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Il principe Alberto di Monaco alla Vuelta: Venaria si prende la scena mondiale

Alla Reggia la partenza storica della corsa spagnola, tra entusiasmo popolare, progetti culturali e l’obiettivo Mondiale sognato da Piemonte e Torino

Il principe Alberto di Monaco alla Vuelta: Venaria si prende la scena mondiale

La Vuelta a España 2025 ha preso il via in una cornice d’eccezione, la Reggia di Venaria Reale, patrimonio Unesco e simbolo del Piemonte barocco. Una partenza storica: è la prima volta che la corsa spagnola in ottant’anni sceglie di iniziare lontano dalla penisola iberica, e lo fa con una tappa tutta piemontese, dalla corte d’onore della Reggia fino allo stadio Silvio Piola di Novara, dopo 186 chilometri.



Ad assistere allo spettacolo c’era anche il principe Alberto di Monaco, che ha sorpreso molti con la sua presenza in tribuna accanto alle autorità italiane. Non solo cerimoniale e saluti: il reale monegasco si è intrattenuto a lungo con Chiara Teolato, direttrice del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, dimostrando un sincero interesse per la storia del recupero della Venaria. Alberto ha anche aperto la porta a possibili collaborazioni future in ambito culturale tra il Principato e il sistema delle Residenze Reali piemontesi, ipotesi che ha suscitato curiosità e attese.

Sul fronte istituzionale, a fare gli onori di casa erano presenti il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Venaria Fabio Giulivi, che hanno colto l’occasione per rilanciare l’immagine internazionale del territorio. Cirio ha sottolineato come, dopo aver accolto negli anni scorsi il Giro d’Italia e il Tour de France, il Piemonte punti ora a ospitare anche i prossimi Mondiali di ciclismo, candidandosi così a capitale europea delle due ruote.

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La vera partenza sportiva, il cosiddetto km zero, è stata fissata a Torino, davanti al monumento a Fausto Coppi, icona assoluta del ciclismo italiano. Lì, tra applausi, cori, bandiere rosse e persino qualche improvvisazione musicale dai balconi, la carovana ha preso ufficialmente la strada verso Novara. Non sono mancati i momenti di colore: fra il pubblico qualcuno ha esposto una bandiera palestinese e uno striscione contro il progetto del Parco del Meisino, segno che lo sport continua a essere anche occasione di espressione civile e politica.

Tra i tifosi, immerso nella folla, c’era anche il sindaco Stefano Lo Russo, che ha ribadito come Torino abbia ormai consolidato un ruolo di primo piano nello scenario dei grandi eventi ciclistici: “Il ciclismo è nelle corde di questa città e del Piemonte, che in questi giorni diventano una vetrina internazionale. Lavoriamo con determinazione, insieme al presidente Cirio, per rendere il Mondiale un obiettivo concreto”.

Un entusiasmo che ha contagiato tutti, dagli appassionati più esperti ai semplici curiosi, richiamati dall’atmosfera festosa che ha invaso le vie di Venaria e Torino. Per il Piemonte, dunque, non solo un appuntamento sportivo di rilievo, ma un’occasione preziosa per confermare la sua vocazione a palcoscenico internazionale. La Vuelta ha appena cominciato a scrivere la sua storia italiana, ma già si respira l’aria dei grandi eventi capaci di legare sport, cultura e territorio.

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