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Scuola, pendolari e disagi: altri due anni di bus al posto dei treni

Dal 10 settembre si torna in classe, dall’8 settembre tornano i pullman. Ferrovia ferma fino al 2026, niente diretto per Torino e pendolari ancora presi in giro

Scuola, pendolari e disagi: altri due anni di bus al posto dei treni

Scuola, pendolari e disagi: altri due anni di bus al posto dei treni

In vista della ripresa delle scuole, prevista per il 10 settembre in Valle d’Aosta e Piemonte, è scattato due giorni prima, l’8 settembre, il ritorno del servizio sostitutivo su gomma con gli orari dell’anno scolastico 2024-2025. Saranno di nuovo garantite circa un centinaio di corse, molte delle quali percorreranno tratti autostradali tra Aosta e Ivrea, con un’estensione al sabato. Resta invece escluso, come già accaduto lo scorso anno, il collegamento diretto con Torino che era stato attivato solo in via sperimentale nel 2024. Per i lavoratori valdostani che ogni giorno devono recarsi in Piemonte, la Regione conferma comunque il rimborso del 60 per cento sul carnet di biglietti dei bus Arriva, una misura che cerca di alleviare almeno in parte i disagi.

La linea ferroviaria Aosta–Ivrea, interrotta dal 3 gennaio 2024 per i lavori di elettrificazione, continua intanto a trasformarsi in un cantiere a cielo aperto. Sono già stati posati i plinti per circa 600 pali, che corrispondono a un terzo dell’intera tratta, mentre avanzano i lavori delle tre sottostazioni elettriche: a Châtillon l’edificio ha già la copertura, a Donnas e ad Aosta si sta lavorando all’elevazione delle strutture. Secondo il cronoprogramma l’opera, finanziata con fondi PNRR per circa 140 milioni di euro, dovrebbe concludersi entro giugno 2026, con successiva fase di collaudi e riapertura della linea entro dicembre dello stesso anno.

Parallelamente sono in corso le opere accessorie: a Hône, dove si procederà in ottobre alla demolizione del vecchio cavalcaferrovia per lasciare spazio al nuovo sovrappasso della stazione, è stato ultimato e collaudato il 4 settembre un ponte Bailey in acciaio, provvisorio ma fondamentale per non isolare l’area industriale durante i lavori. Si tratta di uno degli interventi più delicati, perché garantisce continuità a una zona produttiva che rischiava di rimanere tagliata fuori.

Anche sul fronte del materiale rotabile i progressi non mancano. Nei pressi di Budapest, in Ungheria, è in corso la verniciatura del quinto e del sesto treno elettrico ordinato dalla Regione Valle d’Aosta, mentre altri convogli, completati in Polonia, sono già in fase di collaudo. L’arrivo è previsto entro giugno 2026, con messa in servizio iniziale sulla tratta piemontese. Questi mezzi appartengono alla nuova flotta ETR 814, treni di ultima generazione costruiti da Stadler, che permetteranno finalmente di dire addio alle locomotive diesel. Ma la transizione sarà graduale: anche nel 2027continueranno a circolare i vecchi bimodali, affiancati da tre ulteriori convogli elettrici acquistati da Trenitalia. In totale, sulla linea elettrificata, opereranno 14 treni.

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La sensazione è che, nonostante i disagi attuali e i due anni di sospensione della linea, si stia davvero entrando in una fase cruciale. I cantieri hanno già raggiunto circa il 50 per cento dell’avanzamento, le sottostazioni prendono forma, le opere accessorie stanno procedendo nei tempi previsti e i nuovi convogli sono in fase di allestimento. Un percorso lungo e complesso che dovrebbe restituire alla Valle d’Aosta e al Canavese una ferrovia finalmente moderna, più sostenibile e integrata con la rete nazionale. Intanto, però, studenti e pendolari continueranno a fare i conti con i pullman sostitutivi, le coincidenze mancate e l’assenza di un collegamento diretto con Torino, simbolo di un progetto ancora a metà strada tra le promesse e la realtà quotidiana.

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