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Il Canavesano imbruttito
24 Luglio 2025 - 23:37
Giorgia Meloni
Negli ultimi anni me lo sono chiesto spesso: “Com’è potuto accadere che ci siamo ridotti ad avere le massime istituzioni dello Stato occupate da gente come Napolitano, Mattarella, Conte, Draghi o la Meloni?
Come si fa a non essere stanchi e stufi di subire la violenza dell'attuale modello di sviluppo e il silenzio complice o la sordità di coloro, politici e intellettuali, che dovrebbero farci da guida e invece ci stanno portando all'autodistruzione, in una società che non è più capace di recepire argomenti ma solo regolamenti e leggi provenienti dall’ Unione Europea, ordini provenienti dalla N.A.T.O. e “consigli” provenienti dagli Stati Uniti d’America?”
Eppure, nonostante i più seguiti talk show televisivi continuino a dispensare notizie fantasiose, ad elencare fatti in maniera a dir poco distorta, a narrare di quanto una vita israeliana sia molto più importante di quella di 100 bambini palestinesi e di quanto gli atti di terrorismo ucraini in territorio russo siano cosa diversa da quelli di Hammas , non fosse altro perché uccidono cittadini russi e non israeliani, io credo che ormai tutti, o quasi, avrebbero dovuto rendersi conto che il nostro è un modello di sviluppo atroce, forse, sfuggito dal controllo anche di chi pretende di governarlo. Un sistema di sviluppo che non ha nessuna considerazione della vita umana; che si basa sulla menzogna, che occulta verità e impedisce la libera manifestazione del pensiero; che ci sta schiacciando tutti, uomini e donne e non solo in Italia; che ci sta proiettando velocemente verso un futuro orgiastico, che nel nome del progresso e della scienza, sta costantemente arretrando davanti a noi; che crea angoscia, depressione, nevrosi, senso di vuoto e inutilità.
Il modello è quello americano, più che mai scimmiottato e preso ad esempio, tanto che riusciamo a festeggiare il 4 luglio, Giorno dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America; tanto che, quasi fosse stato sino ad oggi un desiderio inespresso, in Italia sono sempre di più quelli che festeggiano addirittura il “Giorno del Ringraziamento” così come sono moltissimi a festeggiare Halloween, che per chiarire, non ha nessuna attinenza con la celebrazione cristiano-cattolica di “Ognissanti”, né tantomeno con l’antica festività celtica di Samhain, che segnava per i celti la fine dell’estate e l’inizio del nuovo anno. L’esempio per noi, per tutto l’Occidente e non solo, sono gli Stati Uniti d’America, i più grandi esportatori di “democrazia” esistenti al mondo, in verità esportatori di un modello di vita paranoico, capace di far star male anche chi sta bene, non a caso oltre il 60% dei “nipotini” dello Zio Sam fa uso abituale di psicofarmaci che, secondo stime accreditate, nella patria delle “libertà”, procurano circa 110.000 morti all’anno. Esportano “democrazia” ovunque, soprattutto dove non richiesta, senza nessun rispetto di patti e trattati, ma la loro non è mai violenza, è solo "buona intenzione”, feroce, ma di cuore ed a fin di bene. E’ così che con il loro modello di vita hanno disgregato popolazioni, distrutto culture, identità, specificità, diversità e territori. Tutto cercando di omologare la vita degli altri popoli alla loro. In fin dei conti, parliamoci chiaro, come potrebbe essere definito libero e democratico un Paese senza “McDonald’s” e “Burger King”; senza il pollo fritto della “KFC” e senza i panini personalizzati della “Subway”; senza la pizza di “Pizza Hut” e il fast food di “Wendy’s”, intenzionato ad aprire in Italia, secondo “Financialounge”, 170 “ristoranti nel nome della “qualità” e della “sostenibilità” entro il 2035.
Ma quelli e sono tantissimi, che continuano, forse perché ormai completamente avulsi dalla realtà, a descrivere l’Italia come il Paese dove si vive meglio al mondo, non si rendono conto di quanto sta accadendo?
Ormai in Italia l’ordinamento democratico è da anni che non è più alimentato dalla crescita sociale e culturale dei cittadini e non a caso, infatti, “pandemia da covid 19” docet, gli italiani si lasciano manipolare da allarmismi, illusioni e vane speranze, sacrificando, probabilmente senza nemmeno rendersene conto, la propria libertà in nome di mille falsi motivi e ideali. Lo hanno fatto in nome della “scienza”; lo stanno facendo in nome della lotta ai “cambiamenti climatici”, della spesa per il riarmo e della lotta al terrorismo islamico, quest'ultima, anche necessaria a giustificare il genocidio del popolo palestinese.
La cultura dei cittadini arretra e la democrazia regredisce. Gli esami di maturità, un tempo banco di prova per la formazione dei giovani, si sono trasformati in una farsa. Ogni sera, dopo cena, l’Italia sparisce, si barrica in casa, vive davanti agli schermi: il video della tv, del pc, degli smartphone e degli ipad.
Uscite dopo cena, chi vive nelle grandi città provi a prendere il bus o la metro, recatevi a Roma Termini, a Torino Porta Nuova, a Milano Centrale, a Verona Porta Nuova, a Genova Piazza Principe e lì vedrete l’Italia che sarà a breve. L’italiano per i più, senza che se ne conosca un’altra ufficiale, è ormai “lingua straniera” e la conseguenza è il crescente analfabetismo “di andata” e “di ritorno”. La matematica elementare è un rebus, abbiamo geometri, periti, architetti e ingegneri, che dovrebbero essere in grado di risolvere equazioni e disequazioni complicate, a cui mancano le basi della matematica. Manca l’istruzione, non gente che esibisce titoli di studio come se fossero medaglie olimpiche, di quella ne esiste anche troppa, mancano cultura e allenamento al pensiero critico e discriminante, manca il sale della democrazia.
Ormai siamo il Paese dove la ricerca di alibi e di terzi da incolpare è divenuto lo sport più praticato, nemmeno più secondo al calcio. Un po’ tutti, ma soprattutto quelli che fanno politica ad alti livelli, sono specialisti nel giustificarsi, nello scusarsi e nella ricerca di pretesti utili all’autoassoluzione e allo “scaricabarile”. Di fatto si assiste ad una colpevole narcosi delle coscienze, che lascia presagire, visto ciò che si è accettato ai tempi della fantapandemia da covid 19, visto ciò che si sta accettando nel nome del riarmo imposto da N.A.T.O. e U.E. e visto il menefreghismo con il quale si sta accogliendo l’estinzione del popolo palestinese ad opera dei discendenti di Giacobbe, all’assassinio finale della cultura e della democrazia nel nostro Paese e non solo. La cosa dovrebbe risvegliare le coscienze, dovrebbe dar vita a una nuova politica, fatta da gente nuova, capace di riallacciare i fili della nostra storia, invece, sembra non interessare nessuno, non i genitori che festeggiano diplomi e lauree di figli ignoranti; non le famiglie, sempre più numerose, che sopravvivono grazie alla “paghetta” dello Stato; non i “furbi”, specialisti nel riuscire ad accaparrarsi “bonus” statali di ogni tipo; non i “professionisti” del reddito “Isee”, capaci di fare carte false per inserire i loro figli nelle graduatorie degli asili e per avere lo sconto sui trasporti e le mense scolastiche e sulle rette universitarie; non i “furbetti dello sballo”, che professano una vita sana a base di cibi sani e pratiche sportive e che, invece, hanno il cervello spappolato dall’uso di droghe e pasticche.
Insomma, capisco che per chi esercita il potere le cose vanno bene così, le persone più sono ignoranti, più sono plagiabili e manipolabili con slogan seduttivi neanche troppo fantasiosi, ma diamine, capisco anche che l’ignoranza sia l’humus migliore per una “buona” e diffusa arroganza, ma possibile che nessuno si renda conto che in questo mondo non servono diplomati e laureati sempre e solo pronti a obbedire; sempre pronti a mettersi a disposizione di chi, conoscendo la loro ignoranza, è capace di sfruttarne l’arroganza, vuoi nel nome della scienza; vuoi nel nome della sostenibilità; vuoi nel nome degli aiuti all’Ucraina; vuoi nel nome dell’Europa, o vuoi nel nome della nostra “storica amicizia” con gli Stati Uniti d’America?
A me pare che un giorno sì e l’altro pure i notiziari mettano l’accento sempre su cose irrilevanti ai fini della stabilità politica, sociale ed economica del nostro Paese, un esempio, non passa anno senza che per giorni, anche per settimane, non si scateni, su radio, televisioni e giornali il dibattito sul calo della natalità, ma il fatto stesso che questo, da tutti venga trattato in maniera estremamente superficiale, scovando in merito argomentazioni e giustificazioni tanto assurde quanto lontane dalla realtà, fa capire che anche il calo demografico dovuto al calo delle nascite sia volutamente trattato, così come i continui avvertimenti in merito all’arrivo di nuovi terribili virus, allo scopo di preparare la popolazione ad eventuali, nuovi, restrittivi o folli provvedimenti governativi. A me pare, fotografando la realtà quotidiana, che senza istruzione e in assenza di cultura stia morendo la capacità di svolgere lavori e professioni sino a “ieri” ritenute gratificanti. Oggi vogliono tutti fare i manager, ma non prima di aver tentato di fare i calciatori, i cantanti, gli attori, le soubrette, o di aver tentato di partecipare a qualche reality show. Muore il futuro del Paese, assassinato dall’ignoranza dilagante, molto più perniciosa del calo della natalità. Ma ce li ricordiamo politici come Andreotti, Spadolini, La Malfa, Craxi, Nenni, Fanfani, Berlinguer, gente che non sbagliava un congiuntivo, gente conscia del proprio ruolo, gente che coniugava correttamente i verbi, gente che non chinava la testa di fronte ai diktat americani, gente che non si nascondeva dietro alibi improbabili, gente che ha sempre descritto l’ignoranza come il più mortale dei veleni per la democrazia. Oggi abbiamo la politica che ci vuole così, senza nessuna conoscenza storica; senza memoria, esperti del nulla, capaci di usare il telefonino o il computer esclusivamente per la frequentazione dei social. E’ l’Italia del XXI° secolo, quella dei Salvini, dei Conte, della Schlein, dei Di Maio, dei Calenda, dei Sangiuliano, della De Girolamo, della Sardone, della Salis, della Comi e del nulla rappresentato dal niente. E’ l’Italia dove chi ha letto, forse, due libri, passa il tempo sui social a elargire consigli e sapere a chi di libri ne ha letti 200 o 2000. E’ l’Italia dell’approssimazione, dei saccenti e dei giustizieri da social network, di quelli che hanno sempre ragione perché l’hanno letto su internet o perché l’hanno sentito da un amico che giura di averlo sentito in televisione. E’ l’Italia dei presuntuosi, degli spocchiosi, degli arroganti, di quelli che fanno sfoggio del loro “sapere”, dispensando in rete commenti e giudizi, palesemente all’oscuro della differenza tra un sillogismo e un paradosso.
E così, mentre si continua a parlare e discutere di cose senza senso; mentre molti italiani stanno cercando il modo “furbo” per coprire il proprio tetto di pannelli fotovoltaici; mentre c’è chi sputa sentenze sui cambiamenti climatici dall’alto della sua esperienza cinquantennale, probabilmente, ignorando che la Terra ha quasi 5 miliardi di anni di vita; mentre si trovano 10 miliardi per l’Ucraina e ancora ci sono da sistemare i terremotati di Amatrice, dell’Aquila e di molte altre zone d’Italia; mentre persone con cravatte da mille euro vanno in televisione a spiegare come si può vivere con pensioni da 600 euro; mentre il “grande” Antonio Tajani ci ricorda che la bandiera europea è blu come il manto della Madonna e ha le 12 stelle delle tribù d’Israele; mentre Giovanni Brusca, soprannominato “il porco” oppure “lo scannacristiani”, il killer della strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, finita la sua esperienza da carcerato, come ha riferito “Il Messaggero”, ha ottenuto una casa in una località segreta, una nuova identità e riceverà un vitalizio di 1.500 euro mensili più altri 500 per ogni familiare a carico; mentre i nostri alleati americani ci mettono i dazi e ci vendono gas e petrolio ad un prezzo 4 volte superiore a quello che ci facevano i nostri “nemici” russi e mentre sono ancora troppi quelli che credono alla narrazione ufficiale, che vuole i clandestini contribuire al pagamento delle nostre pensioni, nonostante siano mantenuti con le nostre tasse e nonostante non lavorino e non versino contributi previdenziali, un po’ alla volta, senza neanche rendercene conto, a quanto pare inevitabilmente, ci troveremo presto coinvolti in una guerra che, nucleare o no, certamente ridisegnerà gli invisibili confini del potere finanziario ed anche quelli di molte nazioni, certamente della nostra. Ma alla fine, sposando il ragionamento dei più, ma chi se ne frega!
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