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14 Agosto 2025 - 20:01
Fonte: Canva editor
Negli ultimi anni, il Piemonte ha assistito a un fenomeno economico curioso quanto significativo. Non si tratta di un’iniziativa agricola d’avanguardia, né di una nuova ondata industriale.
Il settore del gioco d’azzardo online è ciò che genera fermento, numeri sorprendenti e dibattiti silenziosi. Questo perché una spinta rilevante all’economia regionale arriva da un’attività che si svolge per lo più tra smartphone, tablet e computer domestici. Senza grandi clamori, il gioco digitale si è imposto come una forza economica che vale miliardi e che sta ridisegnando, almeno in parte, il tessuto produttivo piemontese.
Nel solo 2023, il gioco d’azzardo online ha raggiunto in Piemonte una raccolta superiore a 6 miliardi di euro. In media, ogni residente ha speso circa 1.512 euro in giochi digitali, e in alcuni comuni montani, come Oulx, la cifra annuale per abitante ha sfiorato i 5.700 euro. Numeri che indicano chiaramente quanto i casino online siano diventati una componente strutturale del tessuto economico locale.
L’evoluzione è stata rapida, eppure graduale. Il passaggio dal gioco fisico a quello virtuale è stato favorito dalla diffusione del digitale nella vita quotidiana. Un tempo riservati a sale da gioco o bar, oggi molti giochi si trovano in tasca, pronti a essere avviati in qualsiasi momento. Questa comodità ha modificato abitudini, ritmi e anche flussi economici.
Mentre cresceva l’interesse per il gioco online, le attività fisiche legate al settore hanno iniziato a diminuire. Tra il 2017 e il 2019, in Piemonte sono stati persi oltre 5.000 posti di lavoro, principalmente in esercizi tradizionali come sale slot e agenzie di scommesse.
Molti di questi erano piccoli imprenditori o lavoratori impiegati in contesti locali, spesso in zone urbane periferiche. Tuttavia, il calo dell’offerta fisica non ha fatto crollare la domanda, che si è spostata nel mondo digitale.
In questo contesto, nuove professionalità hanno preso piede: sviluppatori di software, esperti di interfacce digitali, operatori di assistenza clienti online. Pur essendo meno visibili, queste attività partecipano all’economia regionale con un impatto tangibile, contribuendo in modo indiretto a diversificare l’offerta produttiva.
Una delle caratteristiche più marcate del fenomeno è la sua diffusione tra i giovani. Nella fascia tra i 18 e i 27 anni, la partecipazione al gioco d’azzardo online è cresciuta in modo costante. A differenza delle generazioni precedenti, questi utenti non sono legati a luoghi fisici o a rituali sociali. Il gioco per loro è una delle tante attività digitali quotidiane, come una serie in streaming o una chat tra amici.
Questo cambiamento culturale ha anche una dimensione sociale interessante: l’accesso facile e veloce al gioco online ha ridefinito la relazione tra tempo libero, tecnologia e consumo.
Se in passato si parlava di “serata in sala giochi”, oggi l’intrattenimento digitale è frammentato, mobile, spesso silenzioso. Eppure, produce effetti reali su spesa, abitudini e perfino sulle relazioni.
Anche la regolamentazione ha dovuto adattarsi. La crescita del gioco online ha sollevato inevitabilmente questioni di natura legale. La legge della regione 9/2016 ha imposto forti limiti per le attività dal vivo, cercando di ridurre l’effetto sociale del gioco. Tuttavia, il risultato è stato anche un aumento del passaggio verso l’online, dove il controllo è più difficile e le dinamiche più fluide.
In queste circostanze, le autorità locali devono bilanciare due necessità: da una parte apprezzare il contributo economico, dall’altra assicurare una gestione responsabile che non ignori gli effetti futuri sulle persone e sulle comunità. La regolamentazione, insomma, dovrà evolversi insieme al fenomeno.
In chiusura
Il boom dei casinò online in Piemonte non è un semplice trend passeggero. È l’effetto combinato di cambiamenti tecnologici, economici e culturali che si intrecciano con le trasformazioni più ampie della società.
Non tutto è semplice da decifrare, e alcune domande rimangono aperte. Ma una cosa è certa: questo fenomeno sta ridefinendo il modo in cui pensiamo all’economia, al tempo libero e alla connessione tra mondo fisico e digitale.
Non era previsto, e non tutti ne parlano apertamente. Ma nel cuore dell’economia piemontese, oggi pulsa anche una dimensione nuova: fatta di dati, clic e connessioni, e con un impatto che vale la pena osservare da vicino, con attenzione e spirito critico.
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