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03 Agosto 2025 - 09:00
Andrea Bellino detto Kinder con il vestito di Actarus : Goldrake(1975)
Ci hanno sempre detto che, a una certa età, si smette di guardare i cartoni animati. Che sono “cose da bambini”, un passatempo frivolo da abbandonare in nome della maturità, del lavoro, delle responsabilità. Ma chi l’ha deciso? Chi ha stabilito che crescere significhi rinunciare alla meraviglia, alla fantasia, a quella scintilla che ci faceva battere il cuore ogni volta che partiva una sigla?
Oggi, siamo in tanti a non voler dimenticare le lezioni di vita, i sogni, la forza d’animo che ci hanno insegnato quei personaggi colorati e quelle melodie indimenticabili. Perché, alla fine, non c’è nulla di più maturo che saper custodire e valorizzare il bambino che è in noi, anche in un mondo che ci vuole sempre seri, sempre composti, sempre adulti.
E non si tratta solo di passione. È molto di più. È un lavoro a tempo pieno, un impegno dell’anima. Figure come Giorgio Vanni e Cristina D’Avena non sono solo voci: sono rifugi emotivi, punti fermi della nostra memoria, colonne sonore intime del nostro vissuto. Con la loro musica hanno saputo prenderci per mano e accompagnarci, come fari nella notte, attraverso le fasi più delicate della crescita.
Anche Andrea Bellino, classe ’75, originario di Pratiglione, ha deciso di non lasciare che quella magia svanisse. Anzi, ha fatto di tutto perché continuasse a risuonare. Racconta con gli occhi pieni di luce la nascita della sua band. Tutto comincia negli anni ’90 con gli Stiliti, un gruppo ska che mescolava energia e ritmo, facendo ballare sulle note giamaicane una generazione intera. Quando lascia quel progetto, mentre il trombettista appende lo strumento al chiodo, Bellino non si arrende. Si rialza e insieme al cugino Luca "Sky" Rostagno, fonda i Bassa Fedeltà.
È il 2006. Un anno di svolta. I Bassa Fedeltà iniziano a tracciare una nuova strada, fatta di sperimentazione e amore per l’infanzia: si tuffano nel mondo delle sigle dei cartoni animati. E lo fanno con uno stile tutto loro, un’esplosione di ska e punk, una miscela travolgente di ritmi sincopati e sonorità ribelli. Rinascono così brani epici come Goldrake, Mazinga, Occhi di Gatto e Lupin, filtrati attraverso l’urgenza di raccontare un mondo che non è solo nostalgia, ma anche identità.
Per Bellino, in arte Kinder, questo è molto più di un progetto musicale. “Sono orgoglioso del nickname con cui mi conoscono”, racconta. “Kinder rappresenta la mia infanzia, quella in cui collezionavo con entusiasmo le sorprese degli ovetti. Ogni sorpresina era un mondo nuovo, un frammento di gioia pura”.
Alcuni momenti vissuti dalla band
La band " Dottor Zero" al Brick Expo a San Giorgio
Ed è proprio quel bambino entusiasta che prende per mano la band e la porta verso una nuova evoluzione. Il nome cambia, ispirato al cartone Dottor Zero di Fantaman. Nasce così un gioco di parole: Dottor Zero e “la Fanta Band”. Ma non basta suonare. Gli spettacoli si trasformano in esperienze immersive: costumi, luci, colori. I cantanti indossano i panni dei personaggi più amati, arrivando a cambiarsi fino a 15 volte a serata. Ma tanta intensità richiede sacrifici, e i musicisti, per restare concentrati sulla musica, devono rinunciare alla parte visiva.
Nel tempo, la band cambia pelle tante volte. Si susseguono 7 o 8 chitarristi, si alternano bassisti e bassiste, cambiano le voci. Un punto fermo però rimane: il tastierista, che dal 2008 è l’anima silenziosa ma costante della formazione. All’inizio erano in sei: due cantanti, due chitarre e un basso. Poi è arrivata la tastiera, e da allora l’equilibrio si è mantenuto, pur con volti diversi.
Nel biennio 2014-2015, la band si è sciolta, dividendo anche il proprio nome. Andrea "Kinder" Bellino, il chitarrista e il tastierista hanno proseguito la loro carriera con il nome Dottor Zero, mentre il resto dei membri ha formato La Fanta Band, che però si è sciolta dopo pochi concerti.
Nel febbraio 2024, Bellino lascia il timone della band. Non è un addio, ma un passaggio di testimone. Lo affida a mani fidate, a cuori che battono con lo stesso ritmo. Tra loro c’è Diego Bianco, classe ’98, bassista entrato nella band nel settembre 2017.
“Suono il basso da quando avevo 13 anni”, racconta Diego. “È stato il mio maestro a dirmi che cercavano un bassista. All’inizio ero scettico: pensavo ai soliti pregiudizi contro chi ama i cosplay, i cartoni, le sigle. Ma alla prima prova, ho capito. C’era un’energia unica. Ho trovato il mio posto. Qui, ogni generazione si ritrova. E non importa quanti anni hai: se ti emozioni ancora per una sigla, sei dei nostri”.
La storia della band è un susseguirsi di sogni accarezzati. Sono arrivati vicini al palco principale del Lucca Comics, hanno superato le selezioni a Italia’s Got Talent a Torino, ma un’indisposizione del bassista dell’epoca ha interrotto il sogno.
“Ci teniamo a far divertire, divertendoci”, dice Andrea “Kinder” Bellino. E Diego Bianco conclude con parole che sono un manifesto: “Il nostro è un intrattenimento diretto, autentico. C’è sempre qualcuno che canterà una sigla. Tocchiamo corde profonde, tocchiamo l’infanzia. Ed è qualcosa che non si può ignorare”.
La band oggi è composta da sei membri. Il chitarrista e il bassista arrivano da Courgné, il cantante da Torino, la cantante da Ivrea, ora residente a Strambino. Il batterista è di Castellamonte, il tastierista viene da Castano Primo, vicino a Malpensa, ed è da 15 anni nella band.
Con un’anima profondamente canavesana, la band unisce generazioni diverse per celebrare un patrimonio comune: le sigle, i personaggi, le storie che ci hanno insegnato ad amare, a lottare, a sperare. Non è solo musica. È memoria condivisa. È crescita. È identità. È l’infanzia che ci abita ancora, e che merita di essere difesa con tutto l’amore che abbiamo imparato da quei cartoni.
Il nuovo team " Dottor Zero"
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