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Costume e Società

Bonolis, Blanchard e Uan: la magia di Bim Bum Bam ritorna a teatro

A oltre quarant’anni da Bim Bum Bam, il mitico cagnolino rosa guida uno spettacolo teatrale che riporta in scena la leggerezza dell’infanzia. Manuela Blanchard: «Era un essere vivente. E forse lo è ancora».

Bonolis, Blanchard e Uan: la magia di Bim Bum Bam ritorna a teatro

Parlare con un cane di peluche? Messa così può sembrare bizzarra. Eppure, ancora oggi, nessuno riesce a resistere al suo fascino. Con quegli occhietti furbi, il ciuffo fuxia sparato in testa e quell’aria da eterno monello, Uan sembra tutto fuorché un pupazzo. È vivo, eccome. Lo racconta Manuela Blanchard, e chiunque sia stato bambino negli anni Ottanta – ma anche dopo – sa perfettamente di chi sta parlando. "Lui" è il mitico cagnolino rosa, protagonista indiscusso di Bim Bum Bam, molto più di un semplice contenitore per ragazzi: un autentico cult generazionale, che ha fatto la fortuna dei pomeriggi Fininvest, ha lanciato nuovi volti della tv italiana e continua a vivere nella memoria di chi l’ha amato.

A oltre quarant’anni dal suo debutto, Bim Bum Bam approda per la prima volta a teatro con uno spettacolo vero e proprio. La data zero è fissata per il 18 ottobre al Teatro Sociale di Alba, seguita dalla prima nazionale il 29 ottobre al Teatro Lirico di Milano. Poi, via in tournée fino a dicembre, toccando città come Torino, Ferrara, Napoli, Roma, Catania, Palermo e Montecatini. Un’occasione speciale per far rivivere la magia e, insieme, rendere omaggio a Enrico Valenti, il “papà” di Uan, scomparso lo scorso 15 luglio a 71 anni.

Nato su Antenna Nord, Bim Bum Bam sbarca il 3 gennaio 1982 su Italia 1 – acquisita da Fininvest l’anno seguente – diventando subito il pomeriggio dei bambini, scandito da cartoni animati e sketch esilaranti con i conduttori: Paolo Bonolis, Licia Colò, Manuela Blanchard, Marco Bellavia. E naturalmente lui, Uan, sempre in mezzo, sempre protagonista.

Lo spettacolo teatrale è prodotto da Dimensione Eventi, con Roberto Indiano alla produzione esecutiva, su licenza ufficiale RTI Mediaset Group, con Claudio Insegno alla regia e alla scrittura dei testi. A condurre lo show sarà proprio Uan, con la voce storica di Pietro Ubaldi, affiancato da Blanchard e Bellavia e da una band dal vivo. Special guest: il maestro Enzo Draghi, autore delle sigle più amate e oggi direttore musicale dello spettacolo.

«Negli ultimi anni abbiamo partecipato a molti comics e festival», racconta Blanchard, che condusse il programma dal 1985 per tre anni insieme a Bonolis, diventando poi inviata esterna. «Ogni volta veniamo accolti con un affetto incredibile. È un tuffo nei ricordi più belli dell’infanzia. Così abbiamo pensato: perché non portare queste emozioni in giro per l’Italia?»

La storia dello spettacolo ruota attorno a un Uan smarrito, convinto che il suo juke-box sia rotto perché nessuno lo ascolta più. I bambini di un tempo sono cresciuti, sopraffatti dai problemi della vita adulta, e hanno smesso di sognare. Tocca a lui, insieme agli amici di sempre, riportare il pubblico alla leggerezza perduta, quella che solo i bambini sanno vivere davvero. In scena, una cameretta tappezzata di poster di Madonna e Michael Jackson, le merende alle quattro, le sigle che fanno tornare il sorriso. E poi il karaoke corale: Lady Oscar, Holly e Benji, Lupin, Occhi di Gatto, Creamy, Magica Emy, Bee Hive e tanti altri. La nostalgia non è mai stata così travolgente.

«Parlare con un cane di peluche? Per noi era un essere vivente», sorride Blanchard, che con Bim Bum Bam vinse anche un Telegatto. «È il prototipo del bambino, pur non essendolo. Tenero, rosa, goloso di biscotti, senza voglia di studiare... tutte cose in cui un bambino si rivede. E per questo piace anche ai piccoli di oggi, nonostante siano cresciuti con altri ritmi ed effetti speciali. Io? Ho ancora un mio Uan a casa. Me lo regalarono quando lasciai la trasmissione».

Mai avuto rimpianti? «No, c’è un tempo per ogni cosa», risponde oggi Blanchard, che è diventata insegnante di Thai Chi. Ma un sogno le resta: «Riabbracciare Paolo Bonolis. Sono più di trent’anni che non ci vediamo. Spero venga a vederci a Roma».

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