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30 Luglio 2025 - 21:55
la vicesindaca Anelli
Aveva tutta l’aria di una seduta “spettacolare”, annunciata con il tono di chi si aspetta fuochi d’artificio, popcorn alla mano e qualche colpo di scena in stile Cinepanettone. Invece, il Consiglio Comunale di Cossano Canavese del 30 luglio si è rivelato un film senza finale, con un colpo di scena mancato e un pubblico (e un’opposizione) lasciati con l’amaro in bocca.
La mozione di sfiducia contro la vicesindaca Fiorenza Anelli, attesa come il momento clou della serata, è infatti stata rinviata al prossimo Consiglio, previsto per settembre.
Motivo? Il segretario comunale ha ritenuto non chiaro il numero dei firmatari, sostenendo che, per essere discussa, la mozione avrebbe dovuto essere sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri e accompagnata da una formale richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario.
Ma i conti non tornano, almeno secondo la consigliera di minoranza Simona Vogliano, che a fine seduta ha inviato al protocollo comunale una PEC al vetriolo.
“Talvolta si ha l’impressione che il segretario comunale ci consideri come soggetti estranei alle regole basilari del funzionamento di un ente locale”, scrive la Vogliano, allegando — per sicurezza — l’intero Regolamento comunale.
E proprio quel regolamento, all’articolo 21 comma 2, stabilisce che una mozione è automaticamente posta all’ordine del giorno della prima seduta utile, a meno che — e qui sta il nodo — non venga chiesta una convocazione urgente. Cosa che in questo caso non è mai accaduta. Dunque, secondo la minoranza, non c’era alcun motivo per rinviare la discussione.
La consigliera comunale Vogliano e la sindaca
Le firme? C’erano eccome. In calce alla mozione figurano i nomi dei tre consiglieri di opposizione. Per la consigliera Vogliano la situazione è chiara: “Come ogni mozione o interrogazione precedente, è stata inviata in nome e per conto del gruppo consiliare di opposizione”. Nessuna novità, nessun errore.
Una farsa istituzionale, secondo l’opposizione, che ha il sapore della beffa, visto il contesto esplosivo che ha portato alla stesura della mozione: la chiusura e riapertura-lampo della scuola primaria di Cossano, innescata da un pasticcio amministrativo che — parole dell’opposizione — “ha fatto ridere mezzo Piemonte”.
Tutto parte dal 3 luglio, quando la giunta comunale, su proposta della vicesindaca Anelli, decide di chiudere la scuola, giustificando la scelta con il calo delle iscrizioni e i costi insostenibili. Poi, a tempo di record, la stessa giunta — stavolta trainata dalla sindaca Aurelia Siletto — ci ripensa: dopo solo cinque giorni viene approvata una nuova delibera che annulla la precedente. La scuola resta aperta. Ma resta anche lo scontro politico, più acceso che mai.
Vogliano accusa Anelli di aver agito senza confronto con i cittadini e con la sindaca, prendendo una decisione pesantissima “sopra le teste della gente” e minacciando ricorso al TAR. Dal canto suo la sindaca Siletto sembra voler mantenere un profilo più prudente, ma a Cossano, la domanda che rimbalza in paese è sempre la stessa: chi comanda davvero? Anelli o Siletto?
Intanto, mentre l’opposizione promette battaglia e si prepara a un settembre infuocato, tra i banchi del Consiglio resta l’eco di una seduta che doveva essere uno “spettacolo” e si è trasformata in commedia dell’assurdo. Un'altra occasione persa per riportare chiarezza nella gestione di un piccolo Comune finito, suo malgrado, sotto i riflettori.
PS: Abbiamo trovato in rete un'intervista della vicesindaci Anelli in cui si vantava di una scuola primari. "che non avrebbe mai chiuso", fiore all'occhiello della Comunità. Sono passati solo 5 anni. Eccola.
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