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Polemica in Canavese: consigliere comunale denuncia all'Asl un medico di famiglia

Al centro del caso, la mancata visita a una paziente quasi novantenne

Polemica in Canavese: consigliere comunale denuncia all'Asl un medico di famiglia

Polemica in Canavese: consigliere comunale denuncia all'Asl un medico di famiglia

Acque agitate, a Pont, sull’operato di un medico di famiglia. La questione era stata sollevata qualche mese fa dal capogruppo di Noi per Pont, Gian Piero Bonatto, con un post poi rimosso. Ora però si torna a parlarne, e non si tratta più di un semplice commento: c’è un esposto.

Dichiara Bonatto: “Nella mia qualità di privato cittadino, nonché di ex pubblico ufficiale e di attuale consigliere comunale di Pont Canavese, rendo noto che, nell’interesse collettivo, ho sottoposto alla valutazione degli Organi istituzionalmente preposti (ASL TO4, Ordine Provinciale dei Medici) i comportamenti professionali di un medico di base di Pont Canavese, affinché detti Organi istituzionali procedano alle opportune doverose verifiche, del cui esito prenderò atto”.

La vicenda era diventata di pubblico dominio a fine marzo, quando Bonatto aveva assunto una posizione precisa sul sito Noi per Pont. Questo il testo: “Il 1° marzo è deceduto un nostro amico. Qualche giorno prima lo stesso aveva dovuto farsi accompagnare presso lo studio del medico di famiglia. La dottoressa, troppo oberata, aveva declinato di effettuare la visita a domicilio. Quel giorno il paziente, uscito dallo studio (era stato dimesso tre giorni prima dal reparto di oncologia dell'ospedale di Ivrea), accusò un malore e cadde sugli scalini. Subito intervenne l'ambulanza dei nostri volontari di Pont per soccorrerlo, ma lui rifiutò di farsi accompagnare al pronto soccorso. Una manciata di giorni dopo muore, lasciando sola la mamma. Gli amici si mobilitano e si occupano della signora, che qualche mese prima aveva perso anche il marito”.

Gian Piero Bonatto

Proseguiva il testo: “La signora, ultraottantenne, quasi novantenne ha problemi a deambulare e vive sola. Un amico del gruppo si occupa della prenotazione e richiede la visita domiciliare, evidenziando per iscritto: la situazione in cui versa, i gravi lutti da lei subiti in rapida successione. Per tre volte nell'arco di una decina di giorni viene richiesta la visita domiciliare alla dottoressa ma la prestazione richiesta non verrà mai effettuata. Anzi, a seguito della terza richiesta, la segretaria del medico riferisce che la visita avrebbe avuto luogo venerdì 21 marzo 2025. In realtà, la dottoressa non si è poi presentata. A seguito di questo evento si è provveduto a sostituire il medico di famiglia, che, appena ricevuto l'incarico ha subito visitato la paziente a domicilio. Al fine di comprendere quali siano i compiti del medico di famiglia mi sono documentato presso i competenti uffici ASL, dove risulta quanto segue: la dottoressa risulta aver sottoscritto con ASL TO4 regolare contratto nazionale del febbraio 2024. L'articolo 43 del medesimo recita come il medico debba anche prestare visite domiciliari entro 12/24 ore dalla richiesta del paziente impossibilitato a raggiungere lo studio medico. Nella speranza che casi del genere non accadano più, invito tutti i pazienti pontesi a segnalare eventuali altre omissioni di questo medico. Come gruppo di minoranza rimaniamo a disposizione dei cittadini”. Seguiva la firma di Bonatto.

Qualche giorno dopo, il capogruppo di Noi per Pont aveva ritirato il post perché – spiega – “Credevo che la dottoressa riflettesse sui suoi comportamenti e soprattutto sugli errori nel rapporto con alcuni pazienti. All'epoca aveva anche minacciato di denunciarmi per diffamazione. Visto che la stessa non ha cambiato assolutamente condotta, e non ha nemmeno prodotto elementi a sua discolpa, ho presentato un esposto indicando il caso che già era noto e quindi altri riscontrati tra aprile e giugno”.

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