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Quartiere San Lorenzo e via Cavour: si può fare di più. E si deve fare meglio

Degrado urbano e disinteresse amministrativo: a Ivrea una mozione di Elisabetta Piccoli

Quartiere San Lorenzo e via Cavour: si può fare di più. E si deve fare meglio

Matteo Chiantore e Elisabetta Piccoli

Quartiere San Lorenzo e via Cavour a Ivrea: si può fare di più, e si deve fare meglio... Di questo parla una mozione prima firmataria Elisabetta Piccoli, ma sottoscritta anche da Paolo Noascone, Antonio Cuomo, Andrea Cantoni e Marzia Alessandra Vinciguerra.

Il testo è una vera e propria requisitoria contro l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Matteo Chiantore. San Lorenzo, scrivono i consiglieri, "... è un quartiere ad alta densità abitativa che cade a pezzi."

E non si tratta solo di estetica.

C’è il supermercato Tigros, definito dai residenti “brutto e visivamente invadente”, che domina la zona con la grazia di un hangar industriale. Ci sono i campi da tennis lasciati a marcire, muri sporchi di urina e — letteralmente — resti di feci umane in alcune vie.

“Non in periferia, ma a due passi dal centro di Ivrea…” accusa Piccoli.

E poi c’è il tema della sicurezza, quello che in tanti preferiscono evitare per paura di dire qualcosa di scomodo.

“I cittadini parlano, denunciano, segnalano - accusa la consigliera  comunale - Lo fanno da mesi. E chi governa? Niente. Silenzio. Come se il disagio sociale fosse un’invenzione. O un problema che riguarda sempre un altro ufficio, un altro ente, un altro sindaco…”

E ancora: sull’ennesimo spreco di denaro pubblico. Centoquattromila euro, finanziati da Regione e Comune, per realizzare i giardini davanti alla Fiorana.

“Un’area progettata male — stigmatizza Piccoli — esposta completamente al sole d’estate e al gelo d’inverno. Pericolosa per i bambini. Attraversata da una strada percorsa dalle auto…”.

foto archivio

Foto archivio campi da tennis

Nessun genitore, ribadiscono i consiglieri, si fida a lasciarci giocare i figli.

“E allora a cosa serve quel parco? A decorare i rendering di qualche ufficio tecnico?” ironizza.

La mozione non si ferma a San Lorenzo. Punta il dito anche contro il disastro di via Cavour, dove il cantiere RFI per l’elettrificazione della tratta Ivrea–Aosta, da un anno e mezzo a questa parte, paralizza traffico e parcheggi e affossa il commercio locale.

Le attività sono “in estrema sofferenza”, scrivono i firmatari. Alcune rischiano di chiudere per sempre.

“E il Comune? Nulla. Nessun sostegno, nessuna agevolazione, nessuna idea. Solo l’inerzia di chi spera che passi la tempesta mentre chiude un occhio. O tutti e due…”

La richiesta è semplice e concreta: che il sindaco Matteo Chiantore e la sua Giunta portino il problema nelle Commissioni Consiliari, che ascoltino i cittadini, i commercianti, i comitati. Che facciano qualcosa.

“Perché — denuncia Piccoli — non si può restare a guardare mentre un quartiere sprofonda nel degrado e una delle vie principali della città muore di cantieri e disinteresse…”

Provocazione?

“Macché provocazione — passa e chiude Piccoli — Questa mozione è un atto politico e civile. Un gesto di responsabilità. È il tentativo di chi crede ancora che un altro modo di governare sia possibile: più vicino ai problemi veri, meno chiuso nel palazzo, più attento a ciò che accade fuori dalla sala consiliare. Ora vedremo cosa farà la maggioranza. Se proverà a minimizzare. Se risponderà con le solite scuse. O se, per una volta, avrà il coraggio di ammettere che a San Lorenzo e in via Cavour serve un cambio di passo. E subito…”

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