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Bussola 5.0: il digitale che trasforma la cultura parte dai territori

Alla Reggia di Venaria Reale due giorni di confronto, gioco e progettazione con oltre 160 protagonisti del cambiamento culturale. Hangar Piemonte mette in rete esperti, istituzioni e spazi innovativi per ridisegnare il rapporto tra tecnologia e comunità.

Bussola 5.0: il digitale che trasforma la cultura parte dai territori

A volte, per capire dove stiamo andando, serve una bussola. E per due giorni, il 10 e l’11 luglio, la Reggia di Venaria Reale ne è stata il fulcro ideale: non una metafora, ma un vero e proprio strumento di orientamento per esplorare i cambiamenti in atto nei territori culturali italiani.

“Bussola 5.0 - Il digitale a supporto della trasformazione dei luoghi e dei territori” è stato il titolo e la direzione dell’evento promosso da Hangar Piemonte, che ha radunato oltre 160 partecipanti tra policy maker, esperti digitali, rappresentanti di istituzioni culturali e progettisti da tutta Italia.

Il cuore pulsante dell’iniziativa non è stato un palco, ma un tavolo da gioco. “Bussola”, il gioco ideato dal team di Hangar, ha scandito le due giornate come una vera e propria piattaforma di confronto: un format ludico ma strategico, in cui gli attori culturali si sono interrogati su come il digitale possa trasformare relazioni, narrazioni e bisogni. Perché la tecnologia, qui, non è mai fine a sé stessa: è visione, infrastruttura, linguaggio.

“La prima giornata si è conclusa tra giochi, pratiche artistiche, dialoghi, ispirazioni e restituzioni operative”, raccontano da Hangar, sottolineando la natura concreta e laboratoriale del format.

A guidare i lavori, esperti del calibro di Iolanda Pensa e Andrea Cattabriga, che hanno messo a fuoco la produzione e condivisione della conoscenza nell’era digitale, toccando temi chiave come open data, innovazione collaborativa e nuovi modelli di accesso. Ad accompagnarli, l’artista e counselor Doriana Crema, con un intervento a cavallo tra arte e introspezione.

Otto i casi studio protagonisti dell’edizione 2025, provenienti da tutta Italia e sostenuti dal programma Hangar Point, come l’Unione Montana Valsusa, il Comune di Beinasco, le Biblioteche Civiche Torinesi, il MAO - Museo d’Arte Orientale, ma anche realtà indipendenti come Laboratorio Zanzara, Fondazione Giorgio Amendola, Casa degli Alfieri, fino al festival Moon Fest.

A questi si sono affiancati gli spazi della seconda fase di Hangar Point 2024: da Radio Banda Larga all’Imbarchino del Valentino, fino a presenze internazionali come le Bibliothèques de Marseille. Un mosaico variegato, che riflette la densità di pratiche culturali in fase di trasformazione.

Durante la seconda giornata, il confronto si è spostato sul terreno dell’impatto etico e culturale delle tecnologie emergenti.

Gli speech di Francesca Lagioia e Giuliano Gaia hanno innescato riflessioni sull’intelligenza artificiale, la trasparenza, l’accessibilità, proponendo una visione inclusiva e critica allo stesso tempo.

L'evento di Hangar Piemonte a Venaria Reale 

“Quali bisogni e desideri emergono dal territorio e dalle organizzazioni culturali quando si parla di digitale?”, scrivono da Hangar a conclusione dei lavori. La domanda non è retorica, ma diventa strumento di lavoro. L’intervento conclusivo di Maria Grazia Mattei, presidente del MEET Digital Culture Center, ha aperto lo sguardo sul futuro: non tanto per offrire risposte, quanto per stimolare nuove domande.

"Ho portato i saluti istituzionali in apertura della seconda edizione di Bussola 5.0 - spiega il sindaco di Venaria Reale, Fabio Giulivi -  un evento che ormai si sta affermando come un appuntamento di riferimento nel panorama nazionale per riflettere sul rapporto tra digitale, cultura e territorio".

Inoltre, il sindaco Giulivi ha commentato: "la sfida non è solo tecnologica, è profondamente culturale. Sta nel coniugare innovazione e radicamento, globale e locale, efficienza e umanità. Sta nel fare in modo che il digitale sia uno strumento per includere e non per escludere, per connettere e non per dividere. Come Amministrazione comunale sentiamo la responsabilità e insieme l’opportunità di accompagnare questi processi".

Il contesto scelto, la Reggia di Venaria, è già di per sé una dichiarazione di intenti: un luogo iconico del patrimonio storico italiano, che diventa laboratorio di innovazione. Non è un paradosso, ma una direzione chiara. Un segnale che la cultura, per evolversi, non deve cancellare il passato ma saperci dialogare.

Accanto ai soggetti istituzionali, tra cui Fondazione Santagata, Fondazione LINKS, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino , si è mossa una vera e propria comunità di pratica. A dimostrazione che il digitale non è proprietà esclusiva di chi scrive algoritmi, ma una grammatica che può essere imparata, condivisa e riscritta da chiunque abiti e agisca nei territori.

Realizzata in collaborazione con la Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, nell’ambito del progetto Dicolab. Cultura al digitale, promosso dal Ministero della Cultura e sostenuto dai fondi del PNRR Cultura 4.0 e dall’Unione europea – Next Generation EU, questa seconda edizione di Bussola 5.0 ha confermato la necessità, e la voglia, di trasformazione.

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