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Garage di Canton Vesco. La consigliera Piccoli torna alla carica...

Ivrea. Dopo gli applausi in Consiglio, torna la protesta: la mozione firmata da Elisabetta Piccoli chiede di eliminare l’ISEE per pagare a rate i box di Canton Vesco. “Il Sindaco aveva detto sì, poi ha fatto finta di nulla”

Garage di Canton Vesco. La consigliera Piccoli torna alla carica...

Elisabetta Piccoli

La battaglia dei garage di Canton Vesco a Ivrea? A quanto pare tutto è fuorchè finita. Dopo la (presunta) chiusura della vicenda con la delibera approvata in Consiglio comunale il 30 giugno, che ha stabilito modalità e cifre per il riscatto delle autorimesse costruite quarant’anni fa nel quartiere San Grato, giovedì 17 luglio si torna in aula per discuterne di nuovo.

È stata infatti depositata una mozione prima firmataria Elisabetta Piccoli, capogruppo di Progetto Ivrea, che chiede di modificare la delibera votata solo due settimane fa. Obiettivo: eliminare il requisito dell’ISEE per accedere alla rateizzazione della somma prevista per il riscatto del box. Una questione che tocca da vicino decine di famiglie. Famiglie che, pur non rientrando nei parametri ISEE richiesti, "si trovano comunque in difficoltà economica", e si vedono oggi escluse da qualsiasi forma di agevolazione.

“La procedura per ottenere l’ISEE è complessa e lunga” – scrive Piccoli nel testo della mozione – “richiede una vasta quantità di documenti e informazioni finanziarie, come dichiarazioni dei redditi, contratti di locazione, estratti conto bancari. E spesso si commettono errori che possono falsare il calcolo e danneggiare il cittadino”.

Il riferimento è a una serie di casi concreti, già emersi nelle settimane scorse, in cui cittadini anziani o famiglie monoreddito non sono riusciti ad ottenere per tempo la certificazione, oppure hanno ottenuto un valore appena superiore alla soglia dei 18.000 euro.

Ma la mozione non si limita a criticare la burocrazia.

“Durante la seduta del 30 giugno - accusa Piccoli -  il sindaco ha accolto favorevolmente la proposta dell’opposizione di eliminare l’ISEE come criterio esclusivo, ma poi la delibera è stata approvata così com’era. Questo oggi impedisce agli uffici di applicare ciò che in aula era stato condiviso”.

Un’accusa di incoerenza che rischia di creare più di un "mal di pancia" ad una maggioranza che l'altro volta si era mostrata aperta al dialogo.

Con Elisabetta Piccoli firmano anche Paolo Noascone e Tony Cuomo della Lista Civica Sertoli Sindaco, Andrea Cantoni e Marzia Alessandra Vinciguerra per Fratelli d’Italia.

Tutti concordi nel chiedere che si intervenga su un punto che considerano discriminatorio.

“L’ISEE è uno strumento utile in alcuni casi – si legge nel documento – ma non è in grado di cogliere situazioni particolari o temporanee, come malattie, spese impreviste, licenziamenti, separazioni, debiti familiari. Serve un criterio più umano e flessibile”.

Nel merito, la mozione propone di modificare la delibera 78 del 17 giugno 2025, che ha fissato il prezzo di vendita per ciascun box a 1.687 euro e introdotto la possibilità di pagare a rate solo per chi presenta un ISEE inferiore a 18.000 euro.

I firmatari chiedono che questa soglia venga eliminata e che la valutazione sia affidata agli uffici, caso per caso.

“È giusto che il Comune verifichi la reale difficoltà di pagamento, ma non deve farlo con un parametro rigido e standardizzato. Meglio il dialogo diretto con il cittadino, senza la gabbia burocratica dell’ISEE” – ribadisce Piccoli.

Va ricordato che nella seduta del 30 giugno l’intero Consiglio aveva accolto con favore la proposta di estendere la rateizzazione. Il consigliere Massimiliano De Stefano aveva chiesto di prevedere una forma di flessibilità anche per chi supera di poco la soglia. Il consigliere Cantoni aveva avanzato un emendamento con una formula generica (“su valutazione degli uffici”), mentre il sindaco Chiantore aveva rilanciato con un’altra frase più stringente (“se il cittadino dimostra che non ce la fa”). Sembrava fatta. Ma poi è arrivato lo stop del vicesegretario Franco Bertolino, che aveva ammonito: modificare la delibera sarebbe stato pericoloso dal punto di vista formale. Meglio – aveva detto – approvarla così com’è e valutare successivamente una mozione. Quella mozione, oggi, è sul tavolo.

Non va dimenticato un altro elemento: al costo del box va sommato anche quello dell’atto notarile, che graverà interamente sul cittadino. Una spesa aggiuntiva tutt’altro che irrilevante, che rende ancora più urgente – secondo i promotori – ampliare l’accesso alla rateizzazione.

“Non si tratta di fare regali – scrive ancora Piccoli – ma di permettere a tutti di mettersi in regola senza essere messi in ginocchio”.

Ora la palla passa al Consiglio.

NEL VIDEO, L'INIZIO DELLA STORIA

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