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19 Agosto 2025 - 17:48
Un pasto caldo che arriva a casa: Banchette rafforza il sostegno alle persone fragili
A Banchette d’Ivrea prende forma un nuovo tassello del mosaico di servizi che il Comune dedica alle persone più fragili. Dopo mesi di lavoro e discussioni in Consiglio comunale, è stato infatti approvato il regolamento che disciplina la consegna dei pasti caldi a domicilio. Un’iniziativa che non nasce dal nulla, ma che rappresenta l’evoluzione di esperienze già sperimentate negli anni passati, oggi finalmente incanalate in un percorso stabile, con regole chiare e la prospettiva di diventare un aiuto concreto e continuativo per decine di cittadini.
Il progetto si rivolge soprattutto a chi vive in condizioni di solitudine o ha gravi difficoltà motorie che rendono impossibile cucinare e persino andare a fare la spesa. Un servizio semplice nella forma, ma fondamentale nella sostanza: il pasto parte dalla cucina della mensa scolastica e arriva direttamente a casa delle persone che ne hanno bisogno. Il costo rimane lo stesso pagato dagli alunni, 5,95 euro, segnale della volontà di mantenere un prezzo accessibile e ancorato a tariffe già esistenti.
Naturalmente ci sono dei limiti legati alla natura stessa del servizio: essendo agganciato alla refezione scolastica, la consegna non è prevista nei giorni festivi e nei weekend. Ma per ovviare a questo ostacolo è stata pensata una soluzione pratica: i cittadini possono ritirare in anticipo un doppio pasto, così da non rimanere scoperti nelle giornate senza distribuzione. Una piccola accortezza che testimonia come l’organizzazione sia stata costruita non solo sulla carta, ma pensando davvero ai bisogni quotidiani delle persone.
Secondo le prime stime del Comune, saranno circa cinquanta i beneficiari effettivi, numero tutt’altro che irrilevante per una realtà come Banchette. Una parte di loro, oltre alle difficoltà motorie, si trova anche in una condizione economica precaria. Per questi casi è stato previsto un sostegno specifico: sarà infatti l’amministrazione a coprire il costo del pasto, garantendo a tutti pari opportunità di accesso.
Per entrare nel programma non basta una semplice richiesta, ma occorre presentare certificazioni mediche che attestino lo stato di invalidità o di non autosufficienza. È una misura necessaria per dare priorità a chi è realmente impossibilitato a cucinare o a fare la spesa in autonomia. Nei casi di condizioni temporanee – ad esempio una malattia o un infortunio – sarà sufficiente una relazione sanitaria che indichi la durata prevista del problema.
Questa iniziativa non spunta dal nulla. Già in passato, grazie a una collaborazione tra il Comune, la Caritas di Ivrea e le scuole, era stato avviato un piccolo progetto solidale che aveva garantito un pasto caldo a circa quindici persone. In quel caso, la società che gestisce la mensa raccoglieva il cibo non consumato dagli alunni e lo consegnava alla Caritas diocesana. Gli insegnanti, dal canto loro, avevano fatto la loro parte educando gli studenti a non sprecare e a prendere soltanto ciò che sarebbero riusciti a mangiare. Un’esperienza limitata, certo, ma che ha fatto da apripista all’attuale servizio strutturato.
Il regolamento appena approvato segna dunque un passo in avanti importante: non più un’iniziativa sporadica basata sul recupero degli avanzi, ma un impegno organizzato e pianificato, con risorse, regole e beneficiari definiti. In un contesto sociale in cui l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle fragilità familiari sono temi sempre più urgenti, un Comune che sceglie di intervenire in questo modo dimostra attenzione e responsabilità verso i propri cittadini.
Non si tratta, però, dell’unico fronte aperto. L’amministrazione ha già messo in campo altri strumenti a sostegno degli anziani soli e delle famiglie che assistono disabili o malati gravi. Il nuovo servizio di consegna dei pasti si inserisce quindi in una cornice più ampia, che guarda alla coesione sociale non come a uno slogan, ma come a un impegno quotidiano.
Insomma, a Banchette il concetto di welfare locale prende forma attraverso piccoli gesti concreti: un piatto caldo che arriva a domicilio può sembrare un dettaglio, ma per chi vive in solitudine o ha difficoltà insormontabili anche nei gesti più semplici, può fare la differenza tra una giornata difficile e una giornata dignitosa.
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