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Asti, le sale del degrado: minorenni, telecamere nascoste e sfruttamento nel mondo opaco del gioco d'azzardo

Blitz dei carabinieri nel mondo del gioco d'azzardo ad Asti: violazioni, chiusure e sanzioni per quasi 90mila euro in due settimane di controlli intensi

Asti, le sale del degrado

Asti, le sale del degrado: minorenni, telecamere nascoste e sfruttamento nel mondo opaco del gioco d'azzardo

Una sala giochi chiusa, un’altra a rischio chiusura, tre persone denunciate, 16 violazioni contestate e sanzioni per quasi 90mila euro. È il bilancio clamoroso di due settimane di controlli serrati da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Asti, che hanno passato al setaccio il mondo del gioco d’azzardo e delle scommesse, troppo spesso fuori da ogni regola, tra infrazioni gravi, minorenni coinvolti e sicurezza ignorata.

Il blitz ha coinvolto 14 esercizi distribuiti tra il capoluogo e alcuni centri della provincia come San Damiano d’Asti e Nizza Monferrato, territori dove il gioco d’azzardo continua a prosperare sotto traccia, alimentando dinamiche economiche opache e, in certi casi, anche criminali. A coordinare le operazioni è stata la Compagnia di Asti, che ha mobilitato 35 militari in un lavoro capillare di osservazione e verifica, con il supporto del personale dell’Ispettorato del Lavoro e dei Nas per i profili sanitari.

Tra le violazioni più gravi spicca la presenza di un minorenne in una sala giochi del centro di Asti, fatto che ha fatto scattare la chiusura immediata dell’esercizio. In un altro locale, sempre ad Asti, i carabinieri hanno invece scoperto la presenza di telecamere installate abusivamente, probabilmente per monitorare il personale e i clienti. Anche in questo caso è stata avviata la procedura per la revoca della licenza.

Ma i problemi non si fermano qui. In molti degli esercizi ispezionati sono state riscontrate gravi carenze in materia di sicurezza sul lavoro: uscite di emergenza bloccate, estintori scaduti, impianti elettrici non a norma. Alcuni gestori avevano inoltre fatto ricorso a lavoratori in nero, senza alcun contratto e privi delle tutele minime previste dalla legge.

Le sanzioni amministrative e penali, che ammontano complessivamente a 89mila euro, sono solo la punta dell’iceberg di un settore che, secondo le forze dell’ordine, “vive da tempo in una zona grigia, dove il rispetto delle regole è l’eccezione e non la norma”. Non si tratta solo di multe, ma anche di denunce penali per gravi violazioni, tra cui la somministrazione di gioco a minorenni, l’omessa sorveglianza, e la violazione della normativa sulla privacy.

I carabinieri spiegano che questa operazione rientra in un piano più ampio di prevenzione e contrasto alle irregolarità nel settore del gioco, che sta vivendo una nuova espansione post-pandemia. Il ritorno massiccio dei clienti nelle sale, unito al proliferare delle nuove tecnologie, ha infatti spinto molti gestori a “spingersi oltre”, puntando su soluzioni borderline, spesso al di fuori dei canali ufficiali e della legalità.

Il fenomeno preoccupa soprattutto per l’alto rischio di coinvolgimento di soggetti fragili, come anziani e giovani, attirati dalla promessa facile di vincite veloci. In realtà, spiegano i militari, “dietro ogni macchina slot o terminale da scommesse si nasconde una potenziale trappola, capace di generare dipendenza, indebitamento e degrado sociale”. E spesso, dove c’è gioco non regolamentato, si insinua anche l’interesse della criminalità organizzata, che sfrutta le falle del sistema per riciclare denaro o controllare indirettamente il territorio.

Nel caso specifico, gli investigatori non hanno ancora confermato la presenza di infiltrazioni mafiose, ma sottolineano come la mancanza di trasparenza e di controlli regolari rappresenti un terreno fertile per derive di questo tipo. Anche per questo motivo, nei prossimi mesi, le attività di controllo proseguiranno, con una particolare attenzione non solo agli aspetti formali, ma anche all’ambiente che ruota intorno a queste realtà.

Il Comune di Asti, informato degli esiti dell’operazione, ha espresso “preoccupazione per la diffusione capillare di attività irregolari” e ha annunciato l’intenzione di rafforzare le azioni di monitoraggio attraverso la Polizia Locale. Intanto si ragiona su possibili misure più stringenti per regolamentare gli orari di apertura e la distribuzione territoriale delle sale, in particolare nelle zone frequentate da giovani e studenti.

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