha smontato i suoi argomenti: “È già accaduto altre volte, ogni volta che il sindaco si espone troppo viene puntualmente smentito”.
Ma questa volta l’opposizione non si è limitata al comunicato stampa. Per raccontare ai cittadini l’andamento del consiglio, i consiglieri hanno scelto un linguaggio nuovo e provocatorio: un reel sui social costruito con l’intelligenza artificiale. Una voce che parla, ma che non appartiene a nessuno. Un artificio che serve a sottolineare, con ironia, la distanza tra le parole della maggioranza e i fatti reali. “Se in consiglio ci raccontano favole, allora tanto vale affidarsi a una voce sintetica: almeno non pretende di essere vera”, commentano dal gruppo “Uniti con Voi per Banchette”.
L’episodio segna un ulteriore passaggio nello scontro politico che da mesi attraversa il comune. La bocciatura della mozione non chiude il confronto, ma lo acuisce. Da una parte la maggioranza che difende l’attuale assetto, dall’altra una minoranza che denuncia silenzi, ritardi e forzature e che non rinuncia a chiedere regole più chiare. Sullo sfondo, i cittadini di Banchette, spettatori di un dibattito che non riguarda soltanto norme statutarie, ma il senso stesso della democrazia in un Comune di tremila abitanti, dove la politica rischia di ridursi a un rituale di applausi e silenzi.
ha reso ancora più evidente la questione di fondo: l’assenza di una figura super partes che garantisca l’imparzialità del dibattito. “Cosa possiamo aspettarci da chi si professa attento al sociale ma tace di fronte alla realizzazione di opere pubbliche con barriere architettoniche? Le emozioni vanno bene, ma la verità e la coerenza vengono prima”, affermano Cieol, Pennisi, Russo e Splendore.
La bocciatura della mozione non chiude dunque lo scontro, ma lo acuisce. Da una parte la maggioranza di “Insieme per Crescere”, che rivendica la legittimità dell’attuale assetto. Dall’altra un’opposizione che denuncia silenzi, ritardi e forzature, vedendo nella creazione del Presidente del Consiglio un passaggio necessario per ripristinare regole e trasparenza. E al centro, i cittadini di Banchette, chiamati ad assistere a un confronto che va ben oltre le procedure: riguarda la qualità della democrazia in un comune di tremila abitanti dove la distanza tra le istituzioni e la comunità rischia di allargarsi sempre di più.
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