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Ritornano le rane nel Parco del Gran Paradiso: un segnale di speranza per la biodiversità

Il Parco Nazionale Gran Paradiso annuncia il ritorno della Rana temporaria: segno del successo del progetto LIFE RESQUE ALPYR e del ripristino ecologico dopo anni di presenza di specie aliene

Ritornano le rane nel Parco del Gran Paradiso: un segnale di speranza per la biodiversità

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Dopo decenni di silenzio, al Lago Leità, nel cuore del versante piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso, si sente di nuovo il gracidio delle rane. Non è solo un dettaglio naturalistico, ma una piccola rivoluzione ecologica: i ricercatori del progetto LIFE RESQUE ALPYR hanno osservato sette girini di Rana temporaria, i primi a comparire in questo specchio d’acqua alpino da molti decenni. Uno di loro aveva già sviluppato le quattro zampe e stava completando la metamorfosi: un segnale inequivocabile che la specie è tornata a riprodursi.

Per chi conosce la storia del Lago Leità, si tratta di un evento epocale. Fin dagli anni Sessanta il lago era stato colonizzato dal salmerino di fonte (Salvelinus fontinalis), un pesce originario del Nord America, introdotto in un’epoca in cui non si aveva piena consapevolezza dei danni provocati dalle specie aliene. La conseguenza era stata devastante: predando uova, girini e adulti, il salmerino aveva di fatto cancellato la possibilità di vita per le popolazioni autoctone di anfibi. Un intero ecosistema era stato alterato in modo silenzioso ma profondo.

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Nel 2023 è partita la sfida del ripristino. Il Parco, in collaborazione con i partner del progetto europeo LIFE RESQUE ALPYR, ha intrapreso un’azione di eradicazione dei pesci alloctoni, con l’obiettivo di restituire al lago le condizioni originarie. Una scelta coraggiosa, che non si è limitata alla teoria: il team scientifico è salito fin lassù, ha catturato progressivamente i salmerini e continua ancora oggi a lavorare per rimuovere gli ultimi esemplari rimasti. Già l’anno scorso erano stati documentati spostamenti inediti di rane adulte nei dintorni del lago. Oggi, con la presenza dei girini, c’è la prova che il ciclo vitale della Rana temporaria è ripartito.

Il significato va ben oltre la curiosità scientifica. In un mondo dove spesso la biodiversità arretra sotto i colpi dell’uomo, qui c’è una storia che parla di resilienza e di possibilità di riscatto. Quei piccoli girini non sono solo anfibi in metamorfosi: rappresentano la speranza di nuove generazioni di rane destinate a ricolonizzare questo habitat alpino. Ogni loro guizzo è un simbolo della natura che, se aiutata, sa ritrovare il proprio equilibrio.

Il progetto LIFE RESQUE ALPYR ha proprio questo obiettivo: restaurare gli ecosistemi acquatici alpini, rimuovendo le specie ittiche aliene e riportando i laghi alle loro condizioni naturali. Il Parco Nazionale Gran Paradiso, partner attivo, dimostra che la conservazione non è un’astrazione ma un’azione concreta. L’osservazione dei girini al Lago Leità è la prima, tangibile testimonianza del successo di questa strategia.

In tempi in cui parlare di ambiente significa spesso affrontare emergenze e perdite, la notizia del ritorno delle rane suona quasi come una piccola vittoria collettiva. È il segno che gli interventi mirati, sostenuti da ricerca e competenza, possono invertire un destino che sembrava segnato. Al Lago Leità, finalmente, la natura ha ripreso la sua voce.

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