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Turismo a Ivrea? Mille sigle, zero regia

Ivrea: un ente unico per coordinare eventi, valorizzare il patrimonio e attrarre turismo tutto l'anno

Turismo a Ivrea? Mille sigle, zero regia

Un turista

Negli ultimi anni Ivrea ha dimostrato di possedere un potenziale enorme sul fronte degli eventi e delle manifestazioni culturali. Eppure, questo patrimonio rischia di restare frammentato e poco incisivo per una ragione semplice: manca un ente unico capace di coordinare e valorizzare le iniziative. Oggi diversi uffici, associazioni e fondazioni si muovono in ordine sparso, generando sovrapposizioni, sprechi e una comunicazione disarticolata, che riesce a coprire solo piccole porzioni della realtà.

Questa frammentazione porta a dispersione di energie e di risorse economiche, gonfiando i costi complessivi e alimentando i soliti carrozzoni difficili da gestire. Emblematico è il caso dei musei: il Garda, ad esempio, registra appena cinquemila ingressi all’anno, un dato che mette seriamente in discussione la sostenibilità del progetto, soprattutto se confrontato con i costi di gestione e di personale. Un segnale inequivocabile che qualcosa non funziona e che serve un cambio di rotta.

turisti

Il valore delle grandi manifestazioni locali – dal Carnevale alla festa patronale di San Savino, fino al festival letterario La Grande Invasione – è indiscutibile. Ma senza una visione integrata, questi eventi rischiano di rimanere episodi isolati, incapaci di trasformarsi in un volano turistico stabile. Ivrea ha bisogno di presentarsi come un sistema unico, capace di promuovere in maniera coordinata le sue risorse storiche, culturali e sociali. In questa direzione, la creazione di un ente unico di promozione turistica sarebbe una svolta decisiva.

Le strutture ricettive e la ristorazione rappresentano un altro tassello strategico. Un dialogo costante con albergatori e ristoratori permetterebbe di costruire pacchetti turistici capaci di stimolare soggiorni più lunghi, creando così un indotto economico diffuso. È fondamentale avviare progetti condivisi e innovativi con i privati, puntando su un’offerta che arricchisca davvero l’esperienza dei visitatori.

Ma la voce più importante resta quella della comunità. Ivrea non può crescere senza ascoltare i suoi cittadini: critiche, osservazioni e proposte sono uno strumento prezioso per costruire un’identità condivisa e un senso di appartenenza. Un approccio partecipativo reale – non solo di facciata – renderebbe più efficace la promozione e più forte il legame tra la città e chi la vive ogni giorno.

In un mondo in cui la competizione turistica è sempre più serrata, restare chiusi nel “guscio” locale sarebbe un errore fatale. Ivrea deve guardare oltre i confini, costruendo una narrazione attrattiva che la posizioni come polo culturale e turistico di riferimento. Promuovere gli eventi anche fuori dal territorio significa accrescere la visibilità, portare nuove presenze e consolidare l’immagine della città.

La conclusione è inevitabile: per trasformare Ivrea in una meta capace di attrarre visitatori e turisti tutto l’anno, serve un ente unico che pianifichi, organizzi e promuova gli eventi. Le carte in regola ci sono tutte: un patrimonio storico, tradizioni consolidate, una comunità viva e dinamica. Manca solo il coraggio di sperimentare approcci nuovi, abbandonando vecchie logiche che hanno già dimostrato i loro limiti.

Ciao!!

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