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Per chi suona la campana

Alla corte del Meeting manca qualcuno

A Rimini applausi a scena aperta per tutti, da Giorgia Meloni a Mario Draghi. Ma l’eredità di don Giussani sembra smarrita, mentre il cardinale Zuppi e i teologi del “camminare insieme” prevalgono sull’identità originaria di Comunione e Liberazione

Alla corte del Meeting manca qualcuno

Mario Draghi

Al Meeting dell’Amicizia fra i popoli di Rimini, organizzato da decenni da Comunione e Liberazione (CL), da un po’ di tempo tutti i politici invitati raccolgono applausi qualsiasi cosa dicano, anche esprimendo opinioni antitetiche fra di loro. Quest’anno chi ha fatto il pieno di consensi – oltre a Giorgia Meloni, alla quale i ciellini hanno tributato una vera ovazione – è stato Mario Draghi, ex presidente del Consiglio ed ex presidente della Banca Centrale Europea (BCE), colui che incarna la tecnocrazia ai suoi massimi livelli e che ha avuto parole severe contro le scelte politiche ed economiche dell’Europa. Come se in tutti questi anni egli fosse vissuto sulla luna e quelle scelte non le avesse condivise.

Insomma, per CL, come per tutto un certo universo progressista cattolico, camminare insieme è più importante della meta, dove non conta sapere con chi si cammina e dove si è diretti, ma solo camminare, anzi, accompagnare, anche se si finisse – come stiamo finendo – nel precipizio.

meeting

Pochi lo sanno, ma questa è una delle idee centrali della teologia di Karl Rahner, quella dei «cristiani anonimi», per cui, pur senza saperlo, siamo tutti già salvati. E allora l’importante è camminare. Questo però può andar bene per il cardinale Matteo Zuppi, ma non andava affatto bene per il fondatore di CL, don Luigi Giussani, tramite il quale generazioni di giovani, mentre si dissolvevano i movimenti giovanili nati nel ’68, seppero interloquire con la cultura laica nel dibattito pubblico con una chiara identità cattolica, mentre altri si erano intruppati come mosche cocchiere a sinistra.

Per lui «il nostro compito supremo è quello di diffondere il grande messaggio di Cristo. Ci è stato fatto il dono della fede perché noi lo abbiamo a comunicare e da questo sarà giudicata la nostra vita. Che l’uomo conosca Cristo, che l’umanità conosca Cristo, questo è il compito di chi è chiamato e il compito del popolo di Dio: la missione».

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Il papa Leone XIV, ricevendo in questi giorni un gruppo di cattolici francesi, li ha invitati alla coerenza ispirandosi alla fede, al diritto naturale e alla Dottrina sociale della Chiesa e, ove fosse necessario, a saper dire dei no.

Il 25 agosto di 115 anni fa, San Pio X pubblicava la lettera Notre charge apostolique, dove sottoponeva a critica i tre principi del liberalismo moderno post-rivoluzionario: la libertà intesa come indipendenza e autonomia di una coscienza «che non obbedisce se non a se stessa», l’uguaglianza come «livellamento delle consociazioni» e la fratellanza fondata «sull’amore degli interessi comuni o, al di là di ogni filosofia e religione, sulla semplice nozione di umanità, unendo così nello stesso amore e in un’interminabile tolleranza, tutti gli uomini e tutte le miserie».

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

Tutti gli articoli di Fra' Martino qui

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