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17 Luglio 2025 - 10:36
A Mathi non si parla d’altro. La vicenda di Casa Chantal è diventata ormai il simbolo di un cortocircuito politico, di uno scontro frontale tra chi governa e chi contesta, tra chi firma lettere e chi pretende atti, tra chi lancia accuse e chi le rispedisce al mittente. Dopo l’assemblea pubblica del 10 luglio, il gruppo di opposizione Nuove Idee in Comune ha deciso di passare dalle parole ai fatti: richiesta urgente di accesso agli atti, convocazione straordinaria del Consiglio comunale, pubblicazione dei documenti ufficiali e soprattutto una replica durissima alle dichiarazioni del sindaco Vittorio Rocchietti.
Il terreno di battaglia è sempre lo stesso: il futuro dell’ex casa di riposo Casa Chantal, oggi proprietà della cooperativa Sanitalia, che secondo indiscrezioni – mai ufficialmente smentite – potrebbe essere riconvertita in centro per l’accoglienza di migranti. Un’ipotesi che divide il paese e che l’opposizione vuole scongiurare con un atto politico e amministrativo chiaro: una delibera che vincoli formalmente l’uso della struttura al rispetto delle convenzioni del 1998 e 2002, che parlano di “presidio socio assistenziale per persone anziane autosufficienti e non autosufficienti”.
Ma a gettare benzina sul fuoco è stata la lettera del sindaco inviata alla Prefettura il 21 maggio, in cui si ribadisce la volontà di mantenere la funzione originaria dell’immobile, ma senza però produrre alcun atto concreto. Nessun provvedimento di inibizione, nessuna diffida, solo parole. E ora la Prefettura – sostengono le minoranze – potrebbe procedere all’autorizzazione, proprio per mancanza di documentazione vincolante. Da qui la richiesta urgente di convocare il Consiglio comunale: “Vogliamo sapere se la maggioranza firmerà finalmente una delibera chiara o continuerà a perdere tempo”.
A peggiorare il clima, la polemica esplosa sui social dopo il comunicato del 7 luglio del sindaco Rocchietti, che accusa Maurizio Fariello, ex sindaco e oggi consigliere di minoranza, di non aver fatto nulla nel 2022 per evitare la vendita di Casa Chantal alla cooperativa Sanitalia. Ma Fariello non ci sta. In un lungo testo dal titolo “Del senno di poi son piene le fosse”, respinge tutte le accuse e contrattacca con precisione: “Non avevamo alcun potere d’intervento su una vendita tra privati. Nessun rappresentante del Comune sedeva nel CdA della casa di riposo. La popolazione fu informata in assemblea pubblica. E nessuno della futura maggioranza, né Rocchietti né Turinetti, sollevò obiezioni allora”. Poi l’affondo: “I veri problemi sono esplosi nel novembre 2023, con la chiusura della RSA e il trasferimento degli anziani. Lì, sì, che bisognava agire”.
Fariello non si ferma qui. In un altro comunicato – “Chi attacca chi?” – denuncia un attacco personale subito dopo l’assemblea del 25 giugno, a cui avevano partecipato il sindaco Rocchietti e l’assessore Anglesio. In quell’occasione si era tentato un confronto attorno al parere legale dell’avvocato Scaparone, ma – non essendo emerso alcun accordo – l’opposizione aveva scelto di convocare l’assemblea pubblica. “Per tutta risposta – scrive Fariello – è arrivato un attacco senza precedenti, rivolto non solo al mio gruppo, ma soprattutto alla mia persona”. Parla di epiteti sprezzanti – “incompetente”, “superficiale”, “irresponsabile” – e di un clima aggressivo che nulla ha a che vedere con il rispetto istituzionale. “È questa l’unità d’intenti che la maggioranza dice di volere? Perché a noi sembra tutto il contrario”.
E mentre il Comitato “Chantal RSA” si scioglie ufficialmente, dichiarando conclusa la propria funzione e affidando la battaglia alle sedi politiche, la contrapposizione si radicalizza. L’opposizione accusa la Giunta di “scaricare responsabilità, nascondere inerzie e giocare di rimessa”. La maggioranza – per ora – tace, rifugiandosi nel ricorso al TAR già annunciato il 4 luglio, ma ormai giudicato del tutto inefficace dai detrattori: “Il TAR non fermerà nulla. Serve un atto politico. Ora. E chi non lo fa, se ne assume la responsabilità davanti ai cittadini”.
I documenti parlano chiaro: la destinazione urbanistica è vincolata, l’edificio è ancora privo di agibilità, le integrazioni richieste a Sanitalia sono tuttora oggetto di verifica, e lo stesso sindaco – nella sua lunga lettera alla Prefettura – riconosce il valore affettivo, storico e simbolico di Casa Chantal. Ma quel valore – oggi – non basta a proteggerla. Servono scelte. Coraggio. E atti.
“Noi difenderemo Casa Chantal in ogni sede”, ha scritto Rocchietti nella chiusura della sua lettera ufficiale. Ma oggi è proprio quella promessa a essere messa in discussione. Perché di parole, a Mathi, se ne sono sentite tante. Ora, si attendono le firme.
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