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Borgaro, la vasca di Piazza Vittorio torna a far discutere: 5.000 euro per un ecosistema galleggiante

Borgaro, la vasca torna a far discutere: 5.000 euro per un ecosistema galleggiante

Borgaro, la vasca di Piazza Vittorio torna a far discutere: 5.000 euro per un ecosistema galleggiante

La vasca centrale di Piazza Vittorio Veneto a Borgaro Torinese, da alcuni mesi al centro di un acceso dibattito fra l' Amministrazione e la minoranza, sarà trasformata in un piccolo ecosistema urbano, arricchito da piante galleggianti e sommerse ossigenanti.

È quanto deciso dalla Giunta Comunale con la delibera del 26 giugno 2025, approvata all’unanimità e resa immediatamente eseguibile.

Il progetto, dal costo massimo previsto di 5.000 euro,  punta  a migliorare l’estetica e la qualità ecologica dell’acqua, spesso torbida e soggetta a proliferazione algale.

Tuttavia, la reazione della minoranza non si è fatta attendere: in un comunicato ufficiale, il gruppo Uniti per Cambiare parla di “ennesima spesa pubblica senza ritorno”, mettendo in dubbio la sostenibilità dell'intervento.

Nel testo della delibera si legge che l’intervento ha una doppia finalità: migliorare l’impatto visivo della vasca e creare un micro-habitat urbano ispirato a modelli europei di rigenerazione ambientale.

Si fa riferimento, in particolare, all’effetto “Urban Heat Island” (UHI), l’aumento delle temperature nelle aree urbanizzate, e al principio europeo DNSH (“do no significant harm”), condizione per accedere ai fondi del PNRR con cui era già stata realizzata la piazza.

Fotografia della vasca in questione, documentata dal gruppo di minoranza, per mostrare la difficoltà riscontrata nel tenerla pulita  

La Giunta sottolinea che la vasca, alimentata dalla Gora dei Mulini, risente della torbidità naturale delle acque: "La quantità di materiale organico contenuta nell’acqua della vasca causa la proliferazione delle alghe e la sua torbidezza".

Le nuove piante acquatiche, spiegano ancora, non sarebbero solo decorative, ma utili a limitare la formazione di alghe, produrre ossigeno e favorire la biodiversità, attirando specie come le libellule, antagoniste naturali delle zanzare.

Di segno opposto il giudizio del gruppo Uniti per Cambiare, che in una nota del 4 luglio esprime forti perplessità sull’operazione. "Si parla di ecologia, certo, ma la vera domanda è: si tratta di un progetto sostenibile oppure dell’ennesima spesa pubblica senza ritorno?", si legge nel comunicato.

Secondo la minoranza, l’intervento mancherebbe di una visione tecnica ed economica a lungo termine, con il rischio che le nuove piante non attecchiscano o richiedano costose manutenzioni. "Senza un piano di manutenzione chiaro, trasparente e a lungo termine, si rischia l’ennesimo esperimento destinato a fallire", affermano.

La critica della minoranza non riguarda solo il merito, ma anche la coerenza interna alla macchina comunale. Nel comunicato si evidenzia infatti un potenziale contrasto tra la delibera sulla vasca e quanto previsto dal capitolato d’appalto per la manutenzione ordinaria del verde pubblico, approvato dalla stessa Amministrazione.

Nel documento,  riportano i consiglieri,  si prescrive all’appaltatore di evitare che residui di sfalcio finiscano nel canale centrale della piazza, mantenendolo pulito e decoroso. Da qui il dubbio sollevato: "Da un lato si chiede rigore e ordine; dall’altro si introduce volontariamente un ecosistema potenzialmente instabile. C’è o non c’è coordinamento tra i membri della Giunta?".

L’Amministrazione ha demandato ora agli uffici tecnici l’attuazione del progetto, entro il limite economico fissato. L’eco-vasca sarà realizzata nei prossimi mesi, ma i tempi e le modalità precise dell’intervento non sono ancora stati resi noti pubblicamente.

Nel frattempo, Uniti per Cambiare annuncia che proseguirà l’attività di controllo: "Il nostro gruppo continuerà a vigilare e a richiedere conto di ogni euro speso. I borgaresi non hanno bisogno di scenografie galleggianti, ma di spazi pubblici funzionali, sicuri e ben gestiti".

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