Cerca

Attualità

Trattorata d’epoca, sei giorni a passo di trattore da Bosconero a Modena

Settima edizione per l’avventura organizzata dal Gamae e dedicata a Domenico Fogliarino. La carovana dei trattoristi attraverserà Pavia, Brescello e San Felice sul Panaro tra musei, sagre e amicizia

Trattorata d’epoca, sei giorni a passo di trattore da Bosconero a Modena

Trattorata d’epoca, sei giorni a passo di trattore da Bosconero a Modena

Sono partiti questa mattina, mercoledì 20 agosto 2025, da Bosconero, sotto un cielo grigio e carico di nuvole che ha accompagnato i primi chilometri del viaggio. L’atmosfera non era quella da cartolina estiva, ma piuttosto quella incerta e un po’ malinconica delle mattine d’agosto in cui il meteo sembra voler mettere alla prova la determinazione di chi parte. Eppure, per i temerari della Trattorata d’epoca, nulla poteva fermare l’entusiasmo: i motori hanno iniziato a ruggire e la carovana si è messa in marcia, inaugurando la settima edizione di un appuntamento che ormai è diventato una tradizione, un rito collettivo che celebra la memoria contadina e la passione per le macchine agricole di ieri.

Non si tratta di una semplice gita o di una manifestazione folcloristica: è un pellegrinaggio motoristico che unisce decine di appassionati, capaci di attraversare mezza Italia a bordo di trattori che hanno fatto la storia delle campagne e che oggi, restaurati e coccolati come reliquie preziose, tornano a farsi ammirare e a dimostrare tutta la loro robustezza. Quest’anno, per la prima volta, la carovana esce dai confini canavesani e sceglie come meta la provincia di Modena, terra di motori e di tradizioni meccaniche.

A organizzare l’iniziativa è il Gamae – Gruppo Amatori Macchine Agricole d’Epoca, che ha saputo mettere insieme realtà diverse ma accomunate dalla stessa passione: dal Coast To Coast Tractor Team a J’Amis dij Tratur Vej, dal Club Trattori d’Epoca del Piemonte di Cuneo fino al Museo Storico dei Trattori di Bosconero, vera culla di memorie agricole. Il tutto in ricordo di Domenico Fogliarino, uomo che ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati e che continua a vivere in ogni edizione della Trattorata.

La prima tappa è fissata a Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia, ospiti dell’amico Artemio Vercesi, figura storica del gruppo Coast To Coast. Qui altri trattoristi si uniranno al convoglio, allungando la fila di mezzi d’epoca che inevitabilmente attirerà l’attenzione di automobilisti e passanti. Perché non capita tutti i giorni di incrociare, lungo le provinciali o persino le statali, una processione di trattori vintage, lenti ma inesorabili, che avanzano come testimoni viventi di un’altra epoca.

Il giorno successivo la carovana ripartirà alla volta di Brescello, in provincia di Reggio Emilia. Una tappa che ha un sapore particolare: qui, tra le piazze e le case del paese, rivivono le atmosfere di Don Camillo e Peppone, e non è difficile immaginare i trattoristi parcheggiare i loro mezzi davanti alla celebre chiesa resa immortale dal cinema. È anche questo il bello della Trattorata: attraversare luoghi che raccontano storie, mescolare la passione meccanica con la cultura e le tradizioni popolari.

Il cuore del viaggio sarà però raggiunto venerdì, quando i partecipanti approderanno a San Biagio di San Felice sul Panaro, nel Modenese. Qui resteranno per due giorni, trasformando la sosta in un’occasione di festa e di incontro. Non solo parteciperanno all’Esposizione di trattori d’epoca organizzata in occasione della Sagra, ma visiteranno anche due templi del motorismo italiano: i Musei Franco Risi e Ferruccio Lamborghini. Una doppia immersione tra rarità agricole e gioielli dell’industria motoristica, che lega il mondo rurale a quello dei grandi marchi automobilistici. Perché i trattori, non va dimenticato, sono stati spesso il punto di partenza di storie industriali che hanno fatto la storia del nostro Paese.

Dopo la due giorni modenese, lunedì sarà tempo di rimettere in moto i vecchi trattori per il viaggio di ritorno. Ancora una tappa a Pieve Porto Morone e poi, martedì sera, l’arrivo a Bosconero, dove tutto è cominciato. Sarà l’occasione per festeggiare, stanchi ma soddisfatti, la conclusione di una nuova impresa.

La Trattorata non è solo un percorso fisico fatto di chilometri e di tappe: è una prova di resistenza per i mezzi, per i trattoristi e, a volte, persino per il meteo. Tra caldo torrido, piogge improvvise e il traffico delle strade italiane, i partecipanti sanno che ogni giornata porterà imprevisti e difficoltà. Ma è proprio questa incertezza a rendere l’avventura ancora più autentica. Perché, in fondo, il trattore è la metafora perfetta della caparbietà contadina: lento, faticoso, ma inarrestabile.

E così, tra motori che sbuffano e panorami che scorrono lenti, il viaggio diventa un’occasione di amicizia. Perché non si viaggia mai da soli: ci si aspetta, ci si aiuta, si condividono i pranzi improvvisati lungo la strada e le risate la sera, quando i trattori vengono parcheggiati e gli uomini e le donne che li guidano si ritrovano insieme a raccontare la giornata. È un mondo fatto di passione e di memoria, che continua ad attrarre curiosi e simpatizzanti ovunque la carovana passi.

Chi li incrocia lungo il percorso non resta indifferente: c’è chi fotografa, chi si ferma ad applaudire, chi chiede informazioni. Perché, in fondo, vedere quei vecchi trattori sfilare non significa solo assistere a una manifestazione folkloristica, ma ritrovare un pezzo della nostra identità collettiva. La Trattorata d’epoca, anno dopo anno, ricorda a tutti noi che dietro ogni progresso tecnologico c’è sempre un passato che merita di essere custodito e celebrato.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori