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10 Luglio 2025 - 22:59
Venerdì 4 luglio, un'atmosfera calda e accogliente ha avvolto il Salone delle Feste di Cantoira. Alle 21 è iniziata la ventitreesima presentazione di Guarigioni d’amore, il libro scritto da Lodovico Marchisio, dalla sua compagna di vita Roberta Maffiodo e dalla giornalista Edi Morini.
La presentazione si è trasformata in un viaggio che, attraverso le parole di un libro, ha riscoperto un alpinismo dal profondo sapore umano e storico, un alpinismo che, pur non essendo segnato da imprese epiche, è ricco di piccoli grandi gesti che lo rendono straordinario.
Il pubblico, composto da appassionati, amici e curiosi, ha assistito a una narrazione che ha saputo andare ben oltre il testo scritto. A far da guida a questa serata speciale è stato Marco Blatto, presidente del Gruppo Italiano Scrittori di Montagna (GISM), alpinista, geografo e figura di riferimento per la cultura dell'alpinismo contemporaneo piemontese e non solo.
Blatto, con il suo stile preciso e coinvolgente, ha tracciato una vera e propria "mappa" storica di una montagna che spesso rimane nell’ombra. La montagna non solo come luogo fisico, ma come scrigno di storie e di uomini che l’hanno vissuta e amata.
Il Presidente del GISM Marco Blatto con Lodovico Marchisio e la moglie Roberta Maffiodo.
La scelta di Cantoira, con il suo paesaggio mozzafiato e il suo forte legame con la tradizione montanara, non è stata casuale. Il paese, che si trova nel cuore delle Valli di Lanzo, ha voluto rendere omaggio a un alpinismo lontano dai riflettori, ma non per questo meno significativo. Qui, Marco Blatto ha raccontato la storia di Lodovico Marchisio, un uomo che ha dedicato la sua vita alla montagna e alla cultura alpina, ma che non ha mai cercato il clamore delle grandi imprese.
Il sindaco di Cantoira, Franca Vivenza, ha consegnato un attestato di riconoscimento a Lodovico Marchisio per il suo generoso contributo alla biblioteca Pietro Alaria e al centro di documentazione alpina Luigi Vaccarone, due realtà che custodiscono con orgoglio la memoria storica della montagna e della sua gente.
Tra gli ospiti presenti in sala, un'attenzione particolare è stata rivolta a Marco Spinato, presidente della sezione del Club Alpino Italiano (CAI) di Orbassano e istruttore di arrampicata e alpinismo.
Marco Blatto ha parlato con passione di Lodovico Marchisio, ricordando come, insieme a Spiro Dalla Porta Xydias, abbia avuto il merito di introdurlo come socio accademico nel GISM, il prestigioso Gruppo Italiano Scrittori di Montagna. Blatto ha evocato con affetto la figura di Spiro, alpinista e scrittore che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'alpinismo, ricordato anche per aver aperto 107 nuove vie e pubblicato 60 libri.
Il cuore della serata, però, è stato il racconto di Lodovico Marchisio, il cui legame con la montagna è sempre stato, prima di tutto, una questione di emozione e umanità. Il suo contributo all'alpinismo locale è inestimabile: ha dato vita a progetti come il libro Cento Cime per 100 Leggende, giunto alla settima edizione, e ha ideato nuovi sentieri, come il Sentiero degli Orridi in Val di Susa o il Parco della Dora, che oggi sono diventati tappe fondamentali per chi ama la montagna. Ma ciò che rende davvero speciale Lodovico è la sua capacità di resistere al tempo, alle difficoltà fisiche e alle malattie, pur continuando a insegnare e a emozionare con le sue storie.
Un altro momento toccante è arrivato quando Blatto ha ricordato le disavventure vissute insieme a Lodovico, ma anche le sue imprese straordinarie, come quelle in compagnia del grande Gian Carlo Grassi, con cui ha scritto il libro 90 scalate tra guglie e monoliti, ormai diventato un pezzo raro da collezionare. Tra le sue gesta più celebri, c’è anche il suo impegno a salvare i villaggi di Richiaglio, che sarebbero andati perduti senza il suo intervento, e il suo ruolo nell'attirare l'attenzione di personaggi come Mike Bongiorno e Frate Indovino.
Lodovico, oggi 78enne e affetto dal Parkinson, ha continuato a sfidare la montagna e la vita, dimostrando come la volontà possa andare oltre i limiti del corpo. È proprio questa sua forza, che si riflette nel suo libro Una vita parallela, che lo rende un esempio di resistenza non solo fisica ma anche emotiva e intellettuale. La sua alpinismo, che sfiora a volte la follia, ha oggi una nuova dimensione: quella di una battaglia contro la malattia, ma anche un segno di speranza per chi vive la stessa lotta.
A chiudere la serata, è stata la moglie Roberta Maffiodo, coautrice del libro Guarigioni d’amore, che ha raccontato con parole sincere e piene di affetto la sua esperienza accanto a Lodovico. Non è facile essere al fianco di un uomo che sfida ogni giorno la malattia e i propri limiti, ma Roberta ha dimostrato una forza incredibile.
Con orgoglio, ha poi annunciato il loro nuovo progetto editoriale, un libro che si chiamerà Monti, specchio di luce, e che sarà un ulteriore passo nella loro battaglia contro il Parkinson, con la partecipazione di tanti autori che vogliono unirsi a questa causa.
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