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28 Giugno 2025 - 21:56
Via Berruti, l’attacco di Claudia Buo: “Dovevano esserci servizi per anziani, c’è una clinica privata”
Mercoledì 25 giugno in consiglio comunale l’assessore all’edilizia e urbanistica Pasquale Centin ha risposto alla seconda interrogazione della consigliera Claudia Buo sulle case di via Berruti: si tratta dell’ultimo edificio a destra prima di uscire su via Foglizzo, cioè sul cavalcaferrovia della strada per Montanaro. In attesa di poter leggere il testo scritto, ci affidiamo alla risposta orale in aula: Centin ha risposto quasi in fotocopia alla prima interrogazione di Buo, quella di aprile. In sostanza: è tutto a posto, il Comune sta facendo quello che deve fare o quello che può, le cose che eventualmente non sono andate bene non sono colpa di questa amministrazione, ecc. ecc. L’assessore ha pronunciato una autoassoluzione, per sé e per tutta l’amministrazione di Claudio Castello, e ha ribaltato le eventuali mancanze del procedimento sulle amministrazioni precedenti e sul loro Ufficio tecnico (la vicenda era cominciata nel 2007-2009).
Peccato che, tuttavia, alla fine delle fiera, in via Berruti sia accaduto proprio quel disastro che, insieme ad altre stranezze, la consigliera Claudia Buo ha descritto e per il quale chiede spiegazioni: oggi in quell’edificio – in base alla convenzione del 2011 fra Comune e CoopCasa – dovrebbero esserci dei locali e servizi destinati agli anziani lì residenti: almeno un ampio soggiorno comune dove sia possibile anche la somministrazione dei pasti, e studi medici utilizzabili per semplici attività sanitarie a beneficio degli anziani. Questi locali avrebbe dovuto realizzarli la CoopCasa di Romeo Bevilacqua, che per la costruzione dell’edificio aveva ottenuto un finanziamento dalla Regione.
Ma, al posto di questi locali per gli anziani, ora c’è un Centro Medico Specialistico, cioè una struttura sanitaria PRIVATA. Come risulta dalla visura camerale, il “Centro Medico Specialistico S.R.L.” ha sede legale a Chivasso in via Berruti 34 e capitale sociale sottoscritto 10.000 euro. La società è stata costituita nel 2014 e l’attività vera e propria del Centro Medico è cominciata nel 2018. Socio unico e presidente del Consiglio di Amministrazione è il signor Valerio Bevilacqua, residente a Chivasso. Nel 2020 è stata nominata consigliera la signora Marika Bevilacqua, residente anch’essa a Chivasso. Per un breve periodo hanno fatto parte del consiglio di amministrazione anche i signori Nicolò Castiglia, Matteo Castiglia, Francesco Castiglia e Giuseppe Corrarello. Al momento il consiglio d’amministrazione è composto solo dai due Bevilacqua.
Come abbiamo appena scritto, l’anno di creazione della società risale al 2014: ma appena tre anni prima, nel 2011, CoopCasa di Romeo Bevilacqua aveva sottoscritto col Comune la convenzione con la quale si impegnava a realizzare nell’edificio i locali comuni per gli anziani. Quindi, nel 2014 i signori Bevilacqua avevano già in mente di realizzare il Centro Medico privato e non i locali per anziani?
Pasquale Centin, vice sindaco di Chivasso
Perché le cose sono andate storte in questo modo? Nella sua risposta Centin fa notare che, con Deliberazione di giunta n. 280 del 4 dicembre 2014, l’amministrazione comunale di allora aveva accolto la domanda, avanzata da CoopCasa di Bevilacqua, di cambiare la destinazione dei locali. L’aveva accolta nel senso che aveva giudicato la creazione della struttura sanitaria privata conforme alla convenzione del 2011 fra Comune e CoopCasa. In questo modo, Centin sembra voler rigettare sull’amministrazione Ciuffreda la responsabilità del passaggio da locali per anziani a struttura sanitaria privata.
Però Centin e Castello non spiegano perché, succeduti nel 2017 all’amministrazione Ciuffreda, non abbiano avuto nulla da dire su quel cambiamento di destinazione dei locali, che essi imputano al loro predecessore. Non se ne sono accorti? Oppure concordavano e concordano col contenuto che essi attribuiscono a quella delibera della giunta Ciuffreda?
A Claudia Buo ha risposto in aula solo l’assessore Centin. Sarebbe stato interessante conoscere il parere dell’assessore agli affari sociali Cristina Varetto, e sapere come intendere porre rimedio alla mancata realizzazione dei locali comuni per anziani: le difficoltà degli anziani non rientrano nelle sue competenze?
Sarebbe interessante sapere cosa pensa l’assessore Varetto anche di un altro aspetto della vicenda delle case di via Berruti e che viene menzionato da Centin. Nel 2011 lo studio di fattibilità del Comune prevedeva che nell’edificio sarebbero stati costruiti 22 alloggi per anziani ultrasessantenni e 20 alloggi in affitto con priorità alle famiglie con anziano ultrasessantacinquenne. Ma, dopo due bandi, dei 22 alloggi per gli ultrasessantenni ne erano stati assegnati solo otto. Perché? Anziani con poche risorse a Chivasso ce ne sono e ce n’erano già allora, e gli affitti erano e sono alti. Perché così pochi anziani approfittarono di una occasione apparentemente favorevole? C’era qualche ostacolo di mezzo? Un canone di locazione troppo vicino a quelli di mercato? Chi scrisse e approvò i bandi? Quei bandi ponevano soglie di ingresso costose? Ad esempio, esigevano di diventare soci della CoopCasa pagando la quota di associazione? Forse una cifra un po’ alta per anziani in difficoltà? Anche questo aspetto sarebbe interessante da indagare per comprendere meglio la lunga e contorta storia di via Berruti.
Le domande sulla mancata realizzazione dei locali per anziani, e sulla nascita, al loro posto, di uno studio medico privato, mi pare costituiscano la questione centrale che la consigliera Buo ha sottoposto all’amministrazione comunale. Tuttavia la consigliera ha posto altre domande. Ha rilevato i numerosi ritardi e inadempienze della CoopCasa: la cooperativa non ha adempiuto numerosi impegni che si era assunta nelle convenzioni sottoscritte nel 2009 e nel 2011 con il Comune. Impegni che riguardano in particole le opere di urbanizzazione, che CoopCasa si era impegnata a eseguire entro una certa data: ad esempio la rotatoria su via Foglizzo e il sottopasso fra via Berruti e il Parco Mauriziano, che non sono mai stati costruiti. Al riguardo, Buo chiede al Comune: 1) perché, constatate le inadempienze di CoopCasa, non avete proceduto alla escussione delle polizze fideiussorie? 2) perché, sempre a fronte delle inadempienze, non avete sanzionato CoopCasa, nella misura dei 250 euro per ogni giorno di ritardo, come previsto nelle convenzioni? Questo comportamento ha arrecato un danno economico al Comune. 3) Infine, tornando sulla vicenda dello Centro Medico, Buo interroga: perché il Comune non ha indetto una gara o una manifestazione di interesse per la assegnazione dei locali dove ora c’è il Centro Medico? Il Comune ha chiesto alla Regione – erogatrice del finanziamento a CoopCasa – l’autorizzazione al cambio di uso dei locali destinati agli anziani e ora occupati dal Centro Medico?
Nella sua risposta in consiglio, mercoledì scorso, l’assessore Centin ha dichiarato di avere già risposto esaurientemente a Claudia Buo in aprile, e di avere ben poco da aggiungere. In aprile l’assessore aveva da un lato addossato all’ingegner Francesco Lisa, allora capo dell’Ufficio tecnico, la responsabilità della mancata vigilanza di ciò che avveniva in via Berruti, e dall’altra aveva osservato che era stata la giunta Ciuffreda, con la deliberazione n. 280 del 4 dicembre 2014, ad avere accettato che al posto dei locali per anziani sorgesse un Centro Medico privato. Non siamo ancora in possesso di questa delibera e non sappiamo se Centin l’ha interpretata correttamente. Colpisce invece che un assessore incolpi pubblicamente l’ingegner Lisa. Cose mai viste. Ci sarà una continuazione? Se Buo proseguirà a presentare interrogazioni, e se Centin sarà costretto ad aprire altri cassetti del fu Ufficio tecnico per risponderle, forse i chivassesi riusciranno a farsi un quadro più dettagliato di oltre vent’anni di pratiche edilizie, piccole e grandi, soprattutto grandi. Per mera informazione.
Va detto che in aula Centin non si è limitato a ripetere quanto aveva detto due mesi prima. Ha anche fatto un annuncio clamoroso: la “nuova proprietà” di via Berruti promette che a settembre comincerà a costruire la tanto attesa rotonda nel pericoloso incrocio fra via Berruti e via Foglizzo. Parliamo di “nuova proprietà” perché dall’anno scorso l’edificio non è più di CoopCasa. Il 1° agosto 2024 Romeo Bevilacqua l’ha infatti venduto alla società “Mauriziano S.R.L.”. Questa società era stata costituita pochi giorni prima dell’atto di vendita, ha sede a Leini, ha 10.000 euro di capitale sociale sottoscritto, ha come socio unico Giuseppe Giannitto di Leini, che è stato attivo nella politica locale del suo Comune: era consigliere comunale a sostegno del sindaco Ivano Coral, fino allo scioglimento del consiglio nel 2012.
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