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Eataly arriva all’aeroporto di Torino: apertura prevista nel 2026 a Caselle

L’apertura segue il modello già testato a Fiumicino nel 2022

Eataly arriva all’aeroporto di Torino: apertura prevista nel 2026 a Caselle

Eataly arriva all’aeroporto di Torino: apertura prevista nel 2026 a Caselle

Non sarà più necessario attraversare la città per respirare l’atmosfera di Eataly: tra poco più di un anno, basterà varcare i controlli di sicurezza dell’aeroporto di Torino-Caselle. La gara indetta da Sagat, la società che gestisce lo scalo, per l’assegnazione di un’area di circa 500 metri quadrati al piano superiore della sala imbarchi, è stata vinta da Autogrill – oggi parte del gruppo Avolta – che ha scelto di portare proprio il marchio fondato nel 2007 da Oscar Farinetti nella città che gli ha dato i natali.

Un’operazione che, nelle intenzioni dei promotori, punta a legare ancora di più il terminal al territorio, offrendo ai viaggiatori un biglietto da visita fatto di sapori, tradizione e qualità. "La nostra strategia è differenziare l’offerta commerciale in base ai luoghi, ai tempi di consumo e alle diverse tipologie di clientela", spiegano da Autogrill. "Portare Eataly a Caselle significa offrire un marchio italiano di fama internazionale in un contesto strategico".

Il nuovo spazio sorgerà al livello superiore del Salone delle Partenze, oltre i controlli, nella zona oggi occupata dalla Piemonte Lounge. Lì prenderanno forma tre anime: una caffetteria per le colazioni e le pause veloci, un ristorante per chi vuole concedersi un pranzo o una cena prima del volo, e un market dove acquistare eccellenze gastronomiche da portare in viaggio. Il modello è quello già sperimentato a Fiumicino dal 2022, con un format più compatto ma con la stessa filosofia: prodotti selezionati, servizio curato, attenzione alle materie prime. Già da ottobre 2025 inizieranno i lavori preliminari, tra cui l’installazione di una scala mobile per migliorare l’accesso al piano superiore.

Oscar Farinetti

Quella di Eataly è solo una tessera del mosaico di restyling che Sagat sta portando avanti per potenziare il business “extra aviation”: cioè l’insieme di negozi, ristoranti, parcheggi, pubblicità e servizi non legati direttamente ai voli, che oggi rappresentano quasi un quarto del valore totale della produzione dello scalo. Nel 2023 il settore ha generato 18,4 milioni di euro, in crescita del 23,3% rispetto al 2022. Solo il comparto food & beverage ha toccato quota 2,5 milioni, con un +10,4% su base annua. Numeri che raccontano di un cambio di rotta preciso: lo scalo non è più soltanto un luogo di transito, ma sempre più uno spazio da vivere, consumare e – perché no – ricordare.

Per assecondare questa tendenza, nei piani di Sagat c’è anche l’ipotesi di spostare il confine doganale più vicino all’ingresso, così da ampliare l’area post-controlli, quella dove i passeggeri amano fermarsi per un caffè o fare shopping prima dell’imbarco. Oggi la zona precedente ai filtri è ampia ma poco sfruttata, mentre il “dopo controlli” è il vero cuore pulsante di ogni aeroporto moderno. Ed è proprio lì che Eataly, con la sua offerta fatta di cibo e racconto del territorio, potrà fare la differenza: un benvenuto (o un arrivederci) che parla piemontese, ma in una lingua che capiscono in tutto il mondo.

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