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Cittadinanza onoraria alla giornalista. Proposta sincera o provocazione politica?

Il Consiglio comunale sul caso Delia Mauro: dopo l’aggressione nel quartiere San Giovanni, il dibattito si infiamma.

Delia Mauro

Delia Mauro

Il Consiglio comunale di Ivrea lunedì 30 giugno discuterà una proposta che ha già sollevato un vivace dibattito "politico: il conferimento della cittadinanza onoraria a Delia Mauro, giornalista nota per la sua attività nella trasmissione televisiva Fuori dal Coro, condotta da Mario Giordano su Rete 4. La proposta arriva dopo un episodio che ha suscitato clamore: lo scorso 23 marzo 2025, mentre stava realizzando un servizio su una villa abusiva a ridosso di un campo nomadi nel quartiere San Giovanni, la Mauro è stata aggredita insieme alla sua troupe. Secondo quanto emerso, la giornalista è stata accerchiata, minacciata e inseguita per le vie di Ivrea fino all’intervento dei carabinieri, che hanno evitato il peggio. Un’aggressione che, per alcuni, rappresenta l’ennesimo segnale di un degrado urbano e sociale su cui la Mauro ha provato a fare luce con la sua inchiesta. Per altri, invece, è la conseguenza di un linguaggio televisivo considerato provocatorio e divisivo.

Tutta l'Opposizione consigliare descrive Delia Mauro come una professionista coraggiosa, abituata a “sporcarsi le scarpe” nei territori dove la legalità è solo un concetto sbiadito. Una giornalista che fa della denuncia sociale il proprio mestiere, raccontando vicende difficili con uno stile diretto e senza filtri. Da qui l’idea di riconoscerle il titolo simbolico di cittadina onoraria di Ivrea, come segno di solidarietà e apprezzamento per il suo impegno.

Non è la prima volta che la città di Ivrea conferisce questo riconoscimento. Negli anni, il titolo è stato assegnato a figure molto diverse tra loro, accomunate però dall’impegno civile e sociale.

Nel 2019, ad esempio, è stata insignita Liliana Segre, senatrice a vita e testimone della Shoah, in segno di memoria e come monito contro l’antisemitismo e l’odio.

Nel febbraio 2024 è stato il turno di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, a cui Ivrea ha voluto esprimere sostegno come simbolo della libertà di stampa.

Nel marzo 2023, il Consiglio comunale ha riconosciuto la cittadinanza onoraria alla giornalista iraniana Elahe Mohammadi, incarcerata per aver raccontato la vicenda di Mahsa Amini, giovane uccisa per non aver indossato correttamente il velo.

Nel 2008, Ivrea ha voluto ricordare anche l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, conferendo il riconoscimento all’imprenditore calabrese Pino Masciari, testimone di giustizia che si è ribellato alla 'ndrangheta, pagando un prezzo altissimo in termini di sicurezza personale e isolamento.

E ancora, nel 2001, l’onorificenza è andata a Rigoberta Menchú Tum, attivista guatemalteca e premio Nobel per la pace, per il suo coraggio nella difesa dei diritti umani e delle popolazioni indigene.

Rigoberta Menchú

Rigoberta Menchù

Nel 2021, anche il Milite Ignoto, simbolo dei caduti senza nome di tutte le guerre, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Ivrea come gesto di memoria storica condivisa.

Nel dicembre 2023, la cittadinanza onoraria è stata estesa a undici studenti di origine straniera, nati o residenti a Ivrea da almeno cinque anni e che avevano completato un ciclo di studi in Italia. Un’iniziativa fortemente voluta per valorizzare i percorsi di integrazione e promuovere una visione inclusiva della cittadinanza. A novembre 2024, il numero è salito a settanta.

In questo contesto ricco di significati simbolici, la proposta di includere Delia Mauro tra i cittadini onorari della città apre inevitabilmente interrogativi. Cosa rappresenta oggi il concetto di cittadinanza onoraria? Quale valore vogliamo attribuire al giornalismo d’inchiesta, specie quando tocca nervi scoperti della convivenza sociale? E soprattutto: un’aggressione è sufficiente a giustificare un’onorificenza pubblica?

Il dibattito è aperto e lunedì se ne discuterà in aula consiliare. La seduta sarà trasmessa in diretta e la registrazione sarà poi disponibile sul sito ufficiale del Comune. Intanto, la proposta divide. Tra chi applaude una giornalista scomoda e chi intravede nell’iniziativa una forzatura. 

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