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De Luca contro Cirio: scontro sui trasporti gratuiti per studenti

Il governatore campano accusa il collega piemontese di vantarsi di un'iniziativa già attiva in Campania da anni

De Luca contro Cirio: scontro sui trasporti gratuiti per studenti

De Luca contro Cirio: scontro sui trasporti gratuiti per studenti

Lo chiamano “bonus trasporti per gli studenti universitari under 26”, ma sembra più una puntata di una vecchia serie Rai: “Piemonte contro Campania – la vendetta del malvivente sabaudo”. Sì, perché mentre Vincenzo De Luca se la ride e lancia battute da cabaret, Alberto Cirio lo corregge con il tono educato e tagliente di chi ha appena lucidato le scarpe. In mezzo, il cardinale Roberto Repole, che prova a ricordare a tutti che fuori dall’università ci sono esseri umani. Ma intanto, i tram vanno.

“Nel loro progetto il trasporto gratuito è garantito esclusivamente agli studenti che non sono in arretrato con il piano di studi. Che fate, mandate i bigliettai a controllare?” ironizza De Luca, prendendosi gioco di un criterio che in Campania non c’è. E aggiunge: “Abbiamo voluto chiarire, per memoria ai nostri amici sabaudi, che sono arrivati secondi”.

Già, i sabaudi. Quelli che fanno le cose per bene, con il tono giusto, i comunicati ben scritti e il sorriso appena accennato. Ma che – come spesso accade – arrivano dopo, ma pretendono l’applauso da primi.

Alberto Cirio non ci sta e snocciola il confronto come se fosse un esame superato con lode.

“La nostra misura è destinata agli universitari che studiano in Piemonte a prescindere dalla residenza, che invece è richiesta per il bonus della Campania”.

E poi: “È rivolta a tutti fino a un limite Isee di 85 mila euro, mentre in Campania si ferma a 35 mila. La tessera studente è valida tutto l’anno, per tutti gli itinerari e su tutti i mezzi di trasporto della città senza limiti. In Campania vale solo in settimana e sul tragitto casa-scuola”.

Quindi, il colpo di classe: “La loro iniziativa è meritevole, ma diversa dalla nostra che è pensata per gli universitari ed è, per caratteristiche, la prima in Italia. L’ho detto poco fa anche al presidente De Luca con il tono scherzoso e amichevole che caratterizza il nostro rapporto”. Il solito copione: ti elogio, ti supero, ti saluto. Il malvivente sabaudo ha colpito ancora. Con il garbo, l’eleganza e l’arroganza di chi sa giocare la carta della superiorità come un’arte nobile.

Lo spettacolo poteva finire qui. E invece no... E' intervenuto pure il cardinale Roberto Repole. E lo ha fatto senza effetti speciali, ma con parole che fanno più rumore di mille conferenze stampa.

“Di fronte alla notizia dei trasporti pubblici gratuiti per gli studenti universitari under 26 vogliamo fare presente altre situazioni e condizioni che non possono essere trascurate”.

Ecco l’elenco degli esclusi: “I richiedenti asilo e i giovani neo-immigrati che devono frequentare corsi di italiano di base e la scuola media, spesso si devono spostare da un comune all’altro con costi molto alti. Stesso discorso per i tirocinanti. Inoltre l’abbonamento agevolato per i disoccupati è concesso solo ai residenti a Torino, senza contare che molto spesso gli stranieri hanno difficoltà ad ottenerlo”. È qui che il castello sabaudo traballa. Non per un attacco politico, ma per un appello evangelico.

Repole lancia la sua proposta con chiarezza disarmante.

“Se non si vogliono considerare i criteri di equità sociale, si pensi almeno a un abbonamento giovanile scolastico fortemente scontato in base al reddito per tutti i tipi di scuole (medie comprese). Sarebbe più sostenibile da tutti i punti di vista. Sarebbe auspicabile che una soluzione di questo tipo venisse decisa rapidamente dalle istituzioni competenti, come strumento di inclusione per tutti i giovani studenti stranieri, non solo universitari”.

Alla fine della fiera, chi può viaggiare gratis? Chi ha meno di 26 anni, è iscritto all’università, è in regola con gli esami, ha un Isee sotto gli 85 mila euro e vive (o studia) nel posto giusto. Gli altri? Restano a piedi. O aspettano, magari per mesi, un abbonamento che non arriverà mai. Il malvivente sabaudo, intanto, ha già timbrato. Con stile. Con fierezza. E con l’approvazione di tutta la giunta...

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