AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
31 Agosto 2025 - 12:33
Foto di "Guide Alpine Torino"
Cosa significa, oggi, alzare lo sguardo verso il Re di Pietra e trovare ancora là, intatta, quella croce che sfida vento e tempo? Significa leggere in controluce un secolo di fede, coraggio e comunità. Sul Monviso, nelle Alpi Cozie, la croce di vetta raggiunge il traguardo dei 100 anni: un anniversario che racconta la forza discreta delle opere destinate a resistere.
Sabato 30 agosto ricorre il centenario della posa della croce che, dal 1925, svetta a 3.841 metri sulla montagna simbolo del Piemonte. Alta 2,90 metri e dal peso superiore a un quintale, la croce è diventata nel tempo più di un segno religioso: è un punto di orientamento morale e geografico, un emblema condiviso da generazioni di escursionisti e comunità locali.
Tutto iniziò con una spedizione che oggi definiremmo “civica” prima ancora che alpinistica. Una ventina di giovani dell’Azione Cattolica di Racconigi, guidati dal viceparroco don Bruno Garavini e dalla guida alpina Claudio Perotti, trasportarono in vetta 60 pezzi di ferro forgiati dal fabbro Luigi Tribaudino. Era il 1925. La nuova croce sostituiva quella più imponente ma fragile ideata nel 1896 dall’ingegnere Giuseppe Gastaldi, poi distrutta da neve e fulmini. La lezione fu chiara: in alta quota, l’essenzialità vince sulla monumentalità.
Il vescovo di Pinerolo, Derio Olivero
Nel corso dei decenni, il segno si è arricchito di significati e dettagli: stele dedicate a Gesù e alla Madonna, e un medaglione che ricorda il Giubileo del 2000. Proprio nel 2000 la croce è stata oggetto di un intervento complesso: riportata a valle in elicottero, restaurata e ricollocata in vetta dopo un mese di lavori specializzati. È il dialogo, talvolta faticoso, tra opera umana e forza della natura: un equilibrio che si cura, si rinnova, si difende.
Per celebrare l’anniversario, l’associazione Mandacarù di Racconigi promuove due giorni di appuntamenti alle Casermette di Pian del Re. La ricorrenza culminerà domenica alle 16 nella cappella di Pian del Re con una Santa Messa presieduta dal vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, insieme a don Aldo Giraudo. Un momento che rinsalda il legame tra la comunità e il suo simbolo più visibile, ma anche più vulnerabile: un invito a riconoscere, dietro il profilo d’acciaio che incornicia il cielo, la trama di mani, scelte e responsabilità che lo hanno tenuto in piedi per un secolo.
Che cosa resta, dopo cento anni? Resta una storia che unisce generazioni, una vetta che parla di appartenenza, un manufatto che chiede cura e rispetto. Se il Monviso è la sentinella delle Alpi Cozie, quella croce è la firma di una comunità che, salendo, ha imparato a far durare le proprie tracce senza ferire la montagna.
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.