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Topi, erba alta e panchine rotte: scoppia la protesta al quartiere Salvo d’Acquisto (VIDEO)

Gli alberi continuano a piegarsi pericolosamente, l’erba cresce senza controllo, le panchine marciscono e i roditori proliferano

Topi, erba alta e panchine rotte: scoppia la protesta al quartiere Salvo d’Acquisto (VIDEO)

A Venaria è tema caldo: il degrado del parco di via Guicciardini e via Verga è arrivato in Consiglio comunale sotto forma di una mozione urgente che sa di attacco frontale all’amministrazione Giulivi. A presentarla sono i consiglieri Andrea Accorsi e Andrea Dei, del gruppo consiliare “Venaria al Centro – La tua lista civica”, che hanno deciso di mettere nero su bianco ciò che i cittadini del quartiere Salvo d’Acquisto denunciano da mesi, anzi da anni: promesse mai mantenute, segnalazioni ignorate, un parco che da luogo di svago è diventato un simbolo di abbandono.

Non si tratta di una polemica qualsiasi. Perché, come spesso accade, la manutenzione di un parco diventa cartina di tornasole del funzionamento di un’intera amministrazione. E la mozione non risparmia colpi: «Fantasie e parole al vento» è il titolo scelto dai due consiglieri, un modo neanche troppo velato per dire che gli slogan elettorali del sindaco Fabio Giulivi si sono sbriciolati di fronte alla realtà quotidiana di erba alta, panchine divelte, alberi pericolanti e persino la presenza di topi e rettili.

Il clima politico a Venaria si scalda, e non poco, in vista delle elezioni comunali della primavera 2026. Le opposizioni stanno affilando le armi, e ogni occasione diventa buona per sottolineare le contraddizioni della giunta. In questo caso, la contraddizione è persino scritta nero su bianco nel programma elettorale di Giulivi: «Mai più quartieri di serie B». Una promessa che suona come una beffa ai residenti del quartiere Salvo d’Acquisto, costretti a convivere con un parco che sembra più la scenografia di un film post-apocalittico che un’area giochi per bambini.

La mozione racconta con toni duri la situazione: dopo «centinaia di telefonate e migliaia di e-mail» inviate all’Ufficio relazioni con il pubblico, nulla è cambiato. Gli alberi continuano a piegarsi pericolosamente, l’erba cresce senza controllo, le panchine marciscono e i roditori proliferano. Non un dettaglio da poco, visto che parliamo di un’area frequentata da famiglie, anziani e bambini. «La mancanza di programmazione, la gestione superficiale e l’assenza di buon senso hanno trasformato quest’area in un luogo abbandonato» scrivono i due consiglieri, che accusano l’amministrazione di trattare questa parte della città come una periferia dimenticata.

Aggiungiamoci che, sempre nel programma elettorale, Giulivi aveva promesso un «Piano Marshall per le manutenzioni cittadine», definito allora come una priorità assoluta. Piano che oggi sembra rimasto lettera morta. E allora la domanda sorge spontanea: che fine hanno fatto quelle promesse? La mozione non ha dubbi: si tratta di un clamoroso caso di parole al vento.

La richiesta al sindaco e alla giunta è precisa e stringente. Niente voli pindarici, solo quattro interventi concreti e immediati: messa in sicurezza degli alberi pericolanti, taglio dell’erba, derattizzazione e disinfestazione da serpenti, sostituzione delle panchine. Non opere faraoniche, non progetti da annunciare in pompa magna, ma semplice manutenzione ordinaria. Quel minimo sindacale che, secondo l’opposizione, ogni amministrazione seria dovrebbe garantire senza nemmeno aspettare le proteste dei cittadini.

Ma la politica, si sa, vive anche di simboli. E questo parco, con i suoi alberi inclinati e le sue panchine rotte, rischia di diventare il simbolo di una città che si sente trascurata. 

Il quartiere Salvo d’Acquisto diventa così il terreno di scontro ideale: da una parte l’amministrazione, accusata di aver voltato le spalle ai cittadini; dall’altra l’opposizione che prova a guadagnare consenso cavalcando il malcontento. E intanto la primavera 2026 si avvicina, con il suo carico di tensioni e di sfide politiche.

In Consiglio comunale la mozione sarà discussa presto, ma al di là delle procedure il punto resta uno: i cittadini vogliono risposte. Non ne possono più di camminare tra sterpaglie e rifiuti, di vedere i bambini costretti a rinunciare a un parco, di vivere in un quartiere che pare dimenticato. «Non chiediamo miracoli, ma solo interventi di buon senso» ribadiscono i consiglieri.

Resta da vedere come risponderà l’amministrazione. Perché se è vero che il taglio dell’erba o la sostituzione di una panchina possono sembrare dettagli, è altrettanto vero che sono questi dettagli a fare la differenza nella vita quotidiana delle persone. E sono proprio questi dettagli che, spesso, decidono il destino politico di un sindaco.

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