AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
14 Settembre 2025 - 05:59
Silvia Ruggiero
Mentre Caluso si prepara a celebrare la sua amatissima Festa dell’Uva, in programma dal 17 al 22 settembre, un rione in particolare non intende restare nell’ombra: il Rione Riva. Quella che un tempo era considerata la periferia del paese, oggi è una comunità viva e orgogliosa che si estende ai piedi della collina dell’Erbaluce, dall’ex municipio lungo Via Roma, Via Mottini, Via Vittorio Veneto, Viale Europa, Via Primino Frassat e Via Martiri d’Italia. Un territorio che negli anni ha visto crescere popolazione, vitalità e spirito di appartenenza, diventando parte integrante della festa più identitaria di Caluso.
Se un tempo la ricorrenza era un evento quasi intimo, oggi è un grande appuntamento che richiama centinaia di persone e che proprio a Riva deve una parte essenziale della sua forza. Ma la festa è anche occasione per ricordare all’amministrazione che l’attenzione non deve mai mancare per tutte le zone del paese: qui ci sono ancora criticità da affrontare, dal balcone pericolante in Via Vittorio Veneto – simile a quello del Rione Freta su Via Diaz – alle promesse di intervento mai mantenute sulla pavimentazione e sui marciapiedi di Via Martiri.
«Non siamo più semplicemente quelli che abitano in Riva», osserva un residente. «Un tempo ci indicavano come periferia, oggi siamo simbolo di identità e forza. Caluso si è allargata, e la nostra presenza è parte del cuore del paese. Per questo meritiamo il giusto valore».
Fino agli anni Cinquanta il panorama era ben diverso: bastava chiudere gli occhi per vedere le “rive” di terra e i filari di vite che delimitavano l’abitato. Di quelle vigne oggi resta meno, ma quel poco continua a rappresentare l’anima del rione. Non a caso i colori scelti, bordeaux e bianco, richiamano il vino dell’Erbaluce, mentre la foglia di vite ne è diventata il simbolo: un emblema di vita, fertilità e legame con la terra.
Il Rione Riva è dunque memoria e identità, ma anche energia e iniziativa. Un gruppo di volontari – «giovani e meno giovani, quasi tutti nati qui» – lavora instancabilmente per dare forma a eventi che tengono unita la comunità. La Festa dell’Uva rimane l’appuntamento più sentito, un tributo alla vendemmia e al lavoro nei campi.
La Miss Rione Riva 2025 Silvia Ruggiero
La Chiesetta di Sant'Antonino immerso nelle Vigne Gnavi presso lo stradone verso Candia e Vische
Lo stand del Rione Riva alla Festa dell'Uva
Il carro del Rione Riva
Il valore del Rione Riva al centro di Piazza Ubertini
Lo spirito di comunità nel Rione Riva alla Festa dell'Uva
Quest’anno a rappresentare il rione sarà Silvia Ruggiero, eletta Miss Rione Riva 2025. Le sue parole condensano emozione e orgoglio:
«Sono felicissima di essere stata scelta. Rappresentare il mio rione alla Festa dell’Uva non è solo un titolo: è portare con sé la storia, i valori e lo spirito di chi vive qui. È un sogno che si avvera».
Silvia sottolinea il legame nato tra i residenti: «La cosa più bella è il gruppo che si è formato. Ci sono ragazzi, signore e signori di tutte le età e, nonostante le differenze, abbiamo costruito un legame fortissimo. La Festa unisce, al di là di tutto».
E ancora, un pensiero rivolto ai più piccoli: «Il venerdì sera si mettono in gioco anche i bambini, e la loro spensieratezza rende tutto più autentico. Vedere le loro risate ci riporta all’infanzia. In fondo, quando arriva la festa, torniamo un po’ tutti bambini».
Ma il calendario del rione non si esaurisce con la vendemmia. Durante l’anno non mancano le iniziative gastronomiche che richiamano centinaia di persone: dai tradizionali fagioli grassi alla polenta con spezzatino, dalla paella al semolino, fino alla zuppa di cavolo. Occasioni di convivialità che rinsaldano i legami e confermano una comunità coesa.
Come ricorda Luisella Gnavi, presidente del rione: «Ogni momento di convivialità, dalla Festa dell’Uva alle cene popolari, è vissuto con grande partecipazione da giovani e meno giovani. È questo spirito di collaborazione e appartenenza il vero segreto di Riva».
Il cammino della festa trova il suo culmine a novembre con la patronale di Sant’Antonino, quando la processione attraversa i vigneti per raggiungere la cappella dedicata al santo. La tradizione affonda le radici nelle leggende del martire cristiano del IV secolo, e nel legame che si è creato con Caluso grazie all’arrivo delle reliquie.
E così, tra vigne che ancora resistono, simboli che parlano di radici e volontari che guardano al futuro, il Rione Riva dimostra che la vera ricchezza di una terra non è soltanto nel vino, ma nel coraggio di una comunità che non vuole più essere periferia, bensì centro pulsante di storia, orgoglio e solidarietà.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.