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02 Agosto 2025 - 16:50
Barbara D'urso
C’è un momento, nella vita di chi è sempre stato sotto i riflettori, in cui cala il silenzio. Le telecamere si spengono, il trucco viene rimosso, le scalette volano via. E il pubblico – quello che applaudiva, giudicava, sorrideva, si indignava – sembra dimenticare. A Barbara d’Urso quel momento è arrivato nell’estate del 2023, dopo anni in cui il suo nome era sinonimo di televisione generalista, emozioni esagerate, cronaca rosa, cronaca nera e quel miscuglio di storie vere e finzione che faceva dire a milioni di italiani: “Che trash… però lo guardo”.
Ma lei, Barbara, non si è ritirata. Non ha mai davvero lasciato il palco. Lo ha solo cambiato.
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Oggi è sul palcoscenico di un teatro, non più dietro la scrivania di Pomeriggio Cinque. Recita. Ritorna alle sue origini. Gira l’Italia con Taxi a due piazze, una commedia che parla d’amore, inganni e risate. E in ogni città, in ogni teatro, si prende una piccola rivincita: quella di chi non ha bisogno di un’emittente per sentirsi viva. Per sentirsi ancora amata.
Chi la incontra dietro le quinte racconta di una Barbara energica, coinvolta, perfino vulnerabile. Una donna che non vuole essere solo il personaggio. Una professionista che riparte da zero, con la dignità di chi ha saputo reinventarsi dopo il grande rifiuto.
Perché non va dimenticato che l’addio a Mediaset non fu pacifico. Non fu nemmeno dignitoso. Fu freddo. Fu sordo. Un cambio di rotta imposto senza parole. Fuori dallo studio, fuori dai palinsesti, fuori da quell’universo che lei stessa aveva contribuito a costruire. Le luci si sono spente. Ma non su di lei.
Barbara d’Urso ha 67 anni, e oggi sembra voler parlare soprattutto alle donne. A quelle che si sono sentite messe da parte. A quelle che hanno dovuto reinventarsi quando nessuno ci credeva più. Fa boxe. Si allena duramente. Condivide i suoi pensieri sui social. Pubblica foto senza filtri, dove mostra le rughe, i segni della vita, e dice: “Sto bene così”. Perché oggi, forse, ha meno bisogno di piacere a tutti. Ma ha ancora voglia di raccontarsi.
Non ha un programma in tv, ma ha una comunità che la segue. Una comunità vera. Migliaia di follower che leggono, commentano, la difendono. La incoraggiano. E lei, ogni tanto, risponde. Non con frasi fatte. Con parole piene, sentite. “Mi mancate”, ha scritto di recente. E chi le vuole bene lo sa: non era una mossa di marketing. Era un grido. Era una carezza lanciata al vento.
Nel frattempo, in Rai si vocifera di un possibile ritorno. Di un format nuovo. Di prime serate ancora tutte da inventare. Di dirigenti che la corteggiano in silenzio. Lei non conferma. Non nega. Sorride. E intanto lavora. Si prepara. Forse aspetta solo il momento giusto per rientrare. Ma non sarà mai un rientro banale. Se Barbara tornerà, lo farà a modo suo. Senza filtri, senza maschere. Ma con tutta la luce che si porta dentro da una vita.
Perché Barbara d’Urso è questo. Un concentrato di cuore, trucco, grinta, e televisione vissuta fino all’ultimo secondo. È la donna che ha fatto piangere mezza Italia con il caso di Denise Pipitone e due minuti dopo ballava la lambada in studio. È la conduttrice che si è fatta ridere dietro da chiunque, ma che nessuno ha mai davvero sostituito. È la showgirl, l’attrice, la madre, la donna ferita che non ha mai chiesto pietà. Solo rispetto.
E oggi, in questo tempo di riflessione, di eventi locali, di sipari veri e non virtuali, Barbara d’Urso è più viva che mai. Non è scomparsa. Sta solo cambiando pelle.
E chissà, forse l’unico palcoscenico che davvero le importa oggi è quello della vita. Dove non servono share, né Auditel, né scalette. Solo applausi sinceri.
E quelli, lei, continua a meritarli.
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