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Un Polo per la cultura a Caselle: l’ex Demonte come nuova casa della memoria e della musica

La lista Progetto Caselle 2027 propone di riutilizzare i locali scolastici di piazza Resistenza per biblioteca, laboratori e un centro studi dedicato ad Alberto Cesa.

Un Polo per la cultura a Caselle: l’ex Demonte come nuova casa della memoria e della musica

"Progetto Caselle 2027" avanza una proposta per il riuso dei locali di piazza Resistenza: biblioteca, centro studi e attività culturali intitolate ad Alberto Cesa

L’obiettivo, dichiarato in una interrogazione formale, presentata all'Amministrazione Comunale, è quello di evitare che l’ex scuola media “Demonte” finisca nell’elenco degli immobili comunali abbandonati.

A sollevare la questione, attraverso l’interrogazione depositata il 13 agosto, è il capogruppo consiliare Endrio Milano per conto della lista civica progressista Progetto Caselle 2027.

La proposta riguarda la futura destinazione dell’edificio di piazza Resistenza 1, che a partire da settembre sarà ufficialmente libero. Dopo essere stato per anni sede scolastica, l’immobile potrebbe ora trasformarsi in un Polo Culturale intitolato ad Alberto Cesa, figura di rilievo nel panorama della musica popolare italiana e cittadino di Caselle.

Il progetto, come illustrato nel testo dell’interrogazione, punta a fare di quegli spazi un luogo vivo, capace di ospitare la biblioteca comunale, una scuola di strumenti popolari (tra cui la ghironda, tanto cara a Cesa), centri studi e, potenzialmente, anche festival o iniziative culturali permanenti.

La Scuola Secondaria di 1° grado Demonte

Tutto questo sfruttando un edificio già efficiente dal punto di vista energetico e strutturale, e quindi pronto, secondo i promotori, a un riuso rapido e a costi contenuti.

Milano sottolinea come sia proprio la mancanza di programmazione a monte ad aver condotto, in passato, a situazioni di degrado e spreco.

"A Caselle è accaduto che immobili, come la vecchia stazione ed il Baulino, sono stati lasciati decadere nel più totale abbandono e per poterli riutilizzare si devono spendere risorse pubbliche aggiuntive - ha affermato Milano - per evitare gli errori del passato, è necessario, decidere per tempo le nuove destinazioni d’uso, quando gli immobili sono ancora in efficienza. e con poca spesa possono essere adattati ad un nuovo utilizzo".

Non si tratta solo di riempire uno spazio vuoto, ma di dare una nuova centralità alla promozione culturale in città, che secondo Milano a Caselle “pare più difficile che altrove” e finora poco strutturata per attrarre un pubblico continuativo, anche in chiave di turismo lento.

La proposta prevede anche una parte di coinvolgimento diretto della cittadinanza. Oltre alla richiesta di valutazione tecnica da parte degli uffici comunali (in merito ai costi minimi per l’adattamento dell’edificio), l’interrogazione invita l’Amministrazione a convocare una pubblica assemblea aperta a consiglieri, forze politiche, associazioni e cittadini, così da discutere apertamente le opzioni possibili per il riutilizzo dell’immobile.

“L’intitolazione ad Alberto Cesa sarebbe anche un giusto riconoscimento a un intellettuale casellese molto apprezzato, in Italia e non solo, ma ingiustamente dimenticato nella Sua città”, scrive Milano, rilanciando un’idea che ha già trovato adesione in alcune realtà culturali del territorio.

Ora la palla passa all’Amministrazione Comunale. L’interrogazione è stata presentata ai sensi dell’art. 37 del regolamento, e prevede una risposta scritta da discutere nel prossimo Consiglio comunale. Nessuna risposta ufficiale è stata al momento resa pubblica dalla maggioranza.

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